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Autore principale: Costantini, Antonio, 1939-
Pubblicazione: Lecce : Adriatica editrice salentina, stampa 1979
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La casa a corte si configura nel Salento come tipo di abitazione contadina, caratterizzata dalla presenza di uno spazio scoperto, comune o privato, munito di accesso verso la strada e intorno al quale si dispongono una o più unità abitative. Con ripetersi della stessa tipologia si definiscono impianti urbani ricorrenti nel territorio salentino In origine, la casa a corte nasce da un cosiddetto modulo base costituito generalmente da un unico vano a pianta rettangolare che sviluppava una superficie di circa 7 m x 5 m, disposto centralmente all'interno di un lotto di 9 m x 36 m ed accostato tutto su di un lato del lotto stesso in modo da ottenere un corridoio di collegamento tra la corte antistante l'abitazione e il retrostante ortivo. Gli spazi esterni, prevalgono su quelli interni. L'ortale era fondamentale per la coltivazione di quanto necessario alla famiglia e per depositare il letame degli animali che veniva utilizzato come concime. Ma è il cortile l'elemento principale della casa, concepito come spazio plurifunzionale, utilizzato come luogo di lavoro, deposito e magazzino, ricovero per gli animali da lavoro e soprattutto spazio di socializzazione, d'intrattenimento e di gioco. Successivamente la casa a corte diviene "plurifamiliare"; nascono accanto alla cellula primaria una o più cellule secondarie, determinando così le strutture di corte a L, dove il lato corto raramente supera i tre metri, mentre quello lungo può raggiungere i 6-7 metri. Ciò è dovuto alla divisione del nucleo famigliare originario, in virtù di un regime patriarcale, il primo figlio maschio sposato trovava sistemazione in una nuova cellula abitativa che poteva essere costruita a fianco a quella paterna, all'interno della corte o a spese del giardinetto retrostante. Questa disposizione e struttura interna della casa era importante per il processo di socializzazione perché tutta la famiglia poteva convivere. Il padre e i nonni erano in continuo contatto con i figli e nipoti, passando il poco tempo libero, parlando e raccontando favole all'interno della corte per tramandare le tradizioni e gli aspetti della cultura popolare dell'epoca.
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