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Pubblicazione: Firenze : co' torchi di Giuseppe Formigli, 1836
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Giovanni Gronchi (Pontedera, 10 settembre 1887 – Roma, 17 ottobre 1978) è stato un politico italiano, terzo Presidente della Repubblica Italiana dal 1955 al 1962. Già Sottosegretario all'Industria nel Governo Mussolini, fu Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio nei governi Bonomi II, Bonomi III e De Gasperi I e fu il primo democristiano ad essere eletto Presidente della Repubblica. Come Capo dello Stato ha conferito l'incarico a quattro Presidenti del Consiglio: Antonio Segni (1955-1957), Adone Zoli (1957-1958), Amintore Fanfani (1958-1959) e Fernando Tambroni (1960); ha nominato un solo senatore a vita, Giuseppe Paratore, nel 1957 e nove Giudici della Corte costituzionale, nel 1955 Enrico De Nicola, Gaetano Azzariti, Tomaso Perassi, Giuseppe Capograssi e Giuseppe Castelli Avolio, nel 1956 Biagio Petrocelli, nel 1957 Aldo Mazzini Sandulli, nel 1960 Costantino Mortati e nel 1961 Giuseppe Chiarelli.
Giovanni Battista Caruso (Polizzi Generosa, 1673 – Polizzi Generosa, 1724) è stato uno storico italiano. Viaggiò per l'Italia e la Francia (1700-1701). A Roma conobbe l'erudito siciliano Giuseppe Maria Tomasi e in Francia entrò in contatto con i benedettini della Congregazione di San Mauro, soprattutto Jean Mabillon, che lo spinse a dedicarsi alle ricerche sulla storia siciliana. L'influenza esercitata dai metodi del Tomasi e del Mabillon sull'attività del Caruso è decisiva. Le sue Memorie istoriche (vol. 1º, 1716; voll. 2º-5º, post., 1737-45) e le Historiae saracenico-siculae varia monumenta (1720), sono opere pregevoli per la ricchezza dell'erudizione. L'opera maggiore del Caruso è la Bibliotheca historica Regni Siciliae (2 voll., 1723). «L’opera si rifaceva a tutta una tradizione antiquaria che risaliva per la Sicilia agli inizi del secolo precedente, allorché Rocco Pirri aveva raccolto i documenti della storia isolana dopo la dominazione saracena e gli atti delle chiese e dei monasteri, mentre Filippo Paruta aveva dato vita, col proprio lavoro, alla scuola numismatica siciliana.»
Giovanni Boccaccio (Certaldo o forse Firenze, giugno o luglio 1313 – Certaldo, 21 dicembre 1375) è stato uno scrittore e poeta italiano. Conosciuto anche per antonomasia come il Certaldese, fu una delle figure più importanti nel panorama letterario europeo del XIV secolo. Alcuni studiosi (tra i quali Vittore Branca) lo definiscono come il maggior prosatore europeo del suo tempo, uno scrittore versatile che amalgamò tendenze e generi letterari diversi facendoli confluire in opere originali, grazie a un'attività creativa esercitata all'insegna dello sperimentalismo. La sua opera più celebre è il Decameron, raccolta di novelle che nei secoli successivi fu elemento determinante per la tradizione letteraria italiana, soprattutto dopo che nel XVI secolo Pietro Bembo elevò lo stile boccacciano a modello della prosa italiana. L'influenza delle opere di Boccaccio non si limitò al panorama culturale italiano ma si estese al resto dell'Europa, esercitando influsso su autori come Geoffrey Chaucer, figura chiave della letteratura inglese, o più tardi su Miguel de Cervantes, Lope de Vega e il teatro classico spagnolo. Boccaccio, insieme a Dante Alighieri e Francesco Petrarca, fa parte delle cosiddette «Tre corone» della letteratura italiana. È inoltre ricordato per essere uno dei precursori dell'umanesimo, del quale contribuì a gettare le basi presso la città di Firenze, in concomitanza con l'attività del suo contemporaneo amico e maestro Petrarca. Fu anche colui che diede inizio alla critica e filologia dantesca: Boccaccio si dedicò a ricopiare codici della Divina Commedia e fu anche un promotore dell'opera e della figura di Dante. Nel Novecento Boccaccio fu oggetto di studi critico-filologici da parte di Vittore Branca e Giuseppe Billanovich, e il suo Decameron fu anche trasposto sul grande schermo dal regista e scrittore Pier Paolo Pasolini.
L'uccisione di Giovanni Gentile avvenne a Firenze il 15 aprile 1944 ad opera di Bruno Fanciullacci, partigiano comunista dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP). Fu un episodio che divise lo stesso fronte antifascista, venendo disapprovato dal CLN toscano con la sola esclusione del Partito Comunista Italiano. Si tratta dell'azione dei GAP che ha suscitato il maggior numero di discussioni insieme all'attentato di via Rasella. Le polemiche sull'evento non si sono mai sopite, rinfocolandosi ancora negli anni duemila.
Firenze (AFI: /fiˈrεnʦe/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjoˈrɛnʦa/) è una città italiana di 361 841 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della città metropolitana; è il primo comune della regione per popolazione, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia. Nel Medioevo è stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1982, è considerata luogo d'origine del Rinascimento – la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica – e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. È universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata tra le più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de’ Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la più alta concentrazione di opere d'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".
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