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Pubblicazione: Firenze : Giunti, 1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Pescara (/peˈskaːra/, , Pescàrë in dialetto abruzzese, Pëscàrë in pescarese) è un comune italiano di 119 442 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Abruzzo. È il comune più popoloso della regione ed è, insieme all'Aquila, sede degli uffici del consiglio, della giunta e degli assessorati regionali. I primi insediamenti di Pescara risalirebbero almeno al I millennio a.C. e sono legati alla città romana di Aternum, porto sull'Adriatico dell'antica Roma. La sua posizione strategica ha connotato con il passare dei secoli lo sviluppo della vita economica e sociale della città, limitata dapprima alla funzione di baluardo di difesa militare del Regno di Napoli e poi, dalla seconda metà dell'Ottocento, caratterizzata da una fruttuosa attitudine ai traffici commerciali e al turismo balneare.La città ha un aspetto prevalentemente moderno, dovuto perlopiù ad una serie di pesanti bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale che hanno causato la distruzione di gran parte del centro urbano.
Francavilla al Mare (AFI: [franka'villa 'al 'mare]) è un comune italiano di 25 113 abitanti della provincia di Chieti. È situata a sud di Pescara, con la quale confina e forma un unico agglomerato urbano. Fa parte della area metropolitana centro-abruzzese che supera i 350 000 abitanti, in un territorio ad alta densità abitativa. Si estende su un territorio basso collinare e costiero, immediatamente a nord della Costa dei Trabocchi. L'antico passato della città è testimoniato dai ritrovamenti archeologici sul territorio risalenti al periodo preistorico e protostorico, italico, frentano e romano.
La provincia di Pescara è una provincia italiana dell'Abruzzo in cui vivono 318 047 abitanti. È la provincia meno estesa d'Abruzzo, con la più alta densità di popolazione e con la più popolosa città della regione per capoluogo; confina a nord con la provincia di Teramo, a nord-est con il mare Adriatico, a sud-est con la provincia di Chieti ed a sud-ovest con la provincia dell'Aquila. Gran parte del territorio provinciale insiste sulla Val Pescara.
Zafferana Etnea (Zafarana in siciliano) è un comune italiano di 9 516 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia. Fa parte del Parco dell'Etna. Per quanto concerne l'amministrazione ecclesiastica, il territorio di Zafferana Etnea ricade all'interno dell'arcidiocesi metropolitana di Catania, XI vicariato Paesi della Zona Bosco.
Il prato di Bežin (in russo: Бежин луг?, traslitterato: Bežin lug) è un film sovietico del 1937 diretto da Sergej Michajlovič Ėjzenštejn e noto per essere stato in gran parte distrutto prima di essere terminato. Il film narra le vicende di un giovane contadino che cerca di opporsi al proprio padre che ha l'intenzione di tradire il governo sovietico sabotando il raccolto dell'anno. La pellicola termina con l'assassinio del giovane seguito da una sommossa popolare. Il titolo è il medesimo di un racconto di Ivan Sergeevič Turgenev, e nelle intenzioni originali del regista doveva incorporare alla novella la vicenda della vera vita di Pavlik Trofimovič Morozov, ritenuto dalla propaganda un martire sovietico per essere stato ucciso dai suoi familiari nel 1932, reo di aver denunciato alle autorità il padre per tradimento. Tuttavia in fase di sceneggiatura Ejzenštejn decise di eliminare tutti i riferimenti allo scritto di Turgenev ad eccezione del titolo. La figura di Morozov venne inserita nei programmi scolari russi e resa mitica attraverso la poesia, la musica e, in parte, da questo film. Commissionato da un gruppo di giovani comunisti, la produzione si protrasse dal 1935 al 1937, finché non venne bloccata dal governo centrale che riteneva contenesse errori di carattere artistico, sociale e politico. Alcuni presero quest'occasione per denunciare l'ingerenza politica sul cinema arrivando a criticare lo stesso Stalin e un certo numero di persone venne arrestato proprio in conseguenza agli eventi che seguirono il blocco del film. Tuttavia lo stesso Ejzenštejn, riconsiderando in seguito la sua opera, la valutò come un errore. Per molto tempo si è creduto che il girato di Il prato di Bežin fosse andato irrimediabilmente perduto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Tuttavia negli anni Sessanta vennero ritrovati una parte del montaggio e alcuni fotogrammi. A partire da questi frammenti venne intrapresa una ricostruzione basata sulla sceneggiatura originale, rimasta conservata. Il ricco simbolismo religioso dell'opera diede origine a un ampio numero di studi, ma la sua natura storica, le circostanze della sua produzione, il fallimento del progetto e la bellezza dei pochi frammenti rimasti nutrirono un grande interesse anche al di fuori della letteratura specialistica. La controversa storia di questa pellicola non nocque al regista che al contrario guadagnò in fama e divenne il direttore artistico del grande studio cinematografico Mosfil'm.
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