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Autore principale: Castelnuovo, Emma; MAT'90, Sesto Fiorentino
Pubblicazione: Sesto Fiorentino : Biblioteca Pubblica [Sesto Fiorentino], 1994
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Le coniche (greco Conikà) è l'opera principale di Apollonio di Perga e viene considerata il suo capolavoro. Scritta intorno alla fine del III secolo avanti Cristo, fu un testo molto influente ed ha procurato all'autore il soprannome di Grande Geometra. L'opera fu scritta in più fasi: una prima versione fu redatta ad Alessandria d'Egitto, su sollecitazione del geometra Neucrate. Fu però a Pergamo che, in epoca successiva, fu formulata la versione definitiva, come testimonia la dedica al re di Pergamo Attalo I contenuta nel IV e nel VII libro e come spiega Apollonio stesso nella lettera di introduzione al libro I, che indica i primi quattro libri di cui si compone l'opera come un'introduzione alle proprietà già conosciute. Proprio questi quattro libri ci sono giunti in versione originale, con i commentari di Eutocio, mentre il V, il VI e il VII libro sono pervenuti solo nella traduzione araba di Thabit ibn Corra e l'VIII è invece andato perduto. Questa seconda parte dell'opera è dedicata ad indagini innovative.
La geometria (dal latino geometrĭa e questo dal greco antico "γεωμετρία", composto dal prefisso geo che rimanda alla parola γή = "terra" e μετρία, metria = "misura", tradotto quindi letteralmente come misurazione della terra) è quella parte della scienza matematica che si occupa delle forme nel piano e nello spazio e delle loro mutue relazioni.
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