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Autore principale: Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi
Pubblicazione: Firenze : Olschki, 1978
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La GAMeC - Galleria d'arte moderna e contemporanea di Bergamo si trova in via San Tomaso 53, di fronte all'Accademia Carrara, della quale costituisce un ampliamento formatosi grazie ad acquisti, lasciti e depositi di privati. L'edificio è situato negli spazi dell'ex monastero delle Servite e delle dimesse, un tempo sede del 5º Reggimento alpini, ed è stato recuperato alla funzione attuale grazie ad intervento di restauro, realizzato dal Comune di Bergamo e dal Credito Bergamasco che prevede anche la connessione al Parco Suardi. La Galleria, che allestisce anche mostre temporanee, è stata inaugurata nel 1991. Il museo, che consta di dieci sale su tre piani, è diviso in quattro nuclei principali: la Collezione Manzù, la Raccolta Spajani e la Raccolta Stucchi e la sala Caleidoscopio. Raccoglie sculture, dipinti e disegni di artisti italiani e stranieri del Novecento, una raccolta di modelli per medaglie donata da Vittorio Lorioli, oltre ad acqueforti di Trento Longaretti, incisioni di Giovanni Fattori e di Carlo Carrà, due ambienti futuribili di Joe Colombo ed un archivio di 623 fotografie. Dal 1998 la Galleria promuove il Premio internazionale arte e letteratura "Sergio Polillo". La galleria ospita anche opere di disegno industriale, come per esempio le creazioni di Pio Manzù: Parentesi e Fiat 127.
Pio Semeghini (Quistello, 31 gennaio 1878 – Verona, 11 marzo 1964) è stato un pittore italiano. Sviluppa, con lo studio degli antichi maestri italiani, degli impressionisti e l'influenza dei suoi contemporanei, un personale linguaggio pittorico unico dettato da fitte velature e intense vibrazioni che, svelando la struttura pittorica dell'opera, va precorrendo l'arte informale.
Le incisioni rupestri (dette anche petroglifi o graffiti) sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un percussore o una punta metallica (tipo pugnale, di bronzo o di ferro), o per mezzo di una tecnica di raschiatura a graffio, da cui il nome graffito. Le figure formate in alcuni casi, da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle, si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici. Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l'Homo sapiens, fino in epoca recente. In tutto il mondo solitamente si trovano in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi. Rappresentano sia realtà della vita quotidiana pastorale e agricola, sia figure simboliche e fantastiche. L'interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano. Per l'osservazione il momento migliore è l'alba o il tramonto, a causa delle ombre marcate create dai raggi solari radenti, che le rendono più facilmente visibili.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T04:32:53.909Z