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Autore principale: Delogu Ventroni, Sebastiana
Pubblicazione: Pisa : Giardini, 1972
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Lippo Memmi (Siena, nono decennio del XIII secolo – Siena, 1356) è stato un pittore italiano, esponente tipico della scuola senese della prima metà del Trecento e il seguace più valido e rappresentativo di Simone Martini, di cui fu cognato. Nel contesto senese della prima metà del XIV secolo, Lippo Memmi è uno degli autori più significativi e senz'altro la sua arte fu estremamente apprezzata in quanto rispecchiante i gusti più tipici dell'aristocratico ambiente senese dell'epoca. Di tutti gli autori senesi oggi la critica tende forse ad apprezzare di più coloro i quali sono riusciti a distaccarsi da questi stilemi (ad esempio Ambrogio Lorenzetti) e che nella prima metà del XIV secolo non trova nessun pittore veramente in grado di esprimersi al livello di Simone Martini. Tra i suoi discepoli viene indicato Giovanni di Nicola.
Francesco De Mura (Napoli, 21 aprile 1696 – Napoli, 19 agosto 1782) è stato un pittore italiano. Di scuola napoletana, può senz'altro essere considerato un esponente di rilievo del Rococò italiano.
Barna da Siena, o Berna, è stato un presunto pittore italiano di scuola senese del XIV secolo, del quale è stata messa in dubbio l'esistenza. La prima menzione di maestro Barna risale ai Commentari di Lorenzo Ghiberti, dove si dice che «a San Gimignano molte istorie del Testamento Vecchio e ne a Cortona assai lavorò; fu dottissimo», mentre il Vasari, nelle sue Vite (1550), lo identificò con un certo Bernardo senese, detto Berna, riprendendo alcuni dati biografici ed artistici dal Ghiberti e aggiungendo un aneddoto circa la sua morte che dice avvenuta nel 1381, cadendo da un ponteggio: «A San Gimignano di Valdelsa, lavorò a fresco nella pieve storie del Testamento Vecchio, le quali appresso il fine avendo già condotte, stranamente da 'l ponte a terra cadendo, talmente dentro si pestò e si infranse sì sconciamente, che in spazio di due giorni, con maggior danno dell'arte che suo che a miglior luogo se ne andava, di questa a l'altra vita passò. E nella pieve predetta i Sangimignanesi, onorandolo molto nelle esequie, diedero al corpo suo onorata sepoltura». A causa della varietà degli stili e della qualità delle diverse pitture del ciclo del Nuovo Testamento nella collegiata di Santa Maria Assunta di San Gimignano, l'effettiva esistenza di questo artista è stata messa in dubbio, a partire dalla prima metà del XX secolo. Inoltre, tali affreschi sarebbero da datarsi intorno al 1330-1350, il che contraddirrebbe ciò che invece affermava il Vasari, che voleva Barna morto nel 1381 a lavori in corso e sostituito dal suo continuatore Giovanni da Asciano, figura anch'essa di difficile identificazione. Molti critici e studiosi concordano oggi che Barna sia un personaggio di finzione, e che gli affreschi di San Gimignano siano invece da ricondursi ai seguaci di Simone Martini della bottega di Lippo Memmi.
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