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Autore principale: Cresti, Carlo
Pubblicazione: Firenze : A. Pontecorboli : IAAS-EDAP, stampa 2006
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Le controversie su memoriali e monumenti negli Stati Uniti d'America (note anche come la guerra delle statue nella cronaca italiana) sono un fenomeno di deturpamento, vandalizzazione e distruzione di statue, monumenti e memoriali legati a personaggi e avvenimenti storici giudicati o considerati variamente discutibili. A seguito della sparatoria e relativo massacro di Charleston avvenuto all'interno della "Emanuel African Methodist Episcopal Church" di Charleston (Carolina del Sud) nel 2015 ad opera del 21enne Dylann Roof - che ha portato alla morte di 9 persone e condotto alla rimozione dei memoriali e monumenti confederati a New Orleans, Baltimora e altrove - nel corso del 2017 un numero sempre maggiore di monumenti e memoriali collegati è stato deturpato, vandalizzato e finanche distrutto. Da quel momento in poi è stata proposta da più parti l'immediata rimozione di altri monumenti e toponimi presenti nelle maggiori città americane e dedicati a più o meno celebri personalità del passato: le controversie sui memoriali e i monumenti negli Stati Uniti d'America sono proseguite anche nel 2018, con esiti che rimangono allo stato dei fatti quantomai imprevedibili.
Il Monumento ai caduti di Treviso denominato "Gloria" costituisce un simbolo importante della storia di questa città. Esso sorge all'angolo nord-est di Piazza della Vittoria nel centro storico di Treviso, è stato inaugurato nel 1931 alla presenza del Re ed è stato voluto dall'amministrazione dell'epoca per rendere onore al sacrificio della città e della provincia, nell'ultima fase della Grande Guerra. L'opera è il risultato di un concorso nazionale del 1926 vinto dallo scultore Arturo Stagliano di origine torinese. La costruzione del monumento, inoltre, costituisce l'esito di un lungo dibattito che ha coinvolto la città di Treviso sul luogo più idoneo ad ospitare un monumento di questo tipo. La creazione di quest'opera fu, anche, l'occasione per dare vita ad una nuova piazza (Piazza della Vittoria) che ora comprende in sé, le due prima esistenti (Bressa e Cavallerizza) e rappresenta uno dei punti principali in cui si snoda la vita cittadina.La storia del monumento in questione è molto articolata, la sua documentazione si può ritrovare presso il museo, la biblioteca e l'archivio comunale di Treviso. Il Monumento ai caduti di Treviso ha un'importanza sia a livello regionale ma anche nazionale per la notorietà dell'autore dell'opera ed il valore storico della stessa. La scultura, infatti, si connota per un grande pregio artistico nella storia della scultura italiana del '900.
Per architettura neoclassica si intende lo stile architettonico che, in linea con la più generale tendenza artistica del neoclassicismo, riprende ideali e apparato formale dell'architettura classica greca e romana e la razionalità nelle forme stesse, assimilando gli elementi architettonici tradizionali a elementi costruttivi. Nella storia dell'architettura, questo stile emerse successivamente al tardobarocco e al rococò, in anni in cui il Grand Tour segnava la formazione culturale di intere generazioni di nuovi artisti e di tutta la classe aristocratica e dell'alta borghesia. Il periodo di sviluppo di questo stile corrisponde a quello che gli storici dell'economia definiscono della rivoluzione industriale. Sempre in questo periodo comincia il distacco dell'architettura dai problemi della pratica costruttiva.Nonostante veri e propri stili precursori, come quello italiano di Andrea Palladio successivamente seguito dal palladianesimo, diffusosi poi in Inghilterra e in seguito in tutto il mondo che influì notevolmente l'architettura neoclassica, il neoclassicismo vero e proprio cominciò dopo la metà del XVIII secolo, sviluppandosi quindi in tutti i paesi occidentali e non mancando di influenzare la produzione architettonica in Russia, negli Stati Uniti e nell'America Latina. Pur trattandosi di un fenomeno internazionale, l'architettura del neoclassicismo fu caratterizzata da correnti diverse a seconda del periodo e delle diverse tradizioni stabilitesi in precedenza nei vari paesi. A questo proposito è difficile stabilire una periodizzazione rigorosa: infatti, il Neoclassicismo, non solo può essere inserito in una corrente più ampia fondata sullo studio dell'architettura classica (già a partire dall'architettura cinquecentesca), ma restò in voga per tutto il XIX secolo, caratterizzandosi durante l'eclettismo e finendo per lasciare le sue tracce nell'architettura più recente (si vedano le varie tendenze monumentaliste novecentesche).
Nell'architettura della prima metà dell'Ottocento si impone inizialmente la tendenza neoclassica, già presente nella seconda metà del Settecento, ma, in concomitanza con il diffondersi della sensibilità romantica e il conseguente interesse per lo storicismo, ben presto si manifestano tendenze architettoniche che propongono il recupero di "stili" di epoche precedenti (in particolare il medioevo come presunta culla delle identità nazionali), caratterizzate dal prefisso “neo” (neoromanico, neogotico ecc.), che vengono definite anche con il termine revivalismo. L'Ottocento è dunque caratterizzato da una sorta di codice: l'eclettismo storicista, dove tutti i gusti possono essere simultaneamente presenti nell'opera complessiva di uno stesso progettista o addirittura nello stesso edificio. Questo almeno fino all'avvento sulla fine del secolo del movimento Art Nouveau (detto anche Liberty), che fu il primo movimento architettonico non storicista e pertanto moderno (modernismo).
La cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella) è tra i più importanti musei di Napoli. Situata nelle vicinanze della piazza San Domenico Maggiore, questa chiesa, oggi sconsacrata, è attigua al palazzo di famiglia dei principi di Sansevero, da questo separata da un vicolo una volta sormontato da un ponte sospeso che consentiva ai membri della famiglia di accedere privatamente al luogo di culto.La cappella ospita capolavori come il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, conosciuto in tutto il mondo per il suo velo marmoreo che quasi si adagia sul Cristo morto, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo, ed è nel suo insieme un complesso singolare e carico di significati. Essa ospita anche numerose altre opere di pregiata fattura o inusuali, come le macchine anatomiche, due corpi totalmente scarnificati dove è possibile osservare, in modo molto dettagliato, l'intero sistema circolatorio.Oltre ad essere stato concepito come luogo di culto, il mausoleo è soprattutto un tempio massonico carico di simbologie, che riflette il genio e il carisma di Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, committente e allo stesso tempo ideatore dell'apparato artistico settecentesco della cappella.
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