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Pubblicazione: Firenze : Morgana, stampa 1990
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
La chiesa di San Leopoldo si trova nel centro di Follonica, precisamente in piazza della Chiesa. La chiesa, di stampo neoclassico, a croce latina, è stata progettata dagli architetti Alessandro Manetti e Carlo Reishammer, realizzata tra il 1836 e il 1838, e consacrata nell'anno 1838 alla presenza del granduca Leopoldo II di Toscana. Fu la prima chiesa italiana a comprendere numerosi elementi in ghisa, come il sagrato, il rosone della facciata e l'abside, identificabili nell'esterno della struttura; in ghisa sono anche la punta del campanile (costruito con travertino della vicina Valpiana), come alcuni arredi interni, tutti prodotti nelle Regie Fonderie Follonichesi, poste di fronte alla stessa chiesa dal 1836, quando fu deciso dal Granducato di Toscana, di fare di Follonica la sede della Regia amministrazione delle miniere di rio e fonderie del ferro. L'interno è arricchito da decorazioni parietali realizzate da Giuseppe Castellucci nel 1928, da un tabernacolo in marmo e da un fonte battesimale eseguiti da Lorenzo Nencini nel 1841.
La chiesa di San Leopoldo si trova nel centro di Follonica, precisamente in piazza della Chiesa. La chiesa, di stampo neoclassico, a croce latina, è stata progettata dagli architetti Alessandro Manetti e Carlo Reishammer, realizzata tra il 1836 e il 1838, e consacrata nell'anno 1838 alla presenza del granduca Leopoldo II di Toscana. Fu la prima chiesa italiana a comprendere numerosi elementi in ghisa, come il sagrato, il rosone della facciata e l'abside, identificabili nell'esterno della struttura; in ghisa sono anche la punta del campanile (costruito con travertino della vicina Valpiana), come alcuni arredi interni, tutti prodotti nelle Regie Fonderie Follonichesi, poste di fronte alla stessa chiesa dal 1836, quando fu deciso dal Granducato di Toscana, di fare di Follonica la sede della Regia amministrazione delle miniere di rio e fonderie del ferro. L'interno è arricchito da decorazioni parietali realizzate da Giuseppe Castellucci nel 1928, da un tabernacolo in marmo e da un fonte battesimale eseguiti da Lorenzo Nencini nel 1841.
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