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Autore principale: Epidemiologia psichiatrica a Firenze, Firenze, 1991
Pubblicazione: Firenze : Regione Toscana, Giunta regionale, stampa 1993
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Paolo Crepet (Torino, 17 settembre 1951) è uno psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano.
La psicodiagnostica è la disciplina che si occupa della valutazione e della diagnostica psicologica, personologica e psicopatologica, attraverso l'uso di un repertorio integrato di questionari, inventari di personalità, batterie e tecniche testistiche (psicometriche e proiettive), colloqui clinici, esami neuropsicologici e valutazioni osservative; il tipo di tecniche e strumenti usati variano di volta in volta, in base al contesto e dallo scopo della valutazione, all'età ed al tipo di eventuali difficoltà dei soggetti valutati, ed all'orientamento teorico e formazione specialistica del valutatore. Anche se tutti gli psicologi (in particolare, ma non solo, quelli clinici) hanno una formazione tecnica di base e la relativa autorizzazione di Legge (L.56/89) per lo svolgimento dell'attività psicodiagnostica, la complessità ed articolazione tecnica di alcuni dei suoi sottosettori applicativi e/o di diverse tecniche psicodiagnostiche consiglia, a volte, il conseguimento di un'ulteriore formazione specialistica post-lauream negli specifici ambiti di interesse (ad es., nell'ambito neuropsicologico, psicoterapeutico, giuridico, per l'uso di specifici proiettivi, etc.).
Il disturbo ossessivo-compulsivo o DOC (in inglese obsessive-compulsive disorder o OCD) è un disturbo mentale che viene chiamato anche sindrome ossessivo-compulsiva o SOC (in inglese obsessive-compulsive syndrome o OCS). In alcuni testi è conosciuto come disturbo ossessivo-coattivo, sindrome ossessivo-coattiva o semplicemente come disturbo ossessivo e sindrome ossessiva e, prima dell'uscita della terza edizione rivisitata del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-III-R), come (psico) nevrosi ossessivo-compulsiva, (psico) nevrosi ossessivo-coattiva o semplicemente come (psico) nevrosi ossessiva e (psico) nevrosi coatta. In psicoanalisi è tuttora definito nevrosi ossessiva. Tale disturbo consiste in un disordine psichiatrico che si manifesta in una gran varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato dall'anancasmo, una sintomatologia costituita da pensieri ossessivi associati a compulsioni (azioni particolari o rituali da eseguire), che tentano di neutralizzare l'ossessione. Il disturbo ossessivo-compulsivo − che era classificato tra i disturbi d'ansia dal DSM-IV-TR, dal 2010 ICD-9-CM, dall'ICD-10 e dal Manuale Merck di diagnosi e terapia − è ormai da molti considerato, in virtù della sua incerta rispondenza al trattamento con farmaci ansiolitici, come entità nosografica autonoma, con un definito nucleo psicopatologico, un decorso e una sintomatologia peculiari, e dei correlati biologici che vanno a poco a poco delineandosi. Nel DSM-5 è stata creata la categoria denominata Disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo, comprendenti oltre al DOC vero e proprio, il disturbo da accumulo, il disturbo di dismorfismo corporeo, la tricotillomania, la dermatillomania (disturbo da escoriazione), la sindrome da acquisto compulsivo e tutti i disturbi da controllo degli impulsi (da non confondere con le dipendenze e i disturbi dell'alimentazione, spesso con componente compulsiva). Il disturbo ossessivo-compulsivo d'ansia non deve essere confuso con il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità (OCPD), patologia che appartiene invece ai disturbi di personalità. Il DOC possiede un'alta comorbilità con il disturbo evitante, la fobia sociale, il disturbo schizotipico, diverse fobie e alcuni disturbi dell'umore.
La sclerosi laterale amiotrofica, o SLA, chiamata anche malattia di Lou Gehrig (dal nome di un giocatore di baseball, la cui malattia nel 1939 sollevò l'attenzione pubblica), o malattia di Charcot o malattia dei motoneuroni, è una malattia neurodegenerativa progressiva del motoneurone, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia centrali ("1º motoneurone", a livello della corteccia cerebrale), sia periferici ("2º motoneurone", a livello del tronco encefalico e del midollo spinale). La SLA è caratterizzata da rigidità muscolare, contrazioni muscolari e graduale debolezza a causa della diminuzione delle dimensioni dei muscoli. Ciò si traduce in difficoltà di parola, della deglutizione e, infine, della respirazione.Nel 90%-95% dei casi la causa non è nota. Circa il 5%-10% dei casi sono ereditati dai genitori e circa la metà di questi sono dovuti a uno di due geni specifici. La diagnosi si basa sull'osservazione di segni e sintomi presentati dal paziente e su alcuni esami diagnostici eseguiti per escludere altre possibili cause.Non esiste una cura nota per la SLA. Un farmaco chiamato riluzolo può prolungare l'aspettativa di vita di circa due o tre mesi. La ventilazione artificiale può comportare sia una migliore qualità, sia una maggiore durata della vita. La malattia di solito incomincia intorno all'età di 60 anni e, nei casi ereditati, circa una decina di anni prima. La sopravvivenza media dall'esordio al decesso può variare dai tre ai quattro anni; circa il 10% sopravvive più di 10 anni, mentre il 5 % raggiunge o supera i 20 anni dalla diagnosi. La maggior parte muore per insufficienza respiratoria. In gran parte del mondo, i tassi epidemiologici di SLA sono sconosciuti. In Europa e negli Stati Uniti, la malattia colpisce circa 2 persone ogni 100 000 individui all'anno.La prima descrizione della malattia risale almeno al 1824 da parte di Charles Bell. Nel 1869, il collegamento tra i sintomi e i problemi neurologici sottostanti sono stati descritti da Jean-Martin Charcot, che nel 1874 incominciò a usare il termine sclerosi laterale amiotrofica. La condizione divenne nota nel XX secolo quando colpì il giocatore di baseball Lou Gehrig e successivamente quando Stephen Hawking (colpito da una rara forma di SLA giovanile è sopravvissuto 55 anni dalla diagnosi) guadagnò la fama per i suoi meriti scientifici. Il primo caso mediatico in Italia non riguardò, come spesso si crede, un calciatore negli anni '70, ma lo scrittore Giovanni Papini, deceduto nel 1956.
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