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Pubblicazione: Carrara ; [poi]Livorno : Sanguineti : [poi]Debatte, 1959-1967
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Atto Vannucci (Tobbiana di Montale, 30 dicembre 1810 – Firenze, 10 giugno 1883) è stato uno storico, patriota e politico italiano, protagonista dei moti toscani del 1848. Ricordato per le sue opere: I martiri della libertà italiana dal 1794 al 1848 del 1848. Storia d'Italia dall'origine di Roma all'invasione longobarda secondo i principi della scuola neoghibellina del 1851 Storia dell'Italia antica, che fu illustrato dall'artista salentino Pietro Cavoti.
Contessina de' Bardi (Firenze, 1390 – Firenze, 1473) figlia di Alessandro de' Bardi e di Emilia Pannocchieschi, è famosa soprattutto per essere stata la moglie di Cosimo de' Medici detto Il Vecchio, primo de facto Signore di Firenze.
Via col vento (Gone with the Wind) è un film del 1939 diretto da Victor Fleming e prodotto da David O. Selznick. Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 1936 di Margaret Mitchell, il film è ambientato negli Stati Uniti meridionali durante la guerra di secessione e la successiva era della ricostruzione e racconta la storia di Rossella O'Hara (interpretata da Vivien Leigh), volitiva figlia del proprietario di una piantagione della Georgia, della sua ossessione romantica per Ashley Wilkes (Leslie Howard), sposato con sua cugina Melania Hamilton (Olivia de Havilland), del suo matrimonio con Rhett Butler (Clark Gable). La produzione fu difficoltosa sin dall'inizio: le riprese vennero ritardate di due anni a causa della determinazione di Selznick nel garantire Gable per il ruolo di Rhett Butler, e la "ricerca di Rossella" portò a 1 400 provini per la parte. La sceneggiatura originale, scritta da Sidney Howard, fu sottoposta a numerose revisioni da parte di diversi sceneggiatori nel tentativo di ridurla a una lunghezza adeguata. Il regista originale, George Cukor, fu licenziato poco dopo l'inizio delle riprese e sostituito da Fleming, che a sua volta fu brevemente sostituito da Sam Wood mentre si prendeva una pausa a causa di un esaurimento nervoso. Proiettato in anteprima ad Atlanta il 15 dicembre 1939, il film fu accolto positivamente dalla critica che ne apprezzò soprattutto il cast. Nel 1940 vinse otto Premi Oscar (all'epoca un record), tra cui miglior film, miglior regista, migliore sceneggiatura non originale, miglior attrice (Leigh) e miglior attrice non protagonista (Hattie McDaniel, prima afroamericana a vincere un Oscar), più due statuette speciali. Fu immensamente popolare anche tra il pubblico, rimanendo il film col maggiore incasso nella storia del cinema per oltre un quarto di secolo; se adattato all'inflazione monetaria, esso mantiene tale record a tutto il XXI secolo. Fu poi riedito periodicamente per tutto il secolo, divenendo radicato nella cultura popolare e considerato uno dei migliori film di sempre; è stato inserito nella top ten della lista AFI's 100 Years... 100 Movies dell'American Film Institute e nel 1989 la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti l'ha selezionato per la conservazione nel National Film Registry. Il film, che adotta pienamente il punto di vista degli schiavisti degli stati del Sud ai tempi della Guerra di Secessione, è espressione della cultura segregazionista americana della prima metà del Novecento, risultando quindi ampiamente basato su stereotipi razzisti, particolarmente evidenti nella rappresentazione degli afroamericani (nei loro modi, nei loro atteggiamenti, nel loro linguaggio).
Piero di Cosimo de ' Medici detto il Gottoso (Firenze, 14 giugno 1416 – Firenze, 2 dicembre 1469) fu signore de facto di Firenze per cinque anni, dal 1464 al 1469. Piero era il figlio primogenito di Cosimo il Vecchio, pater patriae, e di Contessina de' Bardi, nonché il padre di Lorenzo il Magnifico e Giuliano de' Medici. Particolarmente debole di salute (soffriva in particolar modo della gotta - da qui il soprannome - di cui i membri della famiglia Medici erano portatori), Piero si dimostrò tuttavia, nei suoi cinque anni di governo, energico e risoluto nel sopprimere la congiura ordita da Luca Pitti e nel rafforzare così il potere mediceo sulla città.
Enrico IV di Borbone, detto Enrico il Grande (le grand) (Pau, 13 dicembre 1553 – Parigi, 14 maggio 1610), è stato re di Francia, primo della dinastia Borbone. Figlio di Antonio di Borbone e della regina Giovanna III di Navarra, nel 1572 ereditò la corona di Navarra dalla madre, divenendo Enrico III di Navarra. Nel 1589 subentrò a Enrico III di Francia, essendo erede presuntivo per la morte del duca d'Angiò, aprendosi la strada per Parigi solo nel 1594, dopo aver compiuto l'abiura della religione calvinista, divenendo il primo monarca del ramo Borbone della dinastia dei Capetingi ad assurgere al trono. Fu detto il Grande, ma ebbe anche il soprannome di Vert-galant, espressione letteraria che designa l'intraprendenza amorosa che caratterizzò Enrico, nonostante l'età avanzata in cui conquistò il trono.
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