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Pubblicazione: Livorno : Comune di Livorno, 1998
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
La panchina è una pietra arenaria tipica della Toscana occidentale e presente in due varietà: livornese, e volterrana. Si tratta di una calcarenite di colore giallastro ed è costituita da sabbia medio-grossolana e cementazione calcarea; piuttosto leggera e di facile lavorabilità, presenta un aspetto ruvido e molto poroso e contiene fossili marini spesso visibili ad occhio nudo. Acquista durezza e resistenza dopo prolungata esposizione all'esterno e si è dimostrata durevole nel tempo. La panchina del litorale labronico, affiorante lungo la costa, veniva estratta a sud di Livorno fino a Castiglioncello, mentre oggi non risulta più coltivata. Fu sfruttata fin dal tempo degli Etruschi per ricavarne tombe ipogee (località "le Grotte" e "le Fate" che corrispondono anche a siti estrattivi) o a capanna (Populonia). La troviamo in seguito nella Lucca romana e longobarda. A Pisa la troviamo nella parte bassa delle mura medievali e nelle murature delle chiese di San Paolo a Ripa d'Arno, San Pietro a Grado, San Zeno, San Sisto e San Frediano e nelle voltine del loggiato della Torre pendente. A Livorno, si può ritrovare nell'ultimo cerchio di mura. A Volterra, l'altro litotipo della panchina è stata utilizzato anch'esso come materiale da costruzione, fino da epoca etrusca e romana come dimostrano, per esempio, le antiche mura etrusche e la Piscina Romana. Presenta diverse varietà, tra cui una di grana più fine e colore bianco utilizzato anche per urne cinerarie. Nella città di Volterra la ritroviamo sia per la muratura dei palazzi che per i lastricati stradali. Attualmente non viene più coltivata, con conseguenti difficoltà nei restauri storici. Questa pietra è stata usata da Giuseppe Cappellini nel 1845 per la costruzione del grande portico a cinque arcate del complesso denominato " Casini d'Ardenza".
Numerosi sono stati nel tempo gli architetti italiani che hanno lavorato in Russia. I Maestri italiani hanno dato il loro contributo alla storia dell'architettura russa per la prima volta alla fine del XV Secolo, durante il periodo di massimo splendore del Rinascimento italiano. Gli arrivi di massa di architetti italiani hanno segnato l'inizio di un nuovo periodo nell'architettura russa. Gli architetti russi hanno preso in prestito dagli italiani molte competenze tecniche, che si intrecciano con la tradizione culturale locale.
L'architettura è la disciplina che ha come scopo l'organizzazione dello spazio a qualsiasi scala, ma principalmente quella in cui vive l'essere umano. Semplificando si può dire che essa attiene principalmente alla progettazione e costruzione di un immobile o dell'ambiente costruito. In essa concorrono aspetti tecnici ed artistici. Insieme alla scultura, fa parte delle cosiddette arti visive plastiche. Da quando l'uomo ha avuto capacità cognitive tali da potersi organizzare in civiltà, l'architettura è sempre esistita. L'architettura è nata anzitutto per soddisfare le necessità biologiche dell'uomo quali la protezione dagli agenti atmosferici, e proprio per questo è tra le discipline maggiormente presenti in tutte le civiltà. Solo in un secondo momento, con lo sviluppo della divisione del lavoro nella società, alla funzione primaria vennero aggiunte funzioni secondarie in numero sempre crescente. Con la comparsa di caratteri estetici si ebbe la nascita dell'architettura anche come arte visiva, dotata però di proprie caratteristiche peculiari. Sarebbe riduttivo anche parlare di valori estetici in quanto una buona architettura è spesso frutto di valori etici e di uno studio antropologico. Definire l'architettura risulta difficile in quanto il fenomeno architettonico è stato sempre presente nella cultura dell'uomo, acquistando caratteristiche, definizioni, funzioni, aspetti spaziali e costruttivi spesso differenti o addirittura contrastanti da civiltà a civiltà o da epoca ad epoca.
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