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Autore principale: Croce, Benedetto
Fa parte di: Raccolta di studi critici dedicata ad Alessandro D'Ancona, festeggiandosi il XL anniversario del suo insegnamento
Commedia all'italiana è il termine con il quale viene indicato un filone cinematografico sorto in Italia nel corso degli anni cinquanta del Novecento e sviluppatosi nei successivi anni sessanta e settanta. L'espressione fu coniata parafrasando il titolo di uno dei più grandi successi dei primi anni di questo genere cinematografico, il film Divorzio all'italiana del regista Pietro Germi.
Incantesimo è una serie televisiva italiana, imperniata sulle vicende della Clinica Life di Roma e sulle storie sentimentali dei medici, infermieri ed avvocati che in essa lavorano. Inizialmente concepita come soap opera di prima serata, poi nelle ultime due stagioni si è deciso di farla divenire una soap opera giornaliera. È andata in onda tra 1998 e 2008 in dieci stagioni su Rai 1 e Rai 2. Ideatrice e scrittrice del soggetto della serie, dalla prima stagione fino alla settima è Maria Venturi. Le musiche sono create da Guido e Maurizio De Angelis. L'interprete della sigla è la cantante Alma Manera.
Giovanni Mario Crescimbeni (Macerata, 9 ottobre 1663 – Roma, 8 marzo 1728) è stato un poeta e critico letterario italiano, noto per essere stato fra i fondatori dell'Accademia dell'Arcadia (1690) di cui divenne custode generale.
La critica teatrale è un uso degli strumenti teorici e pratici, di studi estetici e storici, giudizi di valore e spiegazioni che valutino il teatro, nelle sue componenti specifiche: dalla drammaturgia alla rappresentazione, compreso testo, scenografia, lavoro degli attori, regia, e tutto ciò che collabora all'evento teatrale che viene esaminato in modo "professionale", più o meno "scientifico". Nessuno degli elementi che concorrono allo spettacolo teatrale è dominante rispetto agli altri, come pure nessuno gli è estraneo, una condizione complessa dell'evento teatrale che può arrivare a includere nell'analisi critica spazio scenico ed extra-scenico, contesto e tempo della manifestazione (che include, per esempio, il singolo spettacolo in rassegne, festival, produzioni di enti specifici, sua eventuale registrazione, riprese successive, tournée ecc.), insomma tutto ciò che fa dello spettacolo teatrale un'entità isolabile dal punto di vista antropologico, sociologico e artistico.
Per parlare di storia della critica letteraria bisogna intendere o fondare un canone letterario di riferimento che assumendo valore lo distribuisce. L'amore di Dante per Virgilio, unito alla sua riflessione sulla lingua, principalmente svolta nel De vulgari eloquentia, sono il centro di quel distacco problematico dalla latinità e del nuovo giudizio critico. Quando Dante tesse le lodi degli 11 poeti invita il lettore a frequentarne direttamente i testi (II, VI 7), ponendo attenzione a questi più che ai loro autori, cercando di rendere stabile una legislazione poetica verso una "suprema contructio" che sembra alludere a una tecnica (e a una dignità orgogliosa da "miglior fabbri") speciale, la cui conoscenza è motivo di studio. La parola latina più vicina a quella di "critico" è "censor", usata da Orazio e Ovidio, ma anche "iudex litteratus", locuzione apparsa in Vitruvio e meno noto "criticus", termine apparso in Cicerone. Anche Petrarca usò il termine di "iudex" da opporre a quello di "conditor" o autore, ma più che all'analisi metodica di opere altrui, era interessato alla precettistica e a difendere la metrica come norma e misura che mentre frena i sentimenti dell'autore li agevola attraverso il ritmo, lo stesso ritmo che poi muoverà il lettore alla dolcezza musicale.
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