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Autore principale: Bernocchi, , Mario
Pubblicazione: Sala Bolognese : Forni, 1976
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Prato è un comune italiano di 193 809 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È la seconda città della Toscana per popolazione. Fino al 1992, anno della costituzione dell'omonima provincia, è stato il comune non capoluogo di provincia più popolato d'Italia. La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo. Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, che ne fa ancora oggi uno dei distretti più importanti a livello europeo. La città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.
Fulco Pratesi (Roma, 6 settembre 1934) è un ambientalista, giornalista, illustratore e politico italiano, fondatore del WWF Italia, di cui è ora presidente onorario.
I sedani ripieni alla pratese sono una tipica ricetta della città di Prato, la cui origine è a tutt'oggi sconosciuta. Se ne trovano tracce in dipinti di autori toscani del XVI secolo e alcuni documenti di ricette medievali parlano di questa ricetta come affermata sul territorio pratese e quindi presumibilmente la sua origine risale al periodo medievale. È un piatto che tradizionalmente si prepara ancora per la festa della Madonna della Fiera, l'8 settembre.L'elemento principale di questo piatto è il sedano dolce, un ortaggio che ha bisogno di un terreno continuamente irrigato e impregnato di acqua per poter crescere e il territorio pratese, grazie ai suoi numerosi corsi d'acqua, soprattutto il fiume Bisenzio, affluente principe del fiume Arno, offre ai sedani condizioni ideali di crescita. Come ripieno si utilizza un ragù di vitello.
Sotto il nome Codice di Chitarrella cadono due raccolte di regole di giochi di carte, una che descrive il tressette e la sua variante mediatore, l'altra, detta in napoletano jonta (aggiunta), che descrive lo Scopone. Entrambe le raccolte sono scritte in latino, entrambe sono attribuite ad un non meglio specificato Signor Chitarrella, che ha finito per essere identificato con un sacerdote o un monaco domenicano, di cui non si avrebbe alcuna notizia biografica. Fra le due raccolte vi sono differenze strutturali e linguistiche sufficienti per lo meno a suggerire che siano state scritte da autori o in ambienti differenti. La tradizionale identificazione dei due Chitarrella e la collocazione temporale di entrambi al 1750 non trovano riscontro nelle fonti primarie. Il Pratesi cita una confessione dell'editore Pironti, contenuta nel libro Luigi Chiurazzi (1831-1926) e l'editoria napoletana, secondo cui la spesso citata e mai ritrovata prima edizione del 1750 sarebbe un “occasionale frutto della sua fantasia”.
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Record aggiornato il: 2021-05-26T02:00:38.975Z