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Autore principale: Ciabani, , Roberto
Pubblicazione: [S.l.] : AB, 2017 : ABC)
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Alessandro de' Medici, detto il Moro (Firenze, 22 luglio 1510 – Firenze, 6 gennaio 1537), fu Duca di Penne dal 1522, poi signore di Firenze dal 1523 al 1527 e dal 1530 al 1532, e infine primo duca della Repubblica Fiorentina dal 1532 alla morte; fu il primo esponente della dinastia Medici ad ottenere un titolo nobiliare ereditario. Venne assassinato nel 1537 da Lorenzino de' Medici e da un suo sicario.
Lorenzo di Piero de' Medici, detto Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Careggi, 8 aprile 1492), fu signore di Firenze dal 1469 alla morte, il terzo della dinastia dei Medici. È stato anche uno scrittore, mecenate, poeta e umanista, nonché uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l'ideale del principe umanista, sia per l'oculatissima gestione del potere. Lorenzo divenne, insieme al fratello minore Giuliano, signore de facto di Firenze dopo la morte del padre Piero. Nei primi anni di governo (1469-1478), il giovane Lorenzo condusse una politica interna volta a rinforzare da un lato le istituzioni repubblicane in senso filo-mediceo, dall'altro a sopprimere le ribellioni delle città sottoposte a Firenze (celebri i casi di Prato e Volterra). Sul fronte della politica estera, invece, Lorenzo manifestò il chiaro disegno di arginare le ambizioni territoriali di Sisto IV, in nome dell'equilibrio della Lega Italica del 1454. Per questi motivi, Lorenzo fu oggetto della Congiura dei Pazzi (1478), nella quale il fratello Giuliano de' Medici rimase assassinato. Il fallimento della congiura provocò l'ira di papa Sisto, del re di Napoli Ferrante d'Aragona e di tutti coloro che erano intimoriti dal rafforzamento del potere mediceo su Firenze. Seguirono, pertanto, due anni di guerra contro Firenze, nella quale il prestigio interno e internazionale del Magnifico si rafforzarono enormemente grazie alla sua abilità diplomatica e il suo carisma, con cui riuscì, da un lato a sgretolare la coalizione anti-fiorentina, dall'altro a mantenere unite le forze interne alla Repubblica. Divenuto negli anni ottanta l'ago della bilancia della politica italiana, trattato come un sovrano dai monarchi stranieri, Lorenzo legò il suo nome al periodo di massimo splendore del Rinascimento fiorentino, circondandosi di intellettuali - Poliziano, Ficino, Pico della Mirandola - e di artisti quali Botticelli e il giovane Michelangelo. Con la sua prematura scomparsa nel 1492, Firenze si ribellò all'inetto figlio Piero per consegnare il potere nelle mani del frate Girolamo Savonarola, impiccato e messo al rogo 6 anni dopo. Come conseguenza, la rivalità dei signori italiani, non più frenati dalla diplomazia di Lorenzo, permise a Carlo VIII di Francia di scendere in Italia e dare inizio alle guerre franco-spagnole del XVI secolo.
Cosimo di Giovanni de' Medici detto il Vecchio o Pater Patriae (Firenze, 27 settembre 1389 – Careggi, 1º agosto 1464) è stato un politico e banchiere italiano, primo signore de facto di Firenze e primo uomo di Stato di rilievo della famiglia Medici. Pur non avendo mai ricoperto alcuna carica di rilievo nella città (che si mantenne sempre istituzionalmente una Repubblica), egli si poté considerare il massimo uomo di Firenze all'indomani della morte del padre Giovanni (dal quale raccolse l'eredità economica), e in particolare con il ritorno glorioso dall'esilio nel 1434. Grazie alla sua politica moderata, egli riuscì a conservare il potere per oltre trent'anni fino alla morte, gestendo lo Stato in modo silenzioso attraverso suoi uomini di fiducia e permettendo, in questo modo, il consolidamento della sua famiglia al governo di Firenze. Abile diplomatico, riuscì a capovolgere le alleanze politiche italiane all'indomani della morte di Filippo Maria Visconti, facendo alleare Firenze con l'antica rivale Milano (guidata ora dall'amico Francesco Sforza) contro la Repubblica di Venezia, risolvendo le guerre decennali italiane con la stipulazione della Pace di Lodi del 1454. Amante delle arti, Cosimo investì gran parte del suo enorme patrimonio privato (dovuto all'oculatissima gestione del Banco di famiglia) per abbellire e rendere gloriosa la sua città natale, chiamando artisti e costruendo edifici pubblici e religiosi. Appassionato della cultura umanistica, fondò l'Accademia neoplatonica e favorì l'indirizzo speculativo dell'umanesimo fiorentino del secondo Quattrocento. Per i suoi meriti civili, all'indomani della sua morte la Signoria lo proclamò Pater patriae, cioè «Padre della Patria». La fama di Cosimo continuò a essere generalmente positiva nel corso dei secoli (eccetto Simondo Sismondi che vedeva in Cosimo il tiranno, soppressore delle antiche libertà repubblicane), in quanto la sua amministrazione della Repubblica gettò le basi per il periodo aureo che toccò il culmine sotto il governo del nipote, Lorenzo il Magnifico.
Clemente VII, nato Giulio Zanobi di Giuliano de' Medici (Firenze, 26 maggio 1478 – Roma, 25 settembre 1534), esponente della famiglia fiorentina dei Medici, fu il 219º papa della Chiesa cattolica dal 1523 alla morte.
Palazzo Madama è un edificio storico di Roma, sede del Senato della Repubblica italiana, situato nell'omonima piazza Madama, già appartenuto alla famiglia Medici: per il fatto che vi risiedette Margherita d'Austria, dopo la morte del marito Alessandro, fu detto "palazzo della Madama d'Austria" e, poi, palazzo Madama.
L'area normalmente e genericamente indicata come "Tombe dei Nobili" comprende, di fatto, l'intera area tebana sulla riva occidentale del Nilo dinanzi alla città di Luxor destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie della XVIII-XIX e XX dinastia (confluenti nel Nuovo Regno). L'area venne tuttavia sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico. Le tombe censite (benché ad oggi non tutte individuabili sul terreno) sono oltre 400. Erano originariamente contrassegnate da uno o più coni funerari in argilla infissi nella parete anteriore, che indicavano il nome, il titolo dell'occupante e, talvolta, brevi preghiere. Benché siano ad oggi stati recuperati oltre 400 coni funerari, solo per 80 di essi è stato possibile individuare la collocazione originaria. Anche se non rientranti nella categoria dei "nobili", si è soliti comprendere in tale ampia localizzazione e denominazione anche le necropoli degli operai e delle maestranze di Deir el-Medina che realizzavano le sepolture, specie reali, e che delle tombe curavano la manutenzione. Si tratta nel complesso di sette distinte necropoli: el-Assasif: situata a sud della necropoli di Dra Abu el-Naga, nella piana di Deir el-Bahari, ospita prevalentemente sepolture della XVIII - XXV e XXVI dinastia. el-Khokha: sita nella piana di Deir el-Bahari, a poca distanza dalla necropoli di el-Asassif, ospita oltre 50 tombe della XVIII-XIX e XX dinastia, nonché 3 del Primo Periodo Intermedio. el-Tarif: posta quasi all'ingresso della Valle dei Re, la necropoli di el-Tarif è la più antica dell'area tebana e ospita tombe del tardo Primo Periodo Intermedio, del Medio Regno e del Secondo periodo intermedio, nonché mastabe attribuite ai principi locali risalenti all'Antico Regno (IV e V dinastia). Dra Abu el-Naga: ospita oltre 150 sepolture suddivise in due aree; l'una risalente al Medio Regno costituita da circa 100 tombe, e l'altra del Nuovo Regno da 60. Qurnet Murai: situata nei pressi del villaggio operaio di Deir el-Medina, si tratta di una piccola necropoli che ospita tombe di funzionari della XVIII-XIX-XX dinastia, nonché una del periodo tolemaico e una del periodo Saitico (XXVI dinastia). Sheikh Abd el-Qurna: situata sull'altura che sovrasta la piana di Deir el-Bahari ed i complessi templari di Mentuhotep II, dell'XI dinastia, Thutmose III e Hatshepsut della XVIII, ospita pochissime tombe dell'XI e XII dinastia, nonché circa 150 della XVIII-XIX-XX dinastia. Necropoli degli operai di Deir el-Medina: si tratta delle sepolture degli operai che operavano nella Valle dei Re. Tombe ad architettura cosiddetta "composita" in cui la sovrastruttura è costituita da una piccola piramide costruita in materiale povero e deperibile e da un ipogeo con un vano sotterraneo coperto da una volta a mattoni.
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