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Pubblicazione: Soveria Mannelli : Rubbettino, 2000
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La globalizzazione (conosciuta anche come mondializzazione) è il fenomeno causato dall'intensificazione degli scambi economico-commerciali e degli investimenti internazionali su scala mondiale che, nei decenni tra XX e XXI secolo, sono cresciuti più rapidamente dell'economia mondiale nel suo complesso, con la conseguenza di una tendenzialmente sempre maggiore interdipendenza delle economie nazionali, che ha portato anche a interdipendenze sociali, culturali, politiche, tecnologiche e sanitarie i cui effetti positivi e negativi hanno una rilevanza planetaria, unendo il commercio, le culture, i costumi, il pensiero e beni culturali. Tra gli aspetti positivi della globalizzazione vanno annoverati la velocità delle comunicazioni e della circolazione di informazioni, l'opportunità di crescita economica per nazioni a lungo rimaste ai margini dello sviluppo economico mondiale, la contrazione della distanza spazio-temporale e la riduzione dei costi per l'utente finale grazie all'incremento della concorrenza su scala planetaria. Gli aspetti negativi sono lo sfruttamento, il degrado ambientale, il rischio dell'aumento delle disparità sociali, la perdita delle identità locali, la riduzione della sovranità nazionale e dell'autonomia delle economie locali, la diminuzione della privacy. Politologi, filosofi, economisti e storici di varia nazionalità hanno espresso i loro pareri sul globalismo, che può essere considerato un processo economico, sociale e politico simile alla globalizzazione nonché su mondialismo e mondializzazione, che sono altri fenomeni paralleli e conseguenti alla globalizzazione.
Movimento no-global o movimento anti-globalizzazione sono poliglotti nate per indicare un insieme internazionale di gruppi, organizzazioni non governative, associazioni e singoli individui relativamente eterogenei dal punto di vista politico e accomunati dalla critica alla globalizzazione, soprattutto in ambito economico. Il movimento è anche spesso indicato come movimento per la giustizia globale, movimento alter-globalizzazione, movimento anti-globalista, movimento per la globalizzazione anti-corporativa, o movimento contro la globalizzazione neoliberista. La prima comparsa di questo movimento avvenne in occasione degli Scontri di Seattle per la conferenza OMC del 1999. Di quello che è stato inizialmente chiamato "popolo di Seattle" non è mai stata data una denominazione unica, data l'enorme varietà e complessità delle organizzazioni che a Seattle si sono incontrate. In altri paesi infatti non si è data una denominazione unica a un tale insieme di elementi di natura tanto eterogenea, oppure sono state usate altre espressioni. La critica principale del movimento è stata volta verso le multinazionali: secondo gli aderenti, riducendo i paesi già arretrati in condizioni vergognose tramite pratiche quali lo sfruttamento minorile, lo sfruttamento del paesaggio, il favoreggiamento delle guerre, in particolare quelle della guerra finanziando ambe due le parti, distruggendo interi Paesi dal punto di vista economico, politico e ambientale, mettendoli in ginocchio tramite l'utilizzo da parte delle banche di sistemi bancari offshore privandoli di triliardi di dollari illegalmente nei paradisi fiscali delle maggiori banche inglesi tramite il medesimo sistema, il loro potere è così forte da condizionare le scelte dei singoli governi verso politiche sostenibili da un punto di vista ambientale ed energetico, imