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Pubblicazione: Sansepolcro : Aboca Museum, c2006
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Il Busto di Nefertiti, chiamato anche Testa di Nefertiti, o anche solo Nefertiti, è uno dei tesori d'arte più conosciuti dell'Antico Egitto ed è considerato il capolavoro della ritrattistica del periodo di Amarna. Risale al regno del faraone Akhenaton al tempo della XVIII dinastia (Nuovo Regno) tra il 1353 e il 1336. a.C. Il busto della regina Nefertiti fu scoperto il 6 dicembre 1912, durante gli scavi della Società Orientale Tedesca diretti da Ludwig Borchardt a Tell el-Amarna, nell'edificio P 47,2, laboratorio del capo scultore Thutmose. Venne trasportato in Germania nel gennaio 1913, nel quadro della spartizione dei reperti con l'autorizzazione del Consiglio supremo per le antichità del Ministero egiziano della Cultura. Nel 1920, grazie a una donazione di James Simon, insieme ad altri oggetti, che fino allora erano in prestito a lunga durata alla Ägyptische Abteilung der königlich preußischen Kunstsammlungen (Sezione egizia delle collezioni d'arte del regno di Prussia), andò allo Stato Libero di Prussia. Solo nel 1924 si ebbe una presentazione pubblica nel Museo costruito per la collezione egizia dei Musei statali nell'Isola dei Musei a Berlino. Oggi il busto è proprietà della Fondazione del patrimonio culturale prussiano (Stiftung Preußischer Kulturbesitz) e, col numero d'inventario 21300, costituisce l'attrazione principale del Museo Egizio di Berlino, che dal 16 ottobre 2009 è nuovamente sistemato nel Neues Museum (ala settentrionale) dell'Isola dei Musei. Sul valore del busto di Nefertiti vi sono valutazioni diverse. È coperto da un'assicurazione per 390 milioni di dollari, mentre d'altra parte il suo valore viene calcolato anche in 520 milioni di dollari.
La maschera funeraria di Tutankhamon, nota anche come maschera di Tutankhamon, è la maschera funeraria dell'antico faraone egizio Tutankhamon (1332-1323 a.C.). Fu scoperta dall'egittologo britannico Howard Carter nel 1922 nella tomba KV62 e si trova ora al Museo egizio del Cairo. È una delle opere d'arte più conosciute del mondo. Secondo quanto ha scritto l'egittologo Nicholas Reeves, la maschera è "non solo l'immagine quintessenziale della tomba di Tutankhamon, ma probabilmente anche il più famoso oggetto proveniente dall'antico Egitto".Nel 2001, una ricerca ha permesso di appurare che la parte facciale della maschera, munita di fori per le orecchie (particolare insolito per un faraone, visto che erano riservati ai principi e alle donne) fu riassemblata e adattata, in quanto era stata originariamente creata per l'enigmatica regina Neferneferuaton; il nome regale di quest'ultima, Ankhtkheperura, fu individuato in un cartiglio parzialmente cancellato sul retro della maschera.
Maat era l'antico concetto egizio della verità, dell'equilibrio, dell'ordine, dell'armonia, della legge, della moralità e della giustizia. Era inoltre personificata come una dea antropomorfa, con una piuma in capo, responsabile della disposizione naturale delle costellazioni, delle stagioni, delle azioni umane così come di quelle delle divinità, nonché propagatrice dell'ordine cosmico contro il caos. La sua antitesi teologica era Isfet. Mandata nel mondo da suo padre, il dio-sole Ra, perché allontanasse per sempre il caos, Maat aveva anche un ruolo primario nella pesatura delle anime (o pesatura del cuore) che avveniva nel Duat, l'oltretomba egizio: la sua piuma era la misura che determinava se l'anima (che si credeva residente nel cuore) del defunto avrebbe raggiunto l'aldilà o meno.
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