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Autore principale: Cerrato, Olga
Serie: Università degli studi di Torino ; 10
Serie: Fondo di Studi Parini-Chirio / Università degli Studi di Torino
Berlino (AFI: /berˈlino/; in tedesco: Berlin, [bɛɐ̪ ˈliːn], ) è la maggiore città e anche un Bundesland della Germania, quindi una "città-stato". Capitale federale della Repubblica Federale di Germania e sede del suo governo, è uno dei più importanti centri politici, culturali, scientifici, fieristici e mediatici d'Europa, ed è anche il comune più popoloso dell'Unione europea, con 3 769 495 abitanti. L'area metropolitana ha una superficie complessiva di 2 851 km² ed una popolazione di 6 144 600 abitanti, mentre la regione metropolitana di Berlino e Brandeburgo ha una superficie di 30 370 km² ed una popolazione di 6 004 857 abitanti. In passato è stata la capitale della Marca di Brandeburgo (1417-1801), del Regno di Prussia (1701-1918), dell'Impero tedesco (1871-1918), della Repubblica di Weimar (1919-1933), del Terzo Reich (1933-1945) e – limitatamente alla sua parte orientale – della Repubblica Democratica Tedesca (1949-1990).
Il Muro di Berlino (in tedesco: Berliner Mauer, nome ufficiale: Antifaschistischer Schutzwall, in italiano: "barriera di protezione antifascista") fu un sistema di fortificazioni attivo dal 1961 al 1989, eretto da parte del governo della Germania dell'Est per impedire la libera circolazione delle persone verso la Germania dell'Ovest. Per "Muro di Berlino" si intende, più comunemente, il lungo sistema di recinzione in calcestruzzo armato, di 156 km, alto 3,6 metri, che cingeva la parte occidentale della città di Berlino, filoccidentale e appartenente alla giurisdizione della Germania Ovest, ampia circa 480 km² e comunemente detta Berlino Ovest, all'interno della stessa città, capitale della Germania Est, quest'ultima comunemente detta Berlino Est.
Il Novecento è stato un movimento artistico italiano nato a Milano alla fine del 1922. Il movimento venne iniziato da un gruppo di sette artisti: Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Questi artisti, sostenuti dalla Galleria Pesaro di Milano, si unirono nel nuovo movimento battezzato Artisti del Novecento dal Bucci impegnandosi reciprocamente ad esporre le loro opere solo nell'ambito del gruppo. Questi artisti, che si sentivano traduttori dello spirito del Novecento, provenivano da esperienze e correnti artistiche differenti, ma legate da un senso comune di "ritorno all'ordine" nell'arte dopo le sperimentazioni avanguardistiche del primo novecento (futurismo, cubismo): il Novecento torna quindi ad avere come supremo riferimento l'antichità classica, la purezza delle forme e l'armonia nella composizione. In tale senso ricevette anche la denominazione di Neoclassicismo semplificato. Oltre alle arti figurative, il movimento Novecento si manifestò anche in letteratura con Massimo Bontempelli e soprattutto in architettura con i celebri architetti Giovanni Muzio, Giò Ponti, Paolo Mezzanotte e altri.
L'architettura del Novecento può essere schematizzata in quattro grandi periodi storici: il periodo antecedente alla prima guerra mondiale; quello compreso tra le due guerre; un terzo compreso tra il 1945 ed il 1989, anno della caduta del muro di Berlino; un quarto che congiunge le tendenze dell'ultimo decennio del Novecento con quelle del XXI secolo.Le tendenze dell'architettura dell'Ottocento influenzarono i primi anni del Novecento; il passaggio tra i due secoli è segnato dall'affermazione dell'Art Nouveau, che resterà in auge fino allo scoppio del primo conflitto bellico. A partire dal 1903 si diffuse il protorazionalismo, mentre contemporaneamente le avanguardie artistico-letterarie (come l'espressionismo o De Stijl) coinvolsero l'architettura e originarono opere di indubbia originalità. Un punto di svolta coincise con la fondazione del movimento Bauhaus (1919), che introdusse con vigore i temi del razionalismo che dominarono il dibattito architettonico tra le due guerre; parallelamente si sviluppò il movimento organico (Frank Lloyd Wright). Dopo la seconda guerra mondiale prevalse, in molti casi, il ritorno alla tradizione con il Neoliberty, Neoespressionismo, ecc., fino al Postmoderno; contemporaneamente al Postmoderno, a partire dagli anni settanta, si diffuse l'High-tech, l'evoluzione di quella che fu l'architettura del ferro ottocentesca.
L'autore Carl Sternheim (1878-1942) scrisse: "Tutto quanto è accaduto a Berlino non ha paragoni", forse proprio in queste parole risiede il senso di questa città. Nel 1650, quando Roma, Parigi, Londra, Madrid, Praga e Mosca erano già delle capitali importanti, Berlino, nonostante fosse capoluogo della Marca di Brandeburgo, era ancora una piccola città di provincia. Persino in Germania non era molto conosciuta, erano molto più importanti città come Norimberga, Augusta, Magonza, Colonia, Amburgo e Lubecca. Nel 1500, Berlin e Cölln, i due nuclei della città, avevano insieme appena 12.000 abitanti; nel 1648, dopo la guerra dei trent'anni, ne erano rimasti 6.000. La sorprendente e rapida ascesa della Prussia che, tra il 1650 e il 1800 divenne una delle grandi potenze politiche e militari dell'Europa, diede invece uno stimolo importante allo sviluppo di Berlino, diventata nel frattempo capitale di questo stato. Ma solo da quando è capitale della Germania unita, cioè dal 1871, Berlino può essere considerata a pieno titolo una delle metropoli più importanti dell'Europa.
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