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Autore principale: Shakespeare, William
Pubblicazione: Milano : Tascabili La spiga junior, c1998
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Verona (, AFI: /veˈrona/) è un comune italiano di 258 098 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Veneto. Si trova al margine settentrionale della Pianura Padana, lungo il fiume Adige e ai piedi dei monti Lessini. Di origine preistorica, l'abitato venne rifondato dai Romani all'interno dell'ansa del fiume intorno alla metà del I secolo a.C., rimanendo sotto il governo dell'Impero fino al V secolo, quando venne occupato dal re germanico Teodorico il Grande. Entrò a far parte del dominio dei Longobardi prima e dei Franchi poi, rimanendo fedele nei secoli successivi agli imperatori del Sacro Romano Impero. Divenne libero Comune all'inizio del XII secolo per poi prosperare sotto la Signoria degli Scaligeri. Si dedicò alla Serenissima nel 1405, passando sotto il governo della Repubblica di Venezia. Occupata militarmente da Napoleone nel 1797, nel 1815 divenne parte dell'Impero austriaco che la trasformò nella sua maggiore piazzaforte militare in territorio italico, per essere annessa al Regno d'Italia nel 1866. Verona è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per le peculiarità urbanistiche e per il patrimonio artistico e culturale. Il suo simbolo è l'Arena ed è conosciuta nel mondo per l'opera di William Shakespeare Romeo e Giulietta. Sede universitaria e importante snodo di scambio logistico e intermodale tramite il Quadrante Europa, l'industria riveste un ruolo chiave nell'economia della città, come il turismo fieristico e culturale.
Il teatro elisabettiano è stato uno dei periodi artistici di maggiore splendore del teatro britannico. Esso viene collocato tradizionalmente fra il 1558 e il 1625, durante i regni dei sovrani britannici Elisabetta I d'Inghilterra e Giacomo I d'Inghilterra. Il termine, nella sua accezione di teatro rinascimentale inglese, si estende ai fenomeni teatrali fioriti nel periodo che va dalla riforma anglicana alla chiusura dei teatri nel 1642 al sopraggiungere della Guerra Civile, comprendendo quindi anche buona parte del regno di Carlo I. La produzione del periodo successivo al 1603, anno della morte della regina, è talvolta definita in modo distinto come il teatro dell'età giacobita (jacobean) e presenta caratteri differenti dal precedente, di cui è l'evoluzione. Il teatro di tutto il periodo viene tradizionalmente associato a due grandi figure: la regina Elisabetta (1533-1603), da cui trae il nome, e il drammaturgo William Shakespeare (1564-1616), massimo esponente di questo periodo e uno dei maggiori autori teatrali in assoluto. Assieme agli aspetti economici della professione teatrale, il carattere del dramma mutò verso la fine del periodo: sotto Elisabetta il dramma era un'espressione unitaria al di là dalla classe sociale coinvolta: la corte assisteva alle stesse rappresentazioni che la gente comune vedeva nei teatri pubblici, mentre con lo sviluppo dei teatri privati il dramma divenne più orientato verso i gusti e valori di un pubblico di alto ceto. Con l'ultima parte del regno di Carlo venivano scritti pochi nuovi drammi per il teatro pubblico, che si sosteneva sulle opere accumulate dei decenni precedenti.
Jessica Michelle Chastain (Sacramento, 24 marzo 1977) è un'attrice e produttrice cinematografica statunitense. Fece il suo debutto a teatro nel 1998 nello spettacolo di Romeo e Giulietta, successivamente venne accettata alla Juilliard School di New York, dove ottenne una borsa di studio. Prima di intraprendere la carriera cinematografica continuò a lavorare nei teatri e in diverse serie televisive. Debuttò al cinema nel 2008 con il film Jolene. Raggiunse il successo nel 2011 grazie al film The Tree of Life, vincitore della palma d'oro al Festival di Cannes, e The Help, con il quale ricevette la sua prima candidatura ai Premi Oscar come miglior attrice non protagonista. Nel 2012 grazie al ruolo in Zero Dark Thirty ottenne la sua seconda candidatura agli Oscar e vinse il suo primo Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico. L'attrice è una convinta femminista e ha spesso affrontato il problema della parità dei sessi, dell'uguaglianza razziale e della discriminazione delle donne a Hollywood.
West Side Story è un film del 1961 diretto da Jerome Robbins e Robert Wise, tratto dall'omonimo musical ed interpretato da Natalie Wood. Dopo 4 anni di successi e di repliche ininterrotte a Broadway, Robbins e Wise, superando non poche difficoltà, portarono sul grande schermo questo musical che contava già allora numerosissimi fan. Il dubbio che avevano i due registi era quello di non essere in grado di riproporre con la stessa intensità e freschezza visiva l'atmosfera magica dei balletti e delle canzoni del musical.Nonostante questo, il film risulta a tutt'oggi uno dei più bei musical e, allo stesso tempo, uno dei capolavori di tutti i tempi nella storia del cinema, premiato con ben 10 Oscar e osannato da milioni di persone in tutto il mondo (a Parigi restò in cartellone per 249 settimane). West Side Story è stato il primo film ad aver vinto un doppio Oscar al miglior regista, ed è il film di genere musicale ad aver ricevuto il maggior numero di Academy Awards, battendo Gigi (1958), che ne ha ricevuti nove. Nel 1997 la pellicola è stata scelta per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al quarantunesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al cinquantunesimo posto.
Per masque (termine usato al maschile nella lingua italiana) s'intende una forma di rappresentazione teatrale di corte che comparve nel XVI e primo XVII secolo in Europa. Sebbene le sue origini risalgano al tardo Medioevo italiano e francese, in forme che includevano l'intermedio (una versione pubblica del masque fu il pageant), il masque conosce la sua fortuna e la sua elaborazione compiuta in Inghilterra, grazie soprattutto al drammaturgo Ben Jonson. Da principio il masque è essenzialmente un corteo di maschere che suonano, ballano e invitano gli astanti a partecipare a danze e giochi. In un secondo momento il corteo viene introdotto da un prologo in versi. Ben Jonson ne fa una vera e propria rappresentazione teatrale, costituita da una serie di situazioni allegoriche con un loro apparato scenografico. Un masque coinvolge musica e danza, canto e recitazione, all'interno di una scenografia elaborata in cui l'inquadratura architettonica ed i costumi potrebbero essere progettati da un rinomato architetto, per rappresentare al Signore un'allegoria deferente e adulatoria. Attori professionisti e musicisti venivano reclutati per le parti sia recitate che cantate. Spesso i masque che non parlavano o cantavano erano cortigiani: Anna di Danimarca, regina consorte del re Giacomo I, spesso ballava con le sue dame nei masque, tra il 1603 e il 1611 ed Enrico VIII e Carlo I si esibivano in masque alle loro corti. Nella tradizione del masque, Luigi XIV danzava in balletti a Versailles con musiche di Jean-Baptiste Lully.
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