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Autore principale: Associazione Italia-Kuwait
Pubblicazione: Prato : Medicea Firenze, 2018
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991), detta anche prima guerra del Golfo in relazione alla cosiddetta seconda guerra del Golfo, è il conflitto che oppose l'Iraq ad una coalizione composta da 35 stati formatasi sotto l'egida dell'ONU e guidata dagli Stati Uniti, che si proponeva di restaurare la sovranità del piccolo emirato del Kuwait, dopo che questo era stato invaso e annesso dall'Iraq. Fu anche un evento mediatico che segnò uno spartiacque nella storia dei media: fu infatti definita la prima guerra del villaggio globale.
L'emigrazione italiana è un fenomeno emigratorio su larga scala finalizzato all'espatrio che interessa la popolazione italiana, che ha riguardato dapprima l'Italia settentrionale e poi, dopo il 1880, anche il Mezzogiorno d'Italia, conoscendo peraltro anche consistenti movimenti interni, compresi cioè all'interno dei confini geografici del Paese. Sono stati tre i periodi durante i quali l'Italia ha conosciuto un cospicuo fenomeno emigratorio destinato all'espatrio. Il primo periodo, conosciuto come Grande Emigrazione, ha avuto inizio nel 1861 dopo l'Unità d'Italia ed è terminato negli anni venti del XX secolo con l'ascesa del fascismo. Il secondo periodo di forte emigrazione all'estero, conosciuto come Migrazione Europea, è avvenuto tra la fine della seconda guerra mondiale (1945) e gli anni settanta del XX secolo. Tra il 1861 e il 1985 hanno lasciato il Paese, senza farvi più ritorno, circa 18.725.000 italiani. I loro discendenti, che sono chiamati "oriundi italiani", possono essere in possesso, oltre che della cittadinanza del Paese di nascita, anche della cittadinanza italiana dopo averne fatto richiesta, ma sono pochi i richiedenti che risiedono fuori Italia. Gli oriundi italiani ammontano nel mondo a un numero compreso tra i 60 e gli 80 milioni. Una terza ondata emigratoria destinata all'espatrio, che è cominciata all'inizio del XXI secolo e che è conosciuta come Nuova Emigrazione, è causata dalle difficoltà che hanno avuto origine nella grande recessione, crisi economica mondiale che è iniziata nel 2007. Questo terzo fenomeno emigratorio, che ha una consistenza numerica inferiore rispetto ai due precedenti, interessa principalmente i giovani, spesso laureati, tant'è che viene definito come una "fuga di cervelli". Secondo l'anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), il numero di cittadini italiani che risiedono fuori dall'Italia è passato dai 3.106.251 del 2006 ai 4.973.942 del 2017, con un incremento pari al 60,1%.
La Corea del Nord (북조선?, 북한/北韓?, BukhanLR, PukchosŏnMR), ufficialmente conosciuta come Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) (조선민주주의인민공화국?, 朝鮮民主主義人民共和國?, Chosŏn Minjujuŭi Inmin KonghwagukMR), è uno Stato dell'Asia orientale. Essa occupa la parte settentrionale della penisola coreana, confinando a nord con la Cina e per un breve tratto con la Russia, mentre a sud la zona demilitarizzata coreana all'altezza del 38º parallelo la separa dalla Corea del Sud. A ovest è bagnata dal mar Giallo e a est dal mar del Giappone. Nel 1910, la Corea fu annessa all'Impero giapponese. Alla resa giapponese alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945, la Corea fu divisa in due zone, con il nord occupato dall'Unione Sovietica e il sud occupato dagli Stati Uniti. I negoziati sulla riunificazione fallirono e nel 1948 si formarono governi separati: la Repubblica Popolare Democratica di Corea a nord e la Repubblica di Corea a sud. Nel 1950 la Corea del Nord invase il sud, dando inizio alla guerra di Corea. L'accordo di armistizio coreano del 1953 ha portato a un cessate il fuoco, ma da allora non è stato firmato alcun trattato di pace. Secondo la sua Costituzione, la Corea del Nord è uno Stato socialista con un sistema economico pianificato. De facto, è una dittatura totalitaria di stampo stalinista, con un culto della personalità intorno alla dinastia Kim. Il Partito del Lavoro di Corea detiene il potere assoluto