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Autore principale: Consiglio d'Europa
Pubblicazione: Pisa : ETS, c2003
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Carta sociale europea è un trattato del Consiglio d'Europa, adottato a Torino nel 1961 e rivisto a Strasburgo nel 1996. La Carta riveduta è entrata in vigore nel 1999 e sta gradualmente sostituendo il trattato iniziale, entrato in vigore nel 1965. La Carta riconosce i diritti umani e le libertà e stabilisce un meccanismo di controllo per garantirne il rispetto da parte degli Stati.
I diritti economici, sociali e culturali sono i diritti umani in campo sociale ed economico, quali il diritto all'istruzione, il diritto all'abitazione, il diritto a un tenore di vita adeguato, il diritto alla salute e il diritto alla scienza e alla cultura. I diritti economici, sociali e culturali sono riconosciuti e tutelati nell'ambito di atti giuridici internazionali e regionali per i diritti umani. Gli stati che aderiscono a tali strumenti hanno un obbligo giuridico di rispettare, tutelare e soddisfare i diritti economici, sociali e culturali e ci si aspetta che adottino "azioni progressive" per il loro obbligo La Dichiarazione universale dei diritti umani riconosce numerosi diritti economici, sociali e culturali e il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights, ICESCR) è la fonte giuridica internazionale primaria dei diritti economici, sociali e culturali. La Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna riconoscono e tutelano molti dei diritti economici, sociali e culturali riconosciuti dall'ICESCR in relazione ai bambini e alle donne. La Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale proibisce la discriminazione sulla base dell'origine razziale o etnica in relazione a numerosi diritti economici, sociali e culturali. Anche la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità proibisce ogni discriminazione sulla base della disabilità, incluso il rifiuto dell'accomodamento ragionevole relativo al pieno godimento dei diritti economici, sociali e culturali.
I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una concezione filosofico-politica che, accolta come fondamento giuridico dalle Costituzioni moderne, descrive i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede. Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare: il diritto alla vita, il diritto alla libertà individuale, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy) e il diritto di voto.
Il diritto internazionale è quella branca del diritto che regola la vita della comunità internazionale. Può essere definito come il diritto della Comunità degli Stati, quindi un diritto al di sopra di essi e dei loro ordinamenti giuridici interni. Meno corretta la definizione di diritto del rapporto tra stati, perché se è vero in senso formale che viene posto in essere tra i vari Stati, in senso materiale non è sempre indirizzato ai rapporti tra questi, ma può anche incidere all'interno delle comunità. Tra le varie tipologie di diritto internazionale possono ad esempio annoverarsi la lex mercatoria, e il diritto internazionale privato. Tipica è l'adozione, all'interno di tale branca del diritto, di accordi internazionali sotto forma di trattati internazionali.
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