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Autore principale: Raffaelli, Maria
Pubblicazione: Messina ; Firenze : G. D'Anna, stampa 1979
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il matrimonio è un atto giuridico che indica l'unione fra due persone, a fini civili, religiosi o ad entrambi i fini e che di norma viene celebrato attraverso una cerimonia pubblica detta nozze, comportando diritti e obblighi fra gli sposi e nei confronti dell'eventuale prole.
Con il termine femminismo si indica: la posizione o atteggiamento di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, in ragion del fatto che le donne siano state e siano, in varie misure, discriminate rispetto agli uomini e ad essi subordinate; la convinzione che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore predeterminante che modella l'identità sociale o i diritti sociopolitici o economici della persona; il movimento politico, culturale e sociale, nato storicamente durante l'Ottocento, che ha rivendicato e rivendica pari diritti e dignità tra donne e uomini e che, in vari modi, si interessa alla comprensione delle dinamiche di oppressione di genere.Il femminismo è un movimento complesso ed eterogeneo che si è sviluppato con caratteristiche peculiari in ogni paese ed epoca. Molti fattori contribuiscono a definire e ridefinire il concetto di femminismo e le pratiche politiche ad esso connesse (ad esempio classe, etnia, sessualità). Al suo interno ci sono quindi diverse posizioni e approcci teorici, tant'è che ad oggi alcuni studiosi, teorici e/o militanti femministi parlano di femminismi. In particolare esistono teorie contrastanti riguardo all'origine della subordinazione delle donne ed in merito al tipo di percorso che dovrebbe essere portato avanti per liberarsene: se lottare solo per le pari opportunità tra uomini e donne, se criticare radicalmente le nozioni di "identità sessuale" e "identità di genere", oppure - ancora - se eliminare alla radice i ruoli e quindi tale subordinazione.
La storia della donna nell'Islam è definita tanto dai testi islamici, quanto dalla storia e cultura del mondo musulmano. In base al Corano, il testo sacro islamico, le donne sono uguali agli uomini di fronte ad Allah. La Shari'a (Legge islamica) include differenze tra i ruoli di genere, i diritti e i doveri della donna e dell'uomo. Gli interpreti dei testi giuridici islamici hanno diversi giudizi circa l'interpretazione delle norme religiose sulla condizione della donna. Secondo i più conservatori, le differenze tra uomo e donna sono dovute a un diverso status e responsabilità dei due, mentre il liberalismo musulmano, il femminismo islamico e altri gruppi hanno argomentato a favore di interpretazioni egualitarie. La condizione della donna nell'Islam, circa le responsabilità delle donne all'interno delle società di cultura prevalente musulmana, dipende grandemente da paese a paese. I paesi a maggioranza musulmana riconoscono alla donna vari gradi di diritti riguardo a matrimonio, divorzio, diritti civili, status legale, abbigliamento e istruzione, in base a diverse interpretazioni della dottrina islamica e dei principi di laicità. Tali paesi presentano alcune donne in alte posizioni politiche, e hanno eletto diversi capi di Stato donna (per esempio Benazir Bhutto in Pakistan).
Molte religioni hanno numerosi insegnamenti riguardanti il matrimonio. La maggior parte delle Chiese cristiane danno una qualche forma di benedizione al matrimonio; la cerimonia di nozze tipicamente include una qualche forma di impegno da parte della società in appoggio alla relazione della coppia. Nella Chiesa cattolica il "santo matrimonio" è considerato uno dei sette sacramenti, in questo caso uno che gli sposi si conferiscono reciprocamente di fronte a un sacerdote e a dei membri della comunità in qualità di testimoni, nel corso di una "messa nuziale". Nel matrimonio, i cristiani vedono un'immagine della relazione tra Gesù e la Chiesa. Nell'ebraismo, il matrimonio è visto come l'unione di due famiglie, prolungando pertanto la religione e l'eredità culturale del popolo ebraico. Anche l'Islam raccomanda caldamente il matrimonio; tra le altre cose, esso aiuta nel perseguimento della perfezione spirituale. L'Induismo vede il matrimonio come un sacro dovere che comporta obblighi religiosi e sociali. Per contro il Buddhismo non incoraggia né scoraggia il matrimonio, sebbene insegni che una persona deve vivere una vita matrimoniale felice. Dal XII secolo, il matrimonio è riconosciuto chiaramente come sacramento dagli Ortodossi e dalla Chiesa cattolica, ed è definito come una alleanza fra un uomo e una donna. Vale anche la pena di notare che religioni diverse hanno credi differenti riguardo alla rottura del matrimonio.
La famiglia Hitler comprende tutti i discendenti e gli antenati del dittatore tedesco di origine austriaca Adolf Hitler (20 aprile 1889 – 30 aprile 1945), capo del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, dal 1933 al 1945 Cancelliere del Reich e dal 1934 anche Führer del Terzo Reich. Egli viene ricordato soprattutto per il ruolo di primo piano avuto nella crescita dell'estrema destra in tutta Europa, per la seconda guerra mondiale e per l'Olocausto. Prima della nascita di Hitler il cognome familiare aveva numerose varianti, che spesso erano usate quasi intercambiabilmente; alcune delle più comuni erano Hiedler, Hüttler, Hytler e Hittler. Alois Schicklgruber (padre di Adolf) cambiò il suo cognome il 7 gennaio 1877 in "Hitler", che fu l'unica forma che Adolf utilizzò. La famiglia è da tempo oggetto dell'interesse degli storici e dei genealogisti a causa dell'incertezza biologica del padre di Hitler, nonché delle interrelazioni della famiglia e del loro effetto psicologico avuto su Hitler nel corso della sua infanzia e durante la sua vita successiva.
La donna è donna (Une femme est une femme) è un film del 1961 diretto da Jean-Luc Godard, interpretato da Anna Karina, Jean-Paul Belmondo e Jean-Claude Brialy. È un tributo alla commedia musicale americana ed uno dei film più importanti della Nouvelle Vague. È il primo film a colori girato da Jean-Luc Godard.
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