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Autore principale: Modena
Pubblicazione: Firenze : Olschki, 1997
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La storia delle biblioteche pubbliche statali italiane comincia necessariamente all'alba dell'Unità. Durante la costruzione del Regno, il governo sabaudo si appropriò delle biblioteche degli antichi stati, finanziandole sul suo bilancio. Le antiche biblioteche "di palazzo" sono tuttora parte fondamentale delle biblioteche statali e tra le più importanti. Dal 1869, lo Stato ha rinunciato a regolare tutte le biblioteche, concentrandosi solo su quelle di sua proprietà. Le soppressioni sabaude delle congregazioni religiose hanno arricchito notevolmente queste biblioteche di opere antiche, principalmente di devozione, e sono una caratteristica peculiare delle biblioteche italiane e di quelle statali in particolare. I tentativi di correggere la distribuzione non uniforme delle biblioteche statali, assenti in gran parte del Sud, hanno portato alla fondazione o al riscatto da parte dello Stato di alcuni istituti, aumentandone quindi il numero, malgrado questo sia da sempre stato ritenuto eccessivo. Fino al 1975 sono state amministrate dal Ministero della pubblica istruzione, poi, con la sua istituzione, la competenza è passata al Ministero per i beni culturali.
La Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, sorta nel 1773 nei locali del Collegio della soppressa Compagnia di Gesù, è la storica biblioteca comunale di Macerata. Fondata sulle numerose donazioni ricevute in quasi duecentocinquanta anni di attività, la biblioteca prende il nome dai fratelli Bartolomeo e Giuseppe Mozzi, appartenenti a una storica famiglia maceratese, e dal dominicano Tommaso Borgetti, che nei primi anni dopo l'apertura della Biblioteca furono protagonisti dei lasciti più importanti e dello stanziamento di sussidi economici fondamentali per garantire l'accesso al pubblico del fondo librario. Il costante aumento delle donazioni pervenute negli anni, ne fanno una delle Biblioteche più importanti delle Marche e dell'intero centro Italia: è dotata di oltre 350.000 volumi, fra cui oltre 10.000 manoscritti, 300 incunaboli e oltre 4.000 edizioni del XVI secolo. La fototeca, costituita come sezione specifica della biblioteca negli anni '70, contiene oltre 37.000 immagini, nonché 56.000 negativi su lastra di vetro che documentano prevalentemente la storia locale (eventi, personaggi, costume, urbanistica, monumenti, opere d'arte).La Biblioteca Mozzi Borgetti fa parte dell'Istituzione Macerata Cultura Biblioteca e Musei e aderisce al progetto Nati per leggere per la promozione della lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra 0 a 6 anni.
La biblioteca comunale "Luciano Scarabelli", o più semplicemente biblioteca Scarabelli, è la storica biblioteca di Caltanissetta fondata nel 1862 e ospitata nei locali dell'ex collegio dei Gesuiti. La biblioteca, fondata su numerosi lasciti di collezioni di volumi, è intitolata al filologo Luciano Scarabelli il quale operò negli anni con cospicue donazioni che si sommarono ai preziosi volumi requisiti per decreto ai vari ordini religiosi presenti sul territorio prima dell'unità d'Italia. I personaggi che in epoche e per motivi diversi contribuirono in modo precipuo a rendere preziosa e culturalmente importante la biblioteca furono: il frate priore cappuccino Girolamo Maria al secolo Pietro Guadagno di Caltanissetta, il prefetto Domenico Marco d'Ivrea, il prof. Luciano Scarabelli, piacentino, e il bibliotecario nisseno Calogero Manasia. La biblioteca comunale vanta un importante patrimonio comprendente 142.166 volumi, riviste e 281 manoscritti (anno 2013). Possiede inoltre una collezione sopravvissuta di opere storiche costituenti il fondo antico, tra cui 11 incunaboli di argomenti filosofici e religiosi del 1476-1496, 2 pergamene e più di mille preziose cinquecentine. In omaggio all'illuminata generosità dello Scarabelli, si volle dedicare a lui il nome della Biblioteca il 12 maggio 1882.
I Manoscritti di Frisinga o monumenti di Frisinga (in sloveno: Brižinski spomeniki) sono ritenuti i più antichi manoscritti in una lingua slava (lingua slovena) scritti utilizzando caratteri dell'alfabeto latino.
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