nello Stato e guida il Fronte democratico per la riunificazione della Patria, di cui tutti gli ufficiali politici devono essere membri. Secondo l'articolo 3 della costituzione nordcoreana, lo Juche è l'ideologia ufficiale del Paese. I mezzi di produzione sono di proprietà dello Stato attraverso aziende pubbliche e fattorie collettive. Dal 1994 al 1998, la Corea del Nord ha sofferto di una carestia che ha provocato la morte di 240.000 - 600.000 persone e la popolazione continua a soffrire di malnutrizione. Le forze armate nordcoreane sono le 4° più grandi al mondo, dopo quelle di Cina, Stati Uniti e India, ma non rientrano nelle 20 più potenti al mondo (al 2015). Il Paese possiede armi nucleari ed è membro delle Nazioni Unite, del Movimento dei non allineati, del G77 e del Forum regionale dell'ASEAN. Un'inchiesta delle Nazioni Unite del 2014 sugli abusi di diritti umani in Corea del Nord ha concluso che "la gravità, l'ampiezza e la natura di queste violazioni rivelano uno stato che non ha alcun parallelo nel mondo contemporaneo". Anche per Amnesty International e Human Rights Watch, il livello di rispetto dei diritti umani è uno dei più bassi del mondo e questo, insieme ai dissidi con la Corea del Sud per la reciproca rivendicazione dell'intera penisola coreana, è una delle cause di tensione coi Paesi occidentali. Nel 2019 il Democracy Index posiziona la Corea del Nord ultima su 167 paesi esaminati, con un punteggio di 1,08/10.Le condizioni di vita di questo Stato sono fortemente segnate dalle sanzioni e dagli embarghi imposti dai paesi occidentali, dalla fortissima corruzione della classe dirigente (è al 6º posto al mondo per corruzione percepita secondo Transparency International), nonché dall'isolamento politico ed economico acuitosi dopo la dissoluzione dell'URSS. Questi fattori, in concomitanza con diverse calamità naturali, hanno causato un impoverimento generale della popolazione negli anni novanta. Non è disponibile alcun dato ufficiale circa il reddito pro capite medio. La Corea del Nord è anche afflitta da lunghi periodi di siccità che minacciano la sua sicurezza alimentare.La Corea del Nord si estende per 120 540 km² ed è abitata da 25,6 milioni di persone.
Fidel Alejandro Castro Ruz ( audio; Birán, 13 agosto 1926 – L'Avana, 25 novembre 2016) è stato un rivoluzionario, politico, militare e statista cubano che ha governato Cuba dal 1959 al 2008. Grande protagonista della storia politica del Novecento, è stato Primo ministro di Cuba dal 16 febbraio 1959 fino all'abolizione della carica, avvenuta il 2 dicembre 1976, e successivamente, dal 3 dicembre 1976 al 18 febbraio 2008, Presidente del Consiglio di Stato e Presidente del Consiglio dei ministri, nonché Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba. Castro, assieme al fratello Raúl, a Ernesto Che Guevara e a Camilo Cienfuegos, fu uno dei protagonisti della rivoluzione cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista e, dopo il fallito sbarco nella baia dei Porci da parte di esuli cubani appoggiati dagli Stati Uniti d'America, definì il carattere socialista della Repubblica di Cuba, che, secondo Castro e i suoi sostenitori, è una democrazia popolare apartitica, ma che i dissidenti e una parte degli analisti politici internazionali definiscono come regime totalitario.Ha spesso giocato un ruolo internazionale maggiore di quanto lascino supporre le dimensioni geografiche, demografiche ed economiche di Cuba, anche a causa della posizione strategica e della vicinanza geografica del Paese agli Stati Uniti. Castro è una figura molto controversa: i detrattori lo considerano un dittatore nemico dei diritti umani, mentre i suoi sostenitori lo considerano un liberatore dall'imperialismo e sottolineano i progressi sociali che egli ha promosso a Cuba.Secondo i suoi sostenitori, la leadership di Castro si è mantenuta così a lungo grazie al sostegno delle masse, dovuto al miglioramento delle condizioni di vita. Secondo i detrattori, invece, le cause andrebbero cercate nell'utilizzo di metodi coercitivi e repressivi.
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