Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Caneschi, Franco
Pubblicazione: Firenze : Ires Toscana, 1993
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Quaderni di analisi e programmazione dello sviluppo regionale e locale
I diritti umani negli Stati Uniti d'America trovano tutela nella Costituzione degli Stati Uniti, nel paragrafo riguardante la "Carta dei Diritti". I diritti civili come quello di manifestare il pensiero, la libertà religiosa e i diritti economici sulla libertà d'impresa sono tra i più ampi del mondo, mentre vi sono mancanze riguardo a diritti sociali di vario tipo. Nel I emendamento, si stabilisce che Il V e il VI emendamento garantiscono il diritto ad un giusto processo e il diritto alla difesa. Il XV emendamento garantisce il diritto di voto senza discriminazioni. L'VIII emendamento proibisce le punizioni crudeli o inusuali: Tuttavia è in vigore la pena di morte, a livello federale, militare e in 38 Stati (sebbene solo una minoranza di essi esegua numerose condanne). Non vi sono garanzie riguardanti il diritto al lavoro, alla salute, all'istruzione, anche se ci sono dei programmi pubblici (scuola pubblica, Medicare, Medicaid, Obamacare). Il governo statunitense è stato frequentemente accusato di violare i diritti umani con atti come tortura, estradizioni illegali, omicidi, carcerazioni senza processo (violazione del diritto di habeas corpus), imperialismo, crimini di guerra, neocolonialismo, trattamenti inumani e degradanti e supporto a dittature estere. Gli Stati Uniti sono firmatari della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e la principale organizzazione per i diritti umani e i diritti civili interna agli USA è l'American Civil Liberties Union. Tuttavia non hanno riconosciuto la giurisdizione della Corte penale internazionale.
L'Unione europea, abbreviata in UE o Ue (pron. /ˈue/), è un'organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale, che comprende 27 Stati membri d'Europa. Nata come Comunità economica europea con il trattato di Roma del 25 marzo 1957, e considerata una potenziale superpotenza, nel corso di un lungo processo di integrazione europea, con l’adesione di nuovi Stati membri e la firma di numerosi trattati modificativi, tra cui il trattato di Maastricht del 1992 e l'Unione economica e monetaria con la valuta unica nel 2002, ha assunto la denominazione e la struttura attuale con il trattato di Lisbona del 2007. Regolata a livello giuridico dal diritto comunitario con il suo ordinamento giuridico, le sue funzioni politico-economiche la rendono simile per certi aspetti a una federazione di stati (per es. per quanto riguarda gli affari monetari o le politiche ambientali), mentre in altri settori l'Unione è più vicina a una confederazione (mancando di una politica interna e politica industriale comuni) o a un'organizzazione politica sovranazionale (come per la politica estera). Fra i suoi scopi formalmente dichiarati vi è l'incremento del benessere socio-economico e l'attenuazione delle differenze socio-economiche tra i vari stati membri attraverso l'integrazione economica, la crescita economica e il progresso scientifico e tecnologico, promuovendo la pace, i valori sociali e il benessere dei popoli europei, lottando contro l'esclusione sociale, la discriminazione e a favore dei diritti umani (ad es. con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea). Le competenze dell'Unione spaziano dunque dalle politiche economiche (agricoltura e commercio) con una politica agraria comune e la presenza di fondi strutturali per il raggiungimento degli obiettivi socio-economici preposti, agli affari esteri con una politica estera comune, alla difesa e alla protezione ambientale, con ciascun stato membro che concorre al bilancio comunitario in misura diversa, mantenendo buona parte della propria sovranità nazionale (ad es. politica interna) a mezzo dei rispettivi parlamenti e governi nazionali. Come effetto delle politiche dell'Unione, ad esempio, oltre a confermare la libera circolazione di persone già stabilita dai precedenti trattati europei, essa permette la libera circolazione di merci, servizi e capitali all'interno del suo territorio attraverso il mercato europeo comune (senza dazi doganali all'interno) costruito a partire dal 1957 coi Trattati di Roma, e fornisce una cittadinanza dell'Unione europea. Le decisioni di unione economica e monetaria dell'Unione europea hanno portato nel 2002 all'introduzione di una moneta unica, l'euro, attualmente adottata da 19 su 27 stati dell'Unione, che formano la cosiddetta eurozona, con una politica monetaria comune governata dalla Banca centrale europea (BCE). Il 12 ottobre 2012 è stata insignita del premio Nobel per la pace, con la seguente motivazione: «per oltre sei decenni ha contribuito all'avanzamento della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa».
