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Autore principale: Doplicher, , Fabio ; Guicciardini, , Roberto
Pubblicazione: \S. l. : s. n., 1980?! : Tip. Giuntina)
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
I gioielli indiscreti (in francese Les bijoux indiscrets) è il primo romanzo di Denis Diderot, pubblicato per la prima volta, in forma anonima, nel 1748. Nella parte finale dell'opera filosofica pubblicata l'anno precedente, La promenade du sceptique (La passeggiata dello scettico), Diderot ci descrive l'"allée des fleurs", sede della vita epicurea e dei piaceri d'amore. In questo senso, "Les bijoux indiscrets" possono essere definiti come un prolungamento della "promenade" stessa, un excursus nella letteratura libertina. L'autore fonde l'adesione alla tradizione dell'utilizzo di elementi magici e orientaleggianti inaugurata da Crébillon ad una accentuazione del carattere pornografico del racconto. La stessa idea di far parlare i genitali femminili (i gioielli, appunto), attraverso l'intervento prodigioso di una magia, è ripresa da un racconto del conte di Caylus, intitolato Nocrion, conte allobroge (1747). Diderot, però, rielabora questo gioco malizioso in una chiave ben diversa: i bijoux divengono una sorta di bocca della verità, un modo impietoso per passare in rassegna i vizi delle varie classi sociali. Questo forse è il punto cardine che differenzia quest'opera dagli altri testi libertini dell'epoca. Si deve comunque precisare che questo primo tentativo di espressione letteraria che Diderot esperì dopo i "Pensées philosopiques" (tentativo che si oggettiva nella promenade e nei bijoux) non ebbe alti risultati. Infatti lo stile è eccessivamente macchinoso e appiattito dall'utilizzo, all'epoca diffusissimo, dell'allegoria. Solo più tardi, il filosofo saprà coniugare felicemente le proprie idee illuministe con opere di buon profilo artistico. In merito a questo si deve ricordare che le uniche parti veramente notevoli dei bijoux sono quelle in cui tramite il paradosso, si parla dell'anima umana uscendo dalla dicotomia che la vuole contrapposta al corpo. Diderot qui espone la sua visione vitalistica che mette in risalto il valore della fisicità, dell'intuizione e dell'esperienza.
Denis Diderot (Langres, 5 ottobre 1713 – Parigi, 31 luglio 1784) è stato un filosofo, enciclopedista, scrittore e critico d'arte francese. Fu uno dei massimi rappresentanti dell'Illuminismo e uno degli intellettuali più rappresentativi del XVIII secolo, amico e collaboratore di Voltaire e del barone d'Holbach, col quale scrisse numerose opere anonime di intonazione antireligiosa e anticlericale.Fu promotore, direttore editoriale ed editore dell'Encyclopédie, avvalendosi inizialmente dell'importante collaborazione di d'Alembert, che però alle prime difficoltà con la censura (dopo la condanna de L'esprit di Helvétius, anch'egli collaboratore) si ritirerà. Sarà Diderot, dirigendo l'opera e scrivendo circa 1500 voci, spesso anonime, che porterà avanti quasi da solo grazie a vari finanziamenti. l'impresa, sino all'uscita degli ultimi volumi nel 1772. Oltre al colossale lavoro enciclopedico e alle pubblicazioni anonime per aggirare la censura, Diderot scrisse numerose opere filosofiche e teatrali, romanzi, articoli e saggi su disparati argomenti, occupandosi di arte, storia, politica e società.
Annibale Ruccello (Castellammare di Stabia, 7 febbraio 1956 – Roma, 12 settembre 1986) è stato un drammaturgo, attore e regista teatrale italiano.
Con il termine libertino viene generalmente definita una persona che conduce una vita interamente dedita al libertinaggio, cioè ai piaceri, in particolare quello sessuale, guidata da una concezione della vita di stampo edonista e spesso libertaria, filosoficamente aderente al libertinismo (chiamato nel caso specifico, in genere, "libertinaggio") e che segue solo i propri capricci, fino alla sfrenatezza, senza alcuna intenzione di sottomettersi alla morale dominante corrente. I libertini sono personaggi che appaiono anche in molti romanzi; spesso sono uomini (a volte donne, si veda Juliette di Sade) che sprecano la loro fortuna, di solito ereditata, in vino, donne, sesso e divertimenti, e la loro prodigalità può condurli ad incorrere in debiti: ideologicamente sono anche atei, materialisti, cinici e/o nichilisti; talvolta seguono una doppia morale o doppia verità, una rispettabile in pubblico ma in cui non credono nel privato e viceversa, come nel romanzo Le relazioni pericolose di Pierre Choderlos de Laclos. Nella commedia dell'arte poi, il libertino viene rappresentato anche come uno che si diletta nel gioco d'azzardo e come forte bevitore.
Il Teatro Colón di Buenos Aires è uno dei teatri lirici più grandi del mondo. La struttura magnifica e l'impegno costante nella cura e nelle rappresentazioni ne fanno un monumento dell'arte teatrale e lirica. Acusticamente considerato uno dei primi cinque teatri al mondo per la rappresentazione di opere liriche.Il teatro si trova vicino alla famosissima Avenida 9 de Julio, uno dei viali più ampi del mondo. L'edificio occupa 8.200 metri quadrati e la superficie totale di 58.000 m² sulla proprietà delimitata dalle vie Tucumán, Libertà, il passaggio Arturo Toscanini ed il Cerrito (Avenida Nueve de Julio).
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