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Autore principale: Ffoulkes, Edmondo S.
Pubblicazione: Firenze : Rosmini, 1869
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: d , Paese:
Thomas Jefferson (Shadwell, 13 aprile 1743 – Charlottesville, 4 luglio 1826) è stato un politico, scienziato e architetto statunitense. È stato il 3º presidente degli Stati Uniti d'America dal 1801 al 1809 ed è inoltre considerato uno dei padri fondatori della nazione. Il suo volto è ritratto sul monte Rushmore accanto a quelli di George Washington, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. Fu il principale autore della dichiarazione d'indipendenza del 4 luglio 1776 e uno dei fondatori del Partito Democratico-Repubblicano degli Stati Uniti. Fortemente segnato dal pensiero illuminista, fu fautore di uno Stato laico e liberale, sostenendo l'egualitarismo formale e legale di tutti gli esseri umani, anche se non volle pronunciarsi mai contro la schiavitù. Fu inoltre anche un intellettuale di grande spessore: fondatore della Università della Virginia, ebbe un ruolo centrale nello sviluppo e nella costruzione di questa istituzione. Fu infine anche un architetto: suoi sono ad esempio i progetti per il campus dell'Università della Virginia, la sua casa di Monticello, parte del patrimonio dell'UNESCO dal 1987, nonché il Campidoglio di Richmond.
Olivier Eugène Prosper Charles Messiaen (Avignone, 10 dicembre 1908 – Clichy, 27 aprile 1992) è stato un compositore, pianista, organista e ornitologo francese. Si iscrisse al conservatorio di Parigi all'età di 11 anni ed ebbe tra i suoi professori musicisti del calibro di Paul Dukas, Maurice Emmanuel, Charles-Marie Widor e Marcel Dupré. Nel 1931 ottenne il posto di organista della chiesa della Sainte-Trinité a Parigi, incarico che mantenne fino alla morte. Nel 1940, durante l'invasione tedesca della Francia fu fatto prigioniero ed internato nello Stalag VIII-A, un campo di lavoro presso Görlitz. Qui, trovando casualmente tra i suoi compagni di prigionia tre musicisti, compose, col beneplacito del responsabile del campo appassionato di musica, una delle sue composizioni più note, il Quatuor pour la fin du temps (Quartetto per la fine del Tempo) per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte. La prima fu eseguita il 15 gennaio 1941 davanti a circa quattrocento fra prigionieri e guardie. Poco dopo la sua liberazione, nel 1941 ottenne l'incarico di professore di armonia al conservatorio di Parigi, a cui si aggiunse nel 1966 quello di professore di composizione, posti che mantenne fino al pensionamento nel 1978. Tra i suoi numerosi allievi si distinsero particolarmente Pierre Boulez, Yvonne Loriod (che divenne poi la sua seconda moglie), Karlheinz Stockhausen, Iannis Xenakis, George Benjamin e Jennifer Bate, organista britannica considerata la sua maggiore interprete, che fino alla morte si è esibita in concerto utilizzando le partiture originali del compositore. Messiaen si interessò alla musica indiana (più precisamente alla musica carnatica) e dell'antica Grecia, e in particolare al loro ritmo: molte sue opere hanno una struttura ritmica assai complessa o inusuale. Dal punto di vista armonico e melodico si distinse per l'introduzione e l'uso di particolari scale musicali a cui diede il nome di modi a trasposizione limitata. L'impiego di questi modi gli permise di esplorare la relazione tra l'udito e gli altri sensi, realizzando una musica sinestetica, in cui l'incontro e la sovrapposizione di accordi doveva creare l'impressione di vedere certi ben determinati accostamenti di colore. Per un breve periodo sperimentò anche il serialismo integrale, anticipando per certi aspetti l'opera del suo allievo Boulez. A rendere ancora più eclettico ed inconfondibile il suo stile è l'uso di strumenti esotici o curiosi come il gamelan e le onde Martenot (Jeanne Loriod, sorella della sua seconda moglie, era una virtuosa di questo strumento). A dispetto dello stile così vario e inusuale, la maggior parte delle sue composizioni (con la notevole eccezione di quelle ispirate al canto degli uccelli) sono di carattere sacro o mistico e dipingono quello che egli stesso chiamava «l'aspetto meraviglioso della fede», testimoniando il suo credo nella religione cattolica. Messiaen era affascinato dal canto degli uccelli, era suo convincimento che essi fossero i più grandi musicisti sulla terra e piuttosto che compositore, si considerava più "un ornitologo e un ritmista". Nei suoi numerosi viaggi in tutto il mondo, ebbe modo di ascoltare e registrare il canto di numerosi uccelli, realizzando delle trascrizioni (soprattutto per pianoforte ma anche per orchestra), tra cui la più celebre è il Catalogue d'oiseaux (Catalogo d'uccelli), composta tra il 1956 e il 1958. Oltre ad essere composizioni a sé stanti, tali trascrizioni vennero inserite in gran parte delle sue opere più famose, come nella Sinfonia Turangalîla e nel San Francesco d'Assisi. L'uso innovativo di ritmo, melodia e armonia, la sua personale concezione delle relazioni tra tempo, musica e colore, la passione per il canto degli uccelli e la sua sincera e profonda ispirazione religiosa, nonché il suo ruolo di didatta, hanno contribuito a fare di Messiaen uno dei più grandi ed influenti compositori del XX secolo.
