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Autore principale: Mayer, Enrico, 1802-1877
Pubblicazione: Firenze : coi tipi della Galileiana, 1840
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Per ricerca - azione si intende un modo di concepire la ricerca che si pone l'obiettivo non tanto di approfondire determinate conoscenze teoriche, ma di analizzare una pratica relativa ad un campo di esperienza (ad esempio, la pratica educativa) da parte di un attore sociale con lo scopo di introdurre, nella pratica stessa, dei cambiamenti migliorativi. Nell'ambito del processo/progetto educativo la prospettiva della ricerca – azione si è rivelata produttiva anche in campo formativo, in quanto permette ai soggetti in formazione di essere "attori" del processo formativo. In campo educativo, la ricerca – azione costituisce un elemento cardine della pedagogia istituzionale, sia per quanto riguarda la formazione del personale, sia per quanto riguarda l'analisi della pratica educativa e il suo miglioramento.
Quando si parla di Outdoor education (o educazione all'aperto) non si fa riferimento ad un curriculum standard. L’educazione all’aperto può essere presente in scuole, università, può ricevere il supporto di enti locali, associazioni sportive culturali, imprese pubbliche e private. I luoghi in cui si può realizzare un programma di outdoor education sono: cortile e giardino della scuola, spazi urbani, giardino zoologico, fattoria, parchi, boschi, presso il fiume, il mare, in montagna e in molti altri luoghi a contatto con la natura. Il valore dell’apprendimento all’aperto è indiscusso: stare all’aperto educa il corpo, la mente, il senso sociale, accresce la conoscenza e il rispetto dell’ambiente naturale. Ricerche scientifiche dimostrano gli effetti positivi dei un’educazione fuori dalla classe sulla crescita dei bambini. Vi sono in particolare degli obbiettivi specifici individuati da Smith, Carlson, Donaldson, Masters che possono essere raggiunti in seguito alla pratica dell'Outdoor education: capacità di osservazione: le esperienze in natura permettono infatti di coinvolgere tutti i sensi del bambino. la crescita costante degli interessi e il miglioramento della qualità dell'esperienza: la natura stimola infatti la curiosità degli alunni che si rapportano sia con le loro capacità già acquisite sia con quelle acquisite grazie all'apporto esperienziale di tale apprendimento. disponibilità del materiale di apprendimento: La natura è un ambiente educativo ricco di stimoli adatti al bisogno di esperienze sensoriali dei bambini. Come in un laboratorio il bambino raccoglie il materiale e lo utilizza per immergersi in esperienze significative per la sua educazione. offerta di opportunità intese a far acquisire abilità dello stare all'aperto: Il bambino impara a muoversi in un ambiente naturale e acquisisce le abilità che tale luogo sviluppa, sia l'educazione fisica sia le materie scolastiche che vengono affrontate nei laboratori all'aperto. estensione della classe fuori dalle mura scolastiche: Tale educazione permette la modifica dell'idea classica di classe come luogo chiuso e delimitato dalle mura. Uscire dalla scuola e misurarsi con un ambiente naturale permette agli alunni di fare delle esperienze dirette collegate ai contenuti scolastici. Questa idea permette anche il superamento dell'idea di scuola classica caratterizzata da esperienze indirette. Inoltre uscire dall'aula permette l'utilizzo di quanto la comunità mette a disposizione per l'educazione dei giovani. opportunità di sperimentare l'esplorazione e la ricerca: Durante l'esperienza all'aperto l'insegnante non è direttivo e non predispone le risposte ma lascia il bambino libero di scoprire e di ricercare. Il bambino trova le sue risposte autonomamente ma al rientro in classe avviene la sistematizzazione grazie all'aiuto dell'insegnante. aiuto a verbalizzare e a comunicare: La libertà e la spontaneità caratteristiche di tale educazione creano un ambiente educativo nel quale è più facile per il bambino comunicare ed esprimersi dando parole alle situazioni che essi stanno vivendo. In tale ambiente cresce anche la creatività e i pensieri sono più ricchi e profondi. Cadono anche le inibizioni dovute alle classiche interrogazioni e valutazioni e i bambini sono più liberi e spontanei nella comunicazione. sviluppo della conoscenza e della destrezza: Nell'educazione all'aperto l'educazione avviene tramite esperienze dirette esperenziali. Questo permette al bambino di ampliare le vie della conoscenza. Essi affrontano in aula gli argomenti in modo astratto e grazie al contatto diretto con la natura sono facilitati nella comprensione di essi con l'esperienza concreta che avviene successivamente. miglioramento della professionalità dell'insegnante: il docente rinnova e arricchisce il materiale per la didattica. incoraggiamento alla vita sociale: L'esperienza all'aperto produce migliori relazioni umane, insegna a capire cosa sia la vita sociale e cosa significhi cooperare. L'ambiente sano incoraggia infatti tali aspetti e educa a vivere insieme e ad aiutarsi reciprocamente.
I bisogni educativi speciali (BES) sono definiti dalla classificazione internazionale del funzionamento (ICF-International Classification of Functioning) come “qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento permanente o transitoria in ambito educativo o di apprendimento, dovuta all’interazione tra vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata”. Possono essere considerati come paradigma di lettura della complessità e della varietà delle difficoltà di apprendimento. Tale visione richiede di ampliare lo sguardo verso le esigenze formative di ogni individuo, andando oltre ai soli deficit certificabili e prendendo in considerazione ogni funzionamento che anche per il singolo soggetto diventa problematico. Per rispondere ai BES si ricorre al Piano didattico personalizzato (PDP), strumento utile per progettare modalità operative, strategie, sistemi e criteri di apprendimento per ciascun allievo.
Rudolf Joseph Lorenz Steiner (Kraljevic, 27 febbraio 1861 – Dornach, 30 marzo 1925) è stato un esoterista e teosofo austriaco. È stato il fondatore dell'antroposofia, dottrina di derivazione teosofica che concepisce la realtà universale come una manifestazione spirituale in continua evoluzione, che può essere osservata e compresa mediante l'"osservazione animica" (una sorta di chiaroveggenza), e studiata, nella sua unità col mondo fisico, mediante la cosiddetta "scienza dello spirito" o antroposofia, che egli riteneva essere un vero e proprio approccio scientifico alla conoscenza della verità. Steiner ha espresso opinioni in vari campi, quali filosofia, sociologia, antropologia, economia e musicologia basandosi sulla sua "scienza dello spirito". Oggi è noto prevalentemente per la pedagogia Waldorf, per una medicina alternativa (la medicina antroposofica), e per l'agricoltura biodinamica.Steiner affermava di non rinnegare il metodo scientifico, che però riteneva infecondo perché materialista e di proporne una versione "più completa" (includente il mondo spirituale). Le sue teorie, tuttavia, muovendosi dichiaratamente al di là della scienza, sono considerate pseudoscientifiche.
La pedagogia è la disciplina umanistica che studia l'educazione e la formazione dell'essere umano nella sua interezza ovvero lungo il suo intero ciclo di vita. Si occupa dei diversi approcci educativi che coinvolgono l'uomo e la donna nei diversi momenti e situazioni dello sviluppo: non solo quindi l'età infantile ma tipicamente anche l'adolescenza, l'età adulta, la vecchiaia (o terza età), la condizione di disabilità ed i Bisogni Educativi Speciali. Insieme alle altre Scienze Umane si rivolge dunque ai contesti formali, non-formali e informali, nei quali si ambienta il processo di formazione della persona.
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