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Serie: Documenti / Biblioteca teatrale Alfonso Spadoni ; 2
Serie: Biblioteca teatrale Alfonso Spadoni : documenti ; 2
Serie: Documenti / Biblioteca teatrale Alfonso Spadoni ; 2
Serie: Biblioteca Teatrale Alfonso Spadoni : Documenti ; 2
Serie: Biblioteca teatrale Alfonso Spadoni. Documenti ; 3
La commedia dell'arte è nata in Italia nel XVI secolo ed è rimasta popolare fino alla metà del XVIII secolo, anni della riforma goldoniana della commedia. Non si trattava di un genere di rappresentazione teatrale, bensì di una diversa modalità di produzione degli spettacoli. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma su dei canovacci, detti anche scenari; in origine, le rappresentazioni erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". Nella loro formula spettacolare, i comici della Commedia dell'Arte introdussero un elemento nuovo di portata dirompente e rivoluzionaria: la presenza delle donne sul palcoscenico. In un contratto stipulato con un notaio di Roma il 10 ottobre 1564, si ha la prima apparizione documentata di una donna: la "signora Lucrezia Di Siena" ingaggiata da una compagnia che si proponeva di far commedie nel periodo di carnevale, probabilmente un personaggio di elevata cultura in grado di comporre versi e di suonare strumenti. Solo alla fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle compagnie teatrali. La denominazione veniva sostituita con altre: commedia all'improvviso (o improvvisa), commedia a braccio o commedia degli Zanni. Il nome "arte", nel Medioevo, significava "mestiere", "professione": quello del teatrante, infatti, era un vero e proprio mestiere. Bisogna però specificare che era considerato come tale, non per le compagnie amatoriali, ma solo per quelle compagnie associate che venivano riconosciute dai ducati e avevano un vero e proprio statuto di leggi e regole. Grazie a queste ultime, le compagnie associate sottomettevano le altre che venivano definite "ruba piazze".
Orazio Costa Giovangigli (Roma, 6 agosto 1911 – Firenze, 14 novembre 1999) è stato un regista teatrale, direttore artistico e insegnante italiano nonché uno dei massimi esponenti della pedagogia teatrale europea del Novecento. È uno dei principali rappresentanti (insieme a Luchino Visconti e Giorgio Strehler) della generazione teatrale italiana formatasi fra le due guerre e affermatasi negli anni che seguirono lo scoppio e la fine dell'ultima, e il principale esponente, in Italia, della pedagogia teatrale di matrice europea. Contribuì in modo originale alla nascita, nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, di quel nuovo movimento culturale che portò al rinnovamento del concetto stesso di teatro, innalzando i ruoli dell'attore e del regista a «servitori dell'arte».
Dopo l'esperienza della Repubblica Romana e l'espulsione dal Granducato di Toscana, Luigi Domeniconi si offre come garante e gli consente di rientrare a Roma nel 1850 con la sua compagnia. La censura è stata ripristinata fino ad imporre regole al limite dell'assurdo. Le opere a sfondo patriotico vengono bandite, nei testi vengono proibite parole come Italia, nazione o patria, è vietato accostare in scena i colori bianco rosso e verde anche in modo indiretto o fortuito. Tutti i riferimenti a Dio o alla chiesa sono banditi, il suon dell' Ave Maria diventa le squilla della sera.
Antonio Morrocchesi (San Casciano in Val di Pesa, 15 maggio 1768 – Firenze, 26 novembre 1838) è stato un attore teatrale italiano.
La chiesa evangelica battista è un luogo di culto battista che si trova in borgo Ognissanti 4-6 a Firenze.
Il Teatro Colón di Buenos Aires è uno dei teatri lirici più grandi del mondo. La struttura magnifica e l'impegno costante nella cura e nelle rappresentazioni ne fanno un monumento dell'arte teatrale e lirica. Acusticamente considerato uno dei primi cinque teatri al mondo per la rappresentazione di opere liriche.Il teatro si trova vicino alla famosissima Avenida 9 de Julio, uno dei viali più ampi del mondo. L'edificio occupa 8.200 metri quadrati e la superficie totale di 58.000 m² sulla proprietà delimitata dalle vie Tucumán, Libertà, il passaggio Arturo Toscanini ed il Cerrito (Avenida Nueve de Julio).
Record aggiornato il: 2021-11-25T04:41:38.770Z