Gli storici che concentrano le loro indagini sulle cause e origini della guerra di secessione americana studiano e discutono sulle motivazioni che indussero 7 Stati federati degli Stati Uniti d'America del profondo Sud a proclamare la propria secessione dall'Unione, sul perché si unirono per formare gli Stati Confederati d'America ed infine perché il Nord si rifiutò di lasciarli andare pacificamente per la loro strada. Mentre la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che i conflitti ideologici sul tema dello schiavismo e della sua possibilità di estensione, trascinatisi per decenni, crearono di fatto le condizioni per l'esplosione del conflitto bellico, essi non sono però unanimemente d'accordo su quali tipologie - economiche, prettamente politiche o più eminentemente sociali - siano state più importanti nel radicamento della divisione. Il principale catalizzatore per la dichiarazione di secessione fu la questione della schiavitù negli Stati Uniti d'America, in particolar modo la battaglia politica condotta dai sudisti sul "diritto" di esportare la pratica schiavista anche nei Territori federali liberi del West. Un altro fattore che si incise profondamente nell'idea secessionista fu il nazionalismo bianco meridionale ("White Southerners"). La ragione principale per cui il Nord rifiutò in toto il "diritto alla secessione" sarà quello della preservazione dell'unità nazionale, anch'essa una delle cause del nazionalismo statunitense prese di petto. La maggior parte del dibattito continua però a concernere la prima domanda: sul perché cioè alcuni Stati del Sud abbiano ad un certo momento scelto unilateralmente di separarsi. Abraham Lincoln vinse le elezioni presidenziali del 1860 riuscendo a conquistare la maggioranza assoluta dei Grandi elettori, pur senza entrare in competizione in ben 10 Stati meridionali. La sua vittoria innescò dichiarazioni di secessione da parte di 7 Stati schiavisti del Sud le cui economie - via fiume o via mare - erano tutte fondate sul cotone coltivato utilizzando il lavoro gratuito dato dagli schiavi afroamericani. Prima ancora che il Presidente eletto degli Stati Uniti d'America avesse la possibilità di entrare ufficialmente in carica venne quindi creata la "Confederazione del Sud"; i nazionalisti settentrionali, ma anche coloro che rimasero unionisti nel meridione, rifiutarono di riconoscere come legittimi i proclami di secessione. Per tutta la durata della guerra civile nessun governo straniero riconobbe mai ufficialmente i secessionisti. La Presidenza di James Buchanan, oramai in scadenza, rifiutò di rinunciare alle proprie fortezze - situate al Sud ma su terreni di proprietà federale - le quali vennero nonostante ciò immediatamente rivendicate per sé dai dirigenti confederati. Il primo colpo deflagrò il 12 aprile del 1861, quando le forze sudiste dettero il via al bombardamento e relativa battaglia di Fort Sumter, un importante fortino dell'Union Army posto all'entrata del porto di Charleston (Carolina del Sud). Come ben evidenziato da una giuria di storici nel 2011 "mentre la questione della schiavitù, con i suoi molteplici e sfaccettati malcontenti, fu la causa primaria della disunione, sarà lo stesso principio di disunione regionalistica (provincialismo e particolarismo localistico) a creare le condizioni per lo scoppio effettivo della guerra". L'autore vincitore del Premio Pulitzer, lo storico David Potter, scrive che: Altri fattori decisivi saranno: la politica apertamente schierata da una parte contro l'altra durante il secondo sistema partitico; l'attivismo dell'abolizionismo negli Stati Uniti d'America che faceva sempre più sentire la propria voce in capitolo; l'idea di "nullificazione" risalente alla Presidenza di Andrew Jackson e la conseguente teoria dei diritti degli Stati; lo scoperto nazionalismo meridionale dagli obiettivi completamente antitetici rispetto a quelli settentrionali; la dottrina dell'espansionismo in direzione del West (il Destino manifesto) e, con l'espansione nei Territori, anche l'espansione del lavoro schiavista; le due economie radicalmente contrapposte; ed infine l'avviarsi prorompente della modernizzazione tecnico-industriale nel periodo immediatamente pre-bellico.
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