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Pubblicazione: [S.l.] : [S.n.], [1933]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Campi Bisenzio (/ˈkampi biˈzɛnʦjo/) è un comune italiano di 47 251 abitanti della città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Telepass è un marchio registrato di proprietà di Atlantia S.p.a. (di cui Telepass S.p.A. è licenziataria) atto a contraddistinguere un sistema di riscossione del pedaggio autostradale con l'utilizzo del telepedaggio, introdotto in Italia nel 1989 da Società Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A. (oggi Telepass S.p.A.). Inizialmente installato sulla tratta Prato Calenzano-Firenze Nord in via sperimentale, è stato installato in un primo tempo sull'Autostrada A1 nei caselli delle principali città italiane (Milano, Roma e Napoli) in occasione del Mondiale di calcio 1990, e in seguito l'implementazione si è estesa a tutti i caselli della rete autostradale nazionale. In origine vincolato al singolo veicolo e destinato all'utenza business, dal 1998 è stato esteso alla clientela privata e dal 2005 il servizio è stato abilitato anche per le motociclette. Secondo i dati aggiornati all'aprile 2016, circolano 8 milioni di apparecchi Telepass, per un totale di circa 2 milioni di transiti al giorno. Attualmente con il Telepass è possibile pagare anche il pedaggio per il traforo ordinario dello Zovo, per i parcheggi degli aeroporti di Napoli Capodichino, di Milano Malpensa, Linate, Pisa, Torino Caselle, Roma Fiumicino, Bologna e Catania, la fiera di Bologna, l'ospedale "Dell'Angelo" di Mestre e per la ZTL di Milano. È anche possibile acquistare i biglietti per i traghetti Caronte & Tourist tra Messina e Villa San Giovanni. C'è un Telepass europeo valido oltre che in Italia per i pedaggi in Francia, Spagna e Portogallo ed anche per alcuni parcheggi.
Mostro di Firenze è la denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all'autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze. L'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per sette degli otto duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Le procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti. La vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei più sanguinosi del Paese, oltre che dilatato nel tempo, che creò una vera e propria psicosi da mostro, di anno in anno, e mise le basi anche per riflessioni dal punto di vista sociale: suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi), aprì l'opinione pubblica italiana al dibattito sull'opportunità di concedere con maggiore disinvoltura la possibilità per i figli di trovare l'intimità a casa, evitando così i luoghi isolati e pericolosi.
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