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Autore principale: Italia: Ufficio centrale per i beni archivistici
Pubblicazione: Fiesole : Nardini, [1995]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'Archivio di Stato, in Italia, è un archivio le cui competenze consistono nella conservazione e sorveglianza del patrimonio archivistico e documentario di proprietà della Repubblica Italiana in un determinato territorio e nella sua accessibilità alla pubblica e gratuita consultazione. In Italia sono 103 e sono amministrati dalla Direzione generale Archivi. L'archiviazione nazionale è effettuata dall'Archivio Centrale dello Stato.
L'Archivio di Stato di Napoli è un ufficio periferico del Ministero dei beni e delle attività culturali e per il turismo. Provvede alla conservazione, alla tutela e alla promozione del patrimonio documentario e ne favorisce la fruizione da parte degli studiosi e dei cittadini. Fondato nel 1808, l’Archivio di Stato di Napoli, dal 1845 ha sede nel complesso monumentale dei SS. Severino e Sossio, uno dei più importanti e antichi centri della spiritualità benedettina del Mezzogiorno. Con i suoi quattro piani e i suoi depositi di oltre settanta chilometri lineari di documenti, l’Archivio napoletano rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la ricerca nel settore della storia medievale, moderna e contemporanea d’Italia e d’Europa, nonché in maniera precipua, della storia del Meridione d’Italia. L’Istituto esercita la sorveglianza sugli archivi degli uffici periferici dello Stato che hanno sede nella provincia di Napoli. Uno dei fondi più preziosi e ricco di notizie è quello degli archivi dei notai, che vengono periodicamente versati dall’archivio del Distretto notarile di Napoli. Oggi l’Archivio custodisce i protocolli dei notai che hanno rogato fra il XV e il XIX secolo. Acquisiti più recentemente, gli archivi privati dell’intellettuale Paolo Ricci, della scrittrice Annamaria Ortese e dell’architetto Luigi Cosenza, conservato presso la Sede sussidiaria di Pizzofalcone. Di particolare interesse è, inoltre, l’Archivio Borbone acquistato nel 1951, che ha integrato la documentazione di Casa Reale andata parzialmente distrutta nel 1943 durante l’ultima guerra. Pezzi preziosi dell’Archivio: il «Codice di Santa Marta», fogli di pergamena miniati con gli stemmi dei sovrani e dei membri delle famiglie più notevoli del Regno; la raccolta di sigilli e matrici e la «Carta lapidaria», un documento dell’VIII secolo inciso su marmo, recuperato in una campagna presso Cuma.
Per archivio si intende una raccolta organizzata e sistematica di informazioni di diversa natura. In secondo luogo, per estensione, con "archivio" si designa anche l'ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione.
L'Archivio di Stato di Firenze è il deposito delle carte e degli archivi documentali di proprietà pubblica nella città di Firenze e provincia. Si trova in un'isola tra piazza Beccaria, il viale della Giovine Italia, il viale Amendola e il viale Duca d'Abruzzo.
L'Archivio di Stato di Torino raccoglie il complesso dei documenti dei membri di casa Savoia, cui nel tempo si sono andati a sommare archivi di famiglie e personalità illustri, archivi di associazioni, di industrie e la documentazione amministrativa prodotta dal Regno di Sardegna e dagli Uffici periferici dello Stato italiano in Provincia di Torino. Questo importante patrimonio, custodito su circa 83 km lineari di scaffalature, rende l'Archivio una ricchissima miniera di informazioni che permettono, agli storici e non solo, di spaziare su 1300 anni di storia del Piemonte, dell'Italia e dell'Europa. L'Archivio di Stato di Torino riveste una notevole importanza non solo per la documentazione conservata, ma anche per le motivazioni che portarono alla costruzione di una delle sue attuali sedi. L'edificio ospitante la Sezione Corte dell'Archivio venne infatti progettato e realizzato da Filippo Juvara tra il 1731 e il 1733 per rispondere all'esigenza di accentramento amministrativo tipica di una monarchia assoluta qual era quella sabauda, e rappresenta l'unico caso attualmente conosciuto in Europa di edificio appositamente costruito dal principio a uso di archivio. Proprio in quanto sintesi architettonica di questa rigida politica, la sede della Sezione Corte è stata inclusa dall'UNESCO nel sistema delle Residenze Sabaude – anch'esse testimonianza tangibile del controllo esercitato dalla dinastia sul territorio – e come tale riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1997.
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