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Autore principale: Balducci, Ernesto
Serie: I Maestri ; 4
Serie: Enciclopedia della Pace. Maestri [Edizioni cultura della pace] ; 4
Serie: I maestri ; 4
Serie: Enciclopedia della pace. I maestri ; 4
Serie: I maestri ; 4
Serie: I maestri ; 4
Mohāndās Karamchand Gāndhī (Hindi: महात्मा गांधी; AFI: [ˈmoːɦənd̪aːs ˈkərəmtʃənd̪ ˈɡaːnd̪ʱi] ), comunemente noto con l'appellativo onorifico di Mahatma (in sanscrito: महात्मा, letteralmente "grande anima", ma traducibile anche come "venerabile", e per certi versi correlabile al termine occidentale "santo") (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948) è stato un politico, filosofo e avvocato indiano. Altro suo soprannome è Bapu (in gujarati: બાપુ, traducibile come "padre"). Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull'ahimsa (nonviolenza). Con le sue azioni, Gandhi ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili e personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi. In India, Gandhi è stato riconosciuto come "Padre della nazione" e il giorno della sua nascita (2 ottobre) è un giorno festivo. Questa data è stata anche dichiarata Giornata internazionale della nonviolenza dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Indira Priyadarshini Nehru-Gandhi (Hindi: इन्दिरा प्रियदर्शिनी गान्धी) (Allahabad, 19 novembre 1917 – Nuova Delhi, 31 ottobre 1984) è stata una politica indiana. Fu il primo Primo ministro donna indiano e rappresentò una figura centrale nel Congresso Nazionale Indiano. Indira Gandhi, che lavorò in politica dal 1966 al 1977 e poi di nuovo dal 1980 fino al suo assassinio nel 1984, fu la seconda ministra per anzianità di servizio e l'unica donna a ricoprire questa carica. Indira Gandhi fu l'unica figlia del Primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru. Fu designata Capo di stato maggiore dell'amministrazione capeggiata da suo padre tra il 1947 e il 1964 e arrivò a esercitare una notevole influenza, seppur non ufficiale, al governo. Fu eletta presidente del Congresso nazionale indiano nel 1959. Fino alla morte di suo padre nel 1964, la Gandhi rifiutò di gareggiare per la presidenza del partito e al contrario decise di diventare capo di gabinetto nel governo capeggiato da Lal Bahadur Shastri. Nelle elezioni di partito tenutesi all'inizio del 1966 (dopo la morte di Shastri), sconfisse il suo rivale Morarji Desai, per diventare leader del partito e quindi succedette a Shastri come Primo ministro indiano.
Sonia Gandhi nata Sonia Maino (Lusiana, 9 dicembre 1946) è una politica italiana naturalizzata indiana, presidente del Partito del Congresso Indiano; vedova di Rajiv Gandhi, nipote di Jawaharlal Nehru e già primo ministro. Il suo nome è stato fatto per una possibile candidatura alla carica di primo ministro, dopo la vittoria a sorpresa del suo partito nelle elezioni del 13 maggio 2004 per il rinnovo della Lok Sabha, quando è stata votata all'unanimità per condurre un governo di coalizione composto da diciannove partiti (il cosiddetto Ennecaideca Partito). Pochi giorni dopo l'esito elettorale, la Gandhi ha rinunciato all'incarico in considerazione dell'ostracismo mostrato verso di lei da gran parte della classe politica indiana, specie dall'opposizione, in quanto non nativa dell'India. Al suo posto, la stessa Gandhi ha proposto Manmohan Singh, ex ministro del governo di Narashima Rao, che è stato accettato dalla sua coalizione, divenendo il nuovo primo ministro il 19 maggio 2004. A novembre 2010 la rivista statunitense Forbes ha posizionato Sonia Gandhi al nono posto nella classifica delle personalità più potenti del pianeta. Secondo Forbes, nel 2013, era la terza donna più potente del mondo dopo Angela Merkel e Dilma Rousseff.
Rajiv Ratna Gandhi, in devanagari राजीव गान्धी (Bombay, 20 agosto 1944 – Sriperumbudur, 21 maggio 1991), è stato un politico indiano, Primo ministro dell'India dal 1984 al 1989.
La nonviolenza (dal sanscrito ahimṣā «non violenza», «assenza del desiderio di nuocere o uccidere») è un metodo di lotta politica che consiste nel rifiuto di ogni atto di violenza (in primo luogo proprio contro i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone), ma anche disobbedendo a determinati ordini militari (obiezione di coscienza) o altre norme e codici, articolando la propria azione nelle forme della disobbedienza, del boicottaggio e della non-collaborazione (resistenza nonviolenta).Il principio venne teorizzato formalmente negli anni Venti del Novecento dal Mahatma Gandhi e applicato dal movimento anticoloniale indiano, che lo ricollegava al principio di origine induista e buddhista dell'ahimṣā, ed ebbe un peso notevole per il successo del movimento indipendentistico indiano. All'esempio di Gandhi si sono richiamati esplicitamente Martin Luther King e diversi movimenti pacifisti, ecologisti e per i diritti civili, soprattutto a partire dagli anni Sessanta.
Record aggiornato il: 2021-11-25T02:15:35.209Z