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Autore principale: Lindgren, Astrid
Serie: I criceti : storie che girano / collana diretta da Donatella Ziliotto ; 47
Serie: I criceti : storie che girano / collana diretta da Donatella Ziliotto
Astrid Anna Emilia Ericsson coniugata Lindgren nota semplicemente come Astrid Lindgren (Vimmerby, 14 novembre 1907 – Stoccolma, 28 gennaio 2002) è stata una scrittrice svedese, autrice di libri per bambini. Molte delle sue opere sono state pubblicate in più di cento Paesi e tradotte in sessanta lingue. È l'autrice delle avventure di Pippi Calzelunghe.
Emil è una serie televisiva per bambini prodotta nei primi anni settanta e tratta da una serie di romanzi dell'autrice svedese Astrid Lindgren, iniziati negli anni sessanta e incentrati sul personaggio di Emil (in svedese Emil i Lönneberga). La serie TV deriva dalla suddivisione di 3 precedenti film (Emil i Lönneberga, Nya hyss av Emil i Lönneberga e Emil och griseknoen) basati sul personaggio di Emil e usciti in Svezia fra il 1971 e il 1973. La serie ha avuto la prima diffusione in Germania Ovest nel 1973 ed è stata ovviamente doppiata in tedesco. La versione svedese originale (con i pochi attori tedeschi doppiati in svedese) è stata trasmessa a partire dal 1975-1976.
I bambini ci guardano è un film del 1943 diretto da Vittorio De Sica, tratto dal romanzo Pricò di Cesare Giulio Viola. Realizzato a cavallo tra il 1942 e 1943, conobbe difficoltà distributive causate dalle contingenti vicende belliche. È considerato dagli storici del cinema, assieme al coevo Ossessione di Visconti e 4 passi fra le nuvole di Blasetti, un momento di svolta per il cinema italiano, che segna l'abbandono dei temi disimpegnati della commedia e dei feuilleton sentimentali, per descrivere i drammi della gente, anticipando così la tendenza che porterà pochi anni dopo al neorealismo. Basato sull'intensa interpretazione del bambino torinese Luciano De Ambrosis (divenuto da adulto un noto doppiatore), costituisce per De Sica l'inizio di una serie di film dedicati alla condizione dell'infanzia come Sciuscià o il bambino di Ladri di biciclette. È altresì il primo film in cui si ufficializza quella collaborazione con Zavattini che costituirà uno degli assi portanti della cinematografia italiana degli anni quaranta e cinquanta.
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