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Autore principale: Cappellini, Alfredo
Pubblicazione: Livorno : Municipio, 1929
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
Giuseppe Orlando (... – ...) è stato uno scultore italiano,di ambito catanese, è attivo nella città etnea intorno alla metà del Settecento. A Catania l'opera più famosa dello scultore e la statua di Cerere oggi collocata nell'omonima fontana in piazza Borgo. Ma quest'opera è innegabilmente dell’artista, ciò che suscita qualche perplessità è l’esistenza a Catania di una seconda copia della stessa statua. Infatti secondo lo studio condotto da Luigi Sarullo su Giuseppe Orlando si riporta la notizia che la fontana di Cerere, commissionata da Antonino Buscemi, viene realizzata su bozzetto dello stesso artista nel 1757 probabilmente riprendendo un modello del Bernini. Ma la ricerca condotta sulla storia del Palazzo dell’Università di Catania, ha portato in luce un documento che testimonia che il 16 Aprile del 1756 furono pagate 20 onze a Giuseppe Battista in acconto: . Inoltre presenza della fontana della dea Cerere in piazza Università è chiaramente documentata nel'incisione di Antonio Zacco pubblicata da Vito Coco nel 1780. Il documento citato permette una serie di riflessioni: per prima esclude ciò che la leggenda locale racconta, ossia l’esistenza una statua di epoca raffigurante la dea Pallade recuperata dopo il terremoto del 1693 dall’antico Piano della Fera Lunare e raccoltata di fronte al nuovo Palazzo dell’Almo Studio, Piano della Fera Nova. Ma, se la presenza della dea Cerere è comprensibile come espressione del Piano della Fera Nova, il piano del mercato, che allora coincideva con piazza Università, meno comprensibile e la collocazione di Cerere nel "lontano" piano del Borgo. La storia di questa città spiega la presenza in Piazza Borgo della fontana di Cerere. All inizio dell’Ottocento, il piano della Fera Nova viene denominato Piano delli Studi e il tradizionale mercato è costretto a svolgersi in prossimità della porta di Aci, oggi piazza Stesicoro. In quel contesto, la fontana viene trasferita in Piazza Borgo e nella parte orientale del piano degli Studi e il tradizionale mercato è costretto a svolgersi in prossimità della porta di Aci, oggi piazza Stesicoro. In quel contesto, la fontana viene trasferita in Piazza Borgo e nella parte orientale del piano degli Studi fronte al Palazzo San Giuliano, viene collocata nuova statua, opera di Antonio Cali, raffigurante Francesco I. Il racconto locale, dunque, lascia intendere l'esistenza di un'unica statua di Cerere, traslata nel tempo per scelta degli amministratori. Altre opere di Giuseppe Orlando sono i puttini, che ornano l’organo di Donato del Piano nella chiesa di San Nicolò l'Arena e alcuni altari nel e Bonaventura, Mario Biondo, Giuseppe Viola e Tommaso Privitera. A Trecastagni Giuseppe Orlando scolpisce le statue dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino. Giuseppe Orlando ha fatto basamento della , ma è attribuito oggi a Giovan Battista Marino, Orlando era suocero di lui. Fontana collocata in Piazza Borgo.
Corriere Etrusco è stato uno storico bisettimanale locale italiano fondato nel 1808 a Livorno. Cessò le sue pubblicazioni nel 1814, dopo l'abbandono della Toscana, occupata dai napoletani, da parte di Elisa Bonaparte a causa dei disastri patiti da Napoleone nel gennaio del 1814. Con il medesimo nome viene oggi pubblicato, sempre in provincia di Livorno, un quotidiano on-line e un settimanale cartaceo.
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