San Marino (in dialetto sammarinese: San Marèin o San Maroin), ufficialmente Serenissima Repubblica di San Marino, spesso abbreviato in Repubblica di San Marino, è uno Stato senza sbocco al mare dell'Europa meridionale situato nel centro-nord della penisola italiana, al confine tra le regioni italiane dell'Emilia-Romagna (provincia di Rimini) e delle Marche (provincia di Pesaro e Urbino). Con un'estensione territoriale di 61,19 km², popolata da 33 909 abitanti, è uno dei meno popolosi fra gli Stati membri del Consiglio d'Europa e delle Nazioni Unite. La capitale è Città di San Marino, la lingua ufficiale è l'italiano e gli abitanti sono chiamati sammarinesi. A partire dal 2008 il centro storico della Città di San Marino e il monte Titano sono stati inseriti dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità in quanto "testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal XIII secolo".
La storia del fascismo italiano prende avvio alla fine del 1914, con la fondazione, da parte del giornalista Benito Mussolini, del Fascio d'azione rivoluzionaria, in seno ad un movimento di interventismo nella prima guerra mondiale. Le espressioni ventennio fascista o semplicemente ventennio si riferiscono al periodo che va dalla presa del potere del fascismo e di Mussolini, ufficialmente avvenuta il 29 ottobre 1922, sino alla fine del regime, avvenuta formalmente il 25 luglio 1943. Specialmente dalla propaganda del regime veniva inoltre utilizzata la locuzione Italia fascista per indicare il Regno d'Italia sotto il governo di Mussolini e del Partito Nazionale Fascista.
Il nazionalsocialismo, chiamato anche nazismo, talvolta anche hitlerismo, è stata un'ideologia che ha avuto la propria massima diffusione in Europa, nella prima metà del XX secolo. Si caratterizza per una visione nazionalista del socialismo radicale, populista, statalista, collettivista, razzista e totalitaria. Nacque subito dopo la prima guerra mondiale in Germania. Il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) sotto Adolf Hitler salì al potere nel 1933 trasformando il Reich tedesco nel periodo 1933-1945 in un totalitario "Stato Leader", la Germania nazista o Terzo Reich, ispirato completamente all'ideologia nazionalsocialista, all'antisemitismo, al nazionalismo tedesco e al pangermanismo. Con l'invasione della Polonia, nel 1939 innescò la seconda guerra mondiale. L'esperienza nazista come sistema di governo si è conclusa con la resa incondizionata dell'esercito tedesco in data 8 maggio 1945 e la vittoria militare delle contrapposte forze alleate. Il termine "nazionalsocialismo" ed il concetto di socialismo nazionale, preesistenti al 1919 da almeno un trentennio e di diverso e vario utilizzo, si videro confluire in quell'anno nel nome del DAP, Deutsche Arbeiterpartei, in realtà fondato nel 1903 in Austria, il cui nome venne riutilizzato da Hitler per poi rinominarsi nel 1920 appunto come NSDAP. Hitler ha definito i concetti di nazionalismo e socialismo in modo molto personale: il nazionalismo è citato come la devozione del singolo per la sua comunità nazionale, mentre il socialismo è descritto come una responsabilità della comunità nazionale per l'individuo. Sono state rintracciate dagli storici molte cause che avrebbero favorito l'ascesa del nazionalsocialismo; tra queste si rammenta la forte paura di una rivoluzione comunista che, data la pessima situazione economica instauratasi in Germania, era vista come imminente (in questo contesto si inserisce anche l'incendio del Reichstag). Una controrivoluzione preventiva (secondo le parole di Luigi Fabbri) era vista come una soluzione per evitare una rivoluzione comunista. Cionondimeno, la svolta autoritaria fu determinante nello scoppio della seconda guerra mondiale e generò un'impressionante quantità di morti e torture, forse superando quello che sarebbe successo con una rivoluzione comunista.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2021-11-25T03:38:27.777Z