Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Titolo uniforme: I film di carta
Autore principale: Bertieri, Claudio
Il fumetto è un medium con un proprio linguaggio formato da più codici, costituiti principalmente da immagini e testo (presente all'interno di balloon o in didascalie) che insieme generano la narrazione. Un testo pubblicato secondo tali modalità è detto anche giornaletto, albo, storia a fumetti o romanzo a fumetti. Celebri autori di fumetti hanno proposto altre definizioni, come "letteratura disegnata" (Hugo Pratt) o "arte sequenziale" (Will Eisner). Tale mezzo di comunicazione, oltre che per scopi narrativi, può essere usato per fornire istruzioni in maniera dettagliata ed esemplificativa (per es. una ricetta di cucina o un libretto d'istruzioni all'uso). Il fumetto occupa una parte importante della letteratura per ragazzi, ma è lungi dall'essere limitato a tale ambito. In realtà il medium spazia tra tutti i generi letterari, ed è indirizzato tanto ai ragazzi quanto agli adulti. Il fumetto è stato oggetto di studi e ricerche; il volume Capire il fumetto. L'arte invisibile è un saggio realizzato interamente a fumetti da Scott McCloud, e lo definisce come «immagini e altre figure giustapposte in una deliberata sequenza, con lo scopo di comunicare informazioni e/o produrre una reazione estetica nel lettore».
Il cinema di fantascienza (o fantascientifico) è uno dei generi cinematografici più popolari. In esso, i temi tipici della fantascienza sono colonna portante per lo sviluppo della trama. Nei film di fantascienza, il meccanismo narrativo viene innescato dalla presenza di elementi scientifici immaginari o ipotetici, come potrebbero essere ad esempio la formulazione di una nuova teoria matematica, l'invenzione di apparecchiature tecnologiche innovative o la scoperta di nuovi e promettenti sviluppi nel campo della bioingegneria. Solitamente questo genere di film viene ambientato in un contesto legato a una visione più o meno lontana del futuro, come quello dei viaggi interstellari, quello del contatto con entità extraterrestri, quello dei conflitti nucleari o delle catastrofi climatiche globali. Benché il cinema di fantascienza sia stato riconosciuto come genere autonomo solo a partire dagli anni cinquanta, l'elemento del fantastico era ben presente fin dagli esordi della settima arte. Nel corso degli anni, il cinema fantascientifico ha saputo esplorare un'enorme rosa di soggetti e temi differenti, molti dei quali non avrebbero potuto essere rappresentati in altro modo. Una delle qualità che rende affascinante questo genere è la sua propensione a comunicare messaggi filosofici o politici con elegante sottigliezza: le opere di fantascienza sono state spesso utilizzate per affrontare delicati temi sociali e di attualità – come il pacifismo, la guerra fredda, la xenofobia, le conseguenze dell'inquinamento – in periodi storici attraversati da crisi morali, pur senza rinunciare, nel contempo, a offrire intrattenimento per gli spettatori meno smaliziati. Le produzioni fantascientifiche hanno sempre figurato in prima linea per quanto riguarda l'aspetto più tecnico degli effetti speciali e con il tempo le platee di appassionati si sono abituate alla rappresentazione realistica di forme di vita aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi a energia e mondi surreali, a conseguenza del sempre più rapido progredire delle tecnologie animatronica e computer grafica. Vi sono molti film di fantascienza memorabili e un numero ancora maggiore di opere mediocri, o che possono essere annoverate addirittura tra i peggiori esempi di produzione cinematografica di tutti i tempi. Sono occorsi molti decenni – e gli sforzi collettivi di innumerevoli cineasti di talento – perché il cinema fantascientifico iniziasse a essere considerato una forma d'arte. All'interno della fantascienza e dei suoi confini si registra una notevole contaminazione di generi, in particolare con il cinema del terrore.
La cinematografia, nella sua storia, ha attraversato diverse fasi e periodi, che l'hanno portata dai primi rudimentali "esperimenti" dei fratelli Lumière ai moderni film digitali, ricchi di effetti speciali realizzati principalmente con la grafica computerizzata.
Nel mondo del cinema, il soggetto è un breve racconto che illustra a grandi linee la trama (più propriamente detta "sinossi" o "sinopsi") di un film (già realizzato o ancora da realizzare). Può essere originale o adattato da un altro soggetto esistente. Il lungo processo di produzione di un film inizia di solito con un'idea, una semplice intuizione. La storia del cinema è piena di aneddoti sulla nascita di queste idee, dovute magari a coincidenze fortuite, ad incontri casuali al bar di un festival, a vicende famigliari, ecc. L'idea, opportunamente sviluppata e ampliata, può essere trasformata in un soggetto cinematografico, ossia nella prima stesura di quella che potrebbe diventare la sceneggiatura di un film. La lunghezza del soggetto non dovrebbe mai essere eccessiva, e solitamente va dalle tre alle dieci cartelle dattiloscritte. Lo scopo principale, infatti, è quello di suscitare l'interesse di un produttore, ed è quindi consigliabile evitare dettagli inutili (in pratica, si cerca di limitare il rischio che un singolo dettaglio possa far cestinare il soggetto). Nel caso il produttore trovi l'idea meritevole di essere sviluppata ulteriormente, si procede a realizzare un elenco delle scene (la "scaletta"), che a sua volta sarà la base di un "trattamento" più articolato, della lunghezza di circa trenta cartelle dattiloscritte. Quest'ultimo conterrà la descrizione delle scene principali del film, e potrà quindi risultare utile per presentare il progetto ad un regista. Seguiranno poi una serie di ampliamenti, l'inserimento dei dialoghi e di tutti i dettagli, fino a giungere alla sceneggiatura.
Il colore venuto dallo spazio (The Colour Out of Space) è un racconto horror fantascientifico dello scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft che gode di grande popolarità tra gli appassionati dello scrittore di Providence. Scritto nel marzo 1927, fu pubblicato per la prima volta nel settembre dello stesso anno sulla rivista Amazing Stories. È considerato uno dei suoi racconti più celebri e meglio riusciti e ad esso si sono ispirati diversi film.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2023-10-10T01:35:58.418Z