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Autore principale: Dillon, Jeanne
Ermanno Olmi (Bergamo, 24 luglio 1931 – Asiago, 7 maggio 2018) è stato un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, direttore della fotografia, montatore e scrittore italiano. Ermanno Olmi era spesso accostato dalla critica a Pier Paolo Pasolini non solo per la sua attenzione all'universo degli umili e per il recupero delle dimensioni tradizionali e territoriali, ma anche perché come quest'ultimo spesso era operatore e montatore dei suoi film, oltre che regista.
Fabio Olmi (Milano, 29 novembre 1963) è un direttore della fotografia italiano, figlio del regista Ermanno Olmi.
Ermanno Olmi (Bergamo, 24 luglio 1931 – Asiago, 7 maggio 2018) è stato un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, direttore della fotografia, montatore e scrittore italiano. Ermanno Olmi era spesso accostato dalla critica a Pier Paolo Pasolini non solo per la sua attenzione all'universo degli umili e per il recupero delle dimensioni tradizionali e territoriali, ma anche perché come quest'ultimo spesso era operatore e montatore dei suoi film, oltre che regista.
L'albero degli zoccoli è un film drammatico-storico del 1978 diretto da Ermanno Olmi, vincitore della Palma d'oro al 31º Festival di Cannes.La pellicola, girata principalmente in dialetto bergamasco da attori non professionisti, fu poi dagli stessi doppiata in italiano al termine delle riprese.Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
Il mestiere delle armi è un film del 2001 diretto da Ermanno Olmi, presentato in concorso al 54º Festival di Cannes. Narra degli ultimi giorni di vita del condottiero Giovanni delle Bande Nere, pseudonimo di Ludovico di Giovanni De' Medici, un soldato di ventura italiano al servizio dello Stato Pontificio durante le guerre d'Italia nella prima metà del XVI secolo.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2021-11-25T03:44:54.811Z