Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1966
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, grc, Paese:
Anassàgora (in greco antico: Ἀναξαγόρας, Anaxagóras; in latino: Anaxagŏras; Clazomene, 496 a.C. – Lampsaco, 428 a.C. circa) è stato un filosofo greco antico. Anassagora è un filosofo presocratico, annoverato tra i fisici pluralisti insieme con Empedocle e Democrito. Fu il primo filosofo a "importare" la filosofia nella penisola greca, più precisamente ad Atene (prima di lui la filosofia era diffusa solamente nelle colonie greche dell'Anatolia e della Magna Grecia). Nel 462 a.C. si stabilì nella Atene governata da Pericle. Questa città era un importante centro culturale per l'epoca. Anassagora formulò nuove ipotesi, in cui giunse alla conclusione che esistono, sparse in tutto l'universo, sostanze semplici, in continuo movimento. Sono particelle piccolissime che si raggruppano e si separano dando origine alle cose e agli esseri. Il movimento continuo è impresso alle particelle da una sostanza leggera e sottile, diffusa in tutto l'universo. Anassagora formulò inoltre ipotesi anche sul moto dei corpi celesti. Per le sue affermazioni fu considerato empio e fu allontanato da Atene.
Il pluralismo nella filosofia antica è inteso, nella sua contrapposizione al monismo, come concezione filosofica concernente esclusivamente l'ontologia, in base alla quale l'Essere è costituito da una pluralità di elementi che lo fondano in quanto sostanze di esso, e non da un elemento unico.
Con l'espressione "filosofia presocratica" si designa comunemente a partire dalla fine del XVIII secolo, la filosofia greca precedente a Socrate. Essa include tuttavia anche quelle scuole contemporanee di Socrate che non furono da lui influenzate.
Il naturalismo è un indirizzo filosofico secondo il quale la natura è, direttamente o indirettamente, l'oggetto primario dell'indagine filosofica. Tale impostazione può essere contrapposta ad altre che, pur appartenendo al comune filone della filosofia della natura, non si limitano alla speculazione intorno alla sfera del naturale-materiale, ma lasciano spazio anche ad altri orizzonti, per esempio di tipo esistenzialistico.
Il termine materia (dal latino materia o materies), che corrisponde nei suoi significati al greco hyle (letteralmente "selva" e quindi "legna", "legname" e per estensione "materiale da costruzione") è usato in filosofia da Platone e da Aristotele; quest'ultimo lo intende: come ciò che permane come sostrato nel divenire dei mutamenti; come principio di individuazione: la materia cioè come ciò che interviene attivamente facendo sì che un ente sia differente da tutti gli altri enti che pure hanno in comune con quello la stessa natura.Il materialismo è la filosofia che afferma che la materia è il costituente primario e ultimo di ogni cosa. Il termine materia è stato ripreso dalla fisica, per indicare ciò che ha massa.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2024-04-27T01:11:16.367Z