Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Garimberti, Paolo
Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, 1977
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'Atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, noto anche come Atto finale di Helsinki, Accordi di Helsinki o Dichiarazione di Helsinki, è stato l'atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa svoltasi a Helsinki nel luglio e agosto del 1975. La dichiarazione venne firmata da trentacinque stati, tra cui gli USA, l'URSS, il Canada e tutti gli stati europei tranne Albania e Andorra, e costituì un tentativo di miglioramento delle relazioni tra il blocco comunista e l'occidente. Gli accordi di Helsinki costituirono la base per la successiva creazione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).
Con l'espressione "guerra fredda" si indica la contrapposizione politica, ideologica e militare che venne a crearsi intorno al 1947, tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Ben presto si giunse alla divisione dell'Europa in sfere di influenza e alla formazione di blocchi internazionali ostili, denominati comunemente come Occidente (gli Stati Uniti e gli altri membri della NATO), Oriente, (l'Unione Sovietica e i membri del Patto di Varsavia), e in seguito il terzo blocco dei Paesi non allineati Si trattò sostanzialmente della contrapposizione tra due grandi ideologie politico-economiche: la democrazia-capitalista da una parte e il socialismo reale-comunismo dall'altro. Questa contrapposizione influenzò fortemente per decenni l'opinione pubblica mondiale ed ebbe il suo concreto emblema nella divisione della Germania in Germania Ovest e Germania Est, della città di Berlino tramite l'omonimo muro e nella figura retorica della cosiddetta "cortina di ferro", coniata per la prima volta da Winston Churchill nel 1946, volta a definire la netta distinzione territoriale e ideologica che si stava venendo a creare tra i due blocchi socioeconomici dominanti. La tensione che ne risultò, durata circa mezzo secolo, non si concretizzò mai in un conflitto militare diretto, da cui il termine "fredda" usato per descrivere un'ostilità che non sembrava più risolvibile attraverso una guerra frontale tra le due superpotenze, dato il pericolo per la sopravvivenza dell'umanità rappresentato da un eventuale ricorso alle armi nucleari, si sviluppò nel corso degli anni incentrandosi sulla competizione in vari campi (militare, spaziale, tecnologico, ideologico, psicologico, sportivo) contribuendo almeno in parte allo sviluppo ed evoluzione della società stessa con l'avvento della terza rivoluzione industriale. L'espressione era stata usata già nel 1945 da George Orwell che riflettendo sulla bomba atomica preconizzava uno scenario in cui le due grandi potenze, non potendo affrontarsi direttamente per il rischio di distruzione mutua assicurata avrebbero finito per dominare e opprimere tutti gli altri. Nel 1947 fu ripresa dal consigliere presidenziale statunitense Bernard Baruch e dal giornalista Walter Lippmann per descrivere l'emergere delle tensioni tra i due Alleati della seconda guerra mondiale.Le fasi più critiche e potenzialmente pericolose della guerra fredda furono due: la prima, compresa fra gli anni cinquanta e gli sessanta, e la seconda, circoscritta alla prima metà degli anni ottanta. La fine della guerra fredda viene convenzionalmente fatta coincidere con la caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989), e la successiva dissoluzione dell'Unione Sovietica (26 dicembre 1991).
Nel vocabolario della politica internazionale, la distensione (détente in lingua francese) è generalmente la cessazione di una situazione di tensione militare nei rapporti tra stati e l'avvio di relazioni bilaterali amichevoli.Nel contesto della Guerra Fredda, con “distensione” si intende, in senso ampio, quel periodo che va dalla seconda metà degli anni sessanta alla fine degli anni settanta, durante il quale si riconobbe che esisteva un’interdipendenza strategica tra le due superpotenze, Stati Uniti d'America e Unione Sovietica, le quali, facendo uso della diplomazia, limitarono consensualmente gli armamenti nucleari a loro disposizione. I due paesi non si impegnarono a porre fine alla rivalità bipolare ma a regolamentarla tramite un equilibrio di potenza, aprendo un dialogo sul regime della deterrenza nucleare. Negli anni dal 1969 al 1973, vi fu il culmine della politica di distensione, durante la presidenza degli Stati Uniti di Richard M. Nixon.
Antonio Stango (...) è un attivista e politologo italiano, esperto di diritti umani a livello internazionale, scrittore ed editore. Dopo avere diretto numerose ONG, è attualmente presidente della Federazione Italiana Diritti Umani.
La guerra d'inverno (in finlandese: talvisota; in svedese: vinterkriget; in russo: Финская кампания?, traslitterato: Finskaja kampanija), nota anche come guerra russo-finlandese, è un conflitto che fu combattuto tra il 30 novembre 1939 e il 12 marzo 1940 dalla Finlandia e dall'Unione Sovietica (URSS). L'attacco alla Finlandia da parte dell'Unione Sovietica ebbe come conseguenza l'espulsione di quest'ultima dalla Società delle Nazioni. Le cause del conflitto furono, da un lato, l'aspirazione dell'Unione Sovietica ad acquisire alcuni territori finlandesi di importanza strategica dal punto di vista militare scambiandoli con propri territori di maggiore superficie e, dall'altro, la volontà della Finlandia di non cedere alle richieste sovietiche, sia per motivi patriottici legati a sentimenti politici anti-russi che per il timore dei pericoli insiti in una dimostrazione di debolezza verso il potente vicino, quale sarebbe potuta apparire la cessione di territori nazionali. La guerra ebbe termine nel marzo 1940 con la firma di un accordo di pace, il trattato di Mosca, per il quale la Finlandia cedette all'Unione Sovietica circa il 10% del proprio territorio, tra cui gran parte della Carelia, alcune isole nel golfo di Finlandia nonché, all'estremo nord, la propria porzione della penisola di Rybačij.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2021-11-25T03:44:20.689Z