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Autore principale: Pontani, Filippo Maria
Serie: Scuola aperta. Lettere greche
I poetae novi, detti anche cantores Euphorionis o neoterici, furono poeti romani in lingua latina, quasi tutti provenienti dalla Gallia Cisalpina, che operarono a Roma nella prima metà del I secolo a.C., inaugurando una nuova poetica, la poesia neoterica.
Ecàle è un epillio del poeta ellenistico Callimaco. Di questa breve composizione, che doveva aggirarsi intorno ai 1000 versi, restano circa 300 versi o parti di essi, conservati da citazioni e papiri.
Gaio Valerio Catullo (in latino: Gaius Valerius Catullus, pronuncia classica o restituta: [ˈɡaːjjʊs waˈlɛrɪʊs kaˈtʊllʊs]; Verona, 84 a.C. – Roma, 54 a.C.) è stato un poeta romano. Il poeta è noto per l'intensità delle passioni amorose espresse, per la prima volta nella letteratura latina, nel suo Catulli Veronensis Liber, in cui l'amore ha una parte preponderante, sia nei componimenti più leggeri che negli epilli ispirati alla poesia di Callimaco e degli Alessandrini in generale.
L’esametro dattilico o esametro eroico, spesso chiamato semplicemente esametro, è il più antico e il più importante tipo di verso in uso nella poesia greca e latina, usato in particolar modo per la poesia epica o poesia didascalica. Secondo le definizioni della metrica classica esso consiste in una esapodia dattilica catalettica in disyllabum, ossia di un verso formato da sei piedi (esapodia) dattilici (maggiormente composti da: − ´ {\displaystyle {\acute {-}}} ⌣ {\displaystyle \smallsmile } ⌣ {\displaystyle \smallsmile } ), di cui l'ultimo manca di una sillaba (catalettico), risultando quindi di due sillabe (in disyllabum), secondo lo schema:
Le lettere dell'alfabeto greco vengono spesso utilizzate nelle scienze in aggiunta alle lettere dell'alfabeto latino e ad altri simboli, per denotare particolari concetti e oggetti quali costanti, funzioni, particelle elementari, eccetera. Molte notazioni vengono introdotte in un ambito ristretto ed esauriscono il proprio significato al suo interno ("Il coseno di un angolo α ..."), mentre altre sono diventate convenzionali e vengono accolte universalmente ( π {\displaystyle \pi } =3,1415...). In questi contesti le lettere maiuscole e minuscole, come per l'alfabeto latino, rappresentano entità distinte, non necessariamente correlate. Vengono raramente impiegate quelle lettere greche che possono essere confuse con lettere latine, come le maiuscole Α Β Ε Ζ Η Ι Κ Μ Ν Ο Ρ Τ Υ Χ, e le minuscole ι ο υ. Si è inoltre diffusa la scrittura mu e nu delle lettere mi e ni.
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