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Titolo uniforme: Fra Paolino
Serie: L'età di Savonarola
Fra Paolino da Pistoia (Pistoia, 1488 – Pistoia, 4 agosto 1547) è stato un pittore italiano, il cui vero nome era Paolo di Bernardino del Signoraccio. Artisticamente si forma nella bottega del padre Bernardino del Signoraccio, pittore la cui opera risente dello stile del Perugino, stile che si ripercuote nell'attività giovanile del figlio Paolo. Nel 1503 Paolo entra nell'ordine domenicano nel convento di San Domenico a Pistoia, che aveva un'impostazione ideologica molto vicina alle idee di Savonarola. Nel 1509 Fra Paolino si trasferisce a Firenze ed entra nella bottega di San Marco, allora diretta da Fra Bartolomeo dove viene colpito dalla pittura classicheggiante del maestro. Nel 1517 alla morte di Fra Bartolomeo la conduzione della bottega passa nelle sue mani. Eredita dal maestro tutto il materiale tra cui i cartoni e i disegni, che utilizzerà per tutta la vita reinterpretandoli con gusto personale. In questo periodo entra in contatto con i Della Robbia, in special modo con Andrea, anch'egli un seguace del Savonarola. Nel 1525 dipinge l'Annunciazione situata nella Collegiata di San Cassiano a San Casciano in Val di Pesa, successivamente dipinge un'altra Annunciazione per il Santuario della Santissima Annunziata di Vinci e la Sacra Conversazione situata nel Santuario di Santa Maria del Sasso a Bibbiena. Nel 1526 trasferisce la sua bottega a Pistoia nel Convento di San Domenico. La bottega cessa di esistere con la morte di Fra Paolino.
Giovanni Domenico Ferretti detto L'Imola (Firenze, 15 giugno 1692 – Firenze, 18 agosto 1768) è stato un pittore italiano del periodo rococò.
Gianfranco Chiavacci (Pistoia, 1 dicembre 1936 – Pistoia, 1 settembre 2011) è stato un artista italiano. che si è interessato di codice binario, bit e reti logiche. La sua ricerca artistica sperimentale comprende alcune migliaia di lavori, che contemplano la pittura, realizzata con eterogenee tecniche classiche e sperimentali, opere tridimensionali vicine alla scultura, sperimentazioni materiche, interessanti opere fotografiche, piccoli libretti a diffusione limitata, episodi classificabili come mail-art. È vasta e interessante anche la produzione dei testi teorici presentati autonomamente o in occasione di esposizioni personali. La sua ricerca nell’ambito dell’astrattismo e del secolare rapporto tra arte e pensiero scientifico ne fanno un artista interessante ed emblematico nella situazione culturale italiana della seconda metà del secolo scorso. Particolarmente ricca di spunti è anche la ricerca fotografica che durerà fino a metà degli anni Ottanta, e che si svolge interna a quella pittorica. La produzione fotografica di Gianfranco Chiavacci comprende non solo riflessioni concettuali sui procedimenti fotografici ma anche ricerche sul movimento dell’oggetto nello spazio, sul colore e sulla definizione di tempo: tutto questo in sintonia con le riflessioni di quegli anni.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
Il Palazzo delle Esposizioni è un edificio di stile neoclassico, sito in Roma, in via Nazionale. Progettato da Pio Piacentini sin dal 1877, fu inaugurato nel 1883. Il palazzo è stato sede di numerose manifestazioni e mostre d'arte. L'edificio è di proprietà del comune di Roma, che lo gestisce tramite l'Azienda Speciale Palaexpo, ente comunale dipendente dall'assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico. Durante l'epoca fascista la sua facciata in occasione di alcune mostre (Mostra della Rivoluzione Fascista, Mostra Augustea della Romanità) fu temporaneamente modificata perché il suo stile fu considerato non al passo con i tempi. Nel corso del tempo il Palazzo delle Esposizioni è stato più volte restaurato e adeguato funzionalmente. Tra i principali restauri vanno segnalati quelli del 1981-1989 su progetto di Costantino Dardi, e quello del 2003-2007 dello studio ABDR, Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri, Filippo Raimondo, in occasione del quale è stato anche ricostruito, in chiave bioclimatica e con tecnologie e materiali contemporanei, il volume originario della "Serra" vetrata. Dal 1927 al 2004 è stato la sede degli uffici e delle mostre della Quadriennale di Roma e rimane la sede privilegiata delle mostre della Quadriennale d'Arte.Il Palazzo è dotato di una Sala Cinema da 139 posti, di un Auditorium di 90 posti e del Forum (sala polifunzionale), oltre a una caffetteria, un ristorante per 240 persone e una libreria.
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