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Edizione: Ed. fuori commercio.
Pubblicazione: Arezzo : Banca Etruria, stampa 2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La città di Ancona sorge su un promontorio formato dalle pendici settentrionali del Monte Conero (572 m. s.l.m.). Questo promontorio dà origine al golfo di Ancona, nella cui parte più interna si trova il porto naturale.
Ancona (AFI: /anˈkona/, ; Ancona in anconitano) è un comune italiano di 98 866 abitanti, capoluogo della provincia omonima e delle Marche. Affacciata sul mar Adriatico, possiede uno dei maggiori porti italiani. Città d'arte ricca di monumenti e con 2400 anni di storia, è uno dei principali centri economici della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione. Protesa verso il mare, la città sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell'Adriatico centrale. I Greci di Siracusa, che fondarono la città nel 387 a.C., notarono la forma di questo promontorio e per questo motivo chiamarono la nuova città Ἀγκών, Ankón, che in greco significa "gomito". L'origine greca di Ancona è ricordata dall'appellativo con la quale è conosciuta: la "città dorica".
Il duomo di Ancona è dedicato a san Ciriaco ed è la cattedrale metropolitana dell'arcidiocesi di Ancona-Osimo. È una chiesa medioevale in cui lo stile romanico si fonde con quello bizantino, evidente nella pianta e in molte decorazioni. Sorge in scenografica posizione alla sommità del colle Guasco, già occupata dall'Acropoli della città greco-dorica, da dove domina tutta la città di Ancona e il suo golfo. Nel maggio del 1926 papa Pio XI l'ha elevata alla dignità di basilica minore. Il 30 maggio 1999 si è festeggiato il millenario della dedica della cattedrale, con la visita nel capoluogo dorico di papa Giovanni Paolo II che vi celebrò messa. Dal 3 all'11 settembre 2011 la cattedrale è stata al centro delle celebrazioni del Congresso eucaristico nazionale con la visita del papa Benedetto XVI.
La repubblica di Ancona fu un libero comune dell'Adriatico, la cui indipendenza de facto durò dall'XI secolo al 1532. Si dedicò specialmente ai traffici con l'Oriente ed è considerata una delle repubbliche marinare italiane. Alleata per secoli della Repubblica di Ragusa e dell'Impero Bizantino, riuscì a resistere a Venezia, che non gradiva altre città marinare nell'Adriatico e che ripetutamente tentò di danneggiare i suoi traffici marittimi o di sottometterla. La sua estensione fu sempre limitata al territorio compreso tra i fiumi Esino e Musone, dato che i suoi abitanti non erano interessati a guerre per l'ampliamento dello Stato e si dedicavano quasi esclusivamente alla navigazione, alle costruzioni navali ed ai commerci. Una caratteristica della sua storia fu la continua necessità di difendersi, aiutata in ciò dall'alleanza con Costantinopoli e con Ragusa, oltre che dai numerosi castelli che vigilavano i suoi confini.
La provincia di Ancona è un ente locale territoriale delle Marche che conta 465 511 abitanti con capoluogo ad Ancona. Affacciata ad est sul mar Adriatico, confina a nord-ovest con la provincia di Pesaro e Urbino, a sud con la provincia di Macerata e a ovest con l'Umbria (provincia di Perugia).
Generalmente si considera inizio della ultrabimillenaria storia di Ancona la fondazione greca: questo è esatto considerando Ancona come città. Prima di essere città con tale nome, però, Ancona esisteva già come villaggio o come insieme di villaggi; gli scavi archeologici infatti hanno dimostrato l'esistenza di tre centri abitati durante l'Età del bronzo e uno nell'Età del ferro, quest'ultimo riferibile alla civiltà picena. Ancona diviene città nel 387 a.C., data di fondazione della colonia di Ankón da parte di greci siracusani di stirpe dorica. Il preesistente centro piceno venne pacificamente assorbito da quello greco e la città rimase per circa due secoli una fiorente colonia greca. Successivamente fu alleata e poi municipium di Roma, attivo porto di comunicazione tra la capitale e l'Oriente. Ebbe particolare importanza sotto l'impero di Traiano. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente fu assoggettata al regno degli Eruli e poi a quello degli Ostrogoti, come gran parte del resto d'Italia. In seguito alla guerra gotico-bizantina, fece parte della pentapoli marittima dell'Impero Bizantino. Dopo il Mille la città entrò nel periodo più splendido della sua storia, ossia quello in cui fu libero comune e repubblica marinara. Durante i cinque secoli di indipendenza si distinse dalle altre repubbliche marinare per un comportamento alquanto singolare: mai intraprese guerre di sopraffazione contro altre città, contenta del proprio rapporto con il mare e con l'Oriente; dovette però spesso difendersi da potenze nemiche, cosa che fece sempre con grande ardore. Una costante della storia di Ancona di tutti i secoli è anzi il ripetersi di difficili assedi dai quali emerse quasi sempre vittoriosa, dopo lunghi patimenti. Altra costante della storia di Ancona, che emerge studiando il periodo della colonia greca, del municipio romano e della repubblica marinara, è il rapporto intenso con il mare, la navigazione e l'Oriente, rapporto che ancor oggi caratterizza la città. Nel 1532 entrò a far parte dello Stato Pontificio, all'interno del quale fu fiorente sotto papa Clemente XII che le concesse il "porto franco". Dopo la Rivoluzione francese diede vita alla Repubblica napoleonica anconitana. Partecipò attivamente al Risorgimento italiano, specie durante i fatti del 1848-1849; nel 1860 entrò nel Regno d'Italia, rivestendo nei primi dieci anni del nuovo Stato un importante ruolo militare. Nei primi venti anni del Novecento lo spirito ribelle dei suoi cittadini la portò per ben due volte ad essere scena di rivolte poi propagatesi in tutta la nazione: la Settimana rossa e la rivolta dei Bersaglieri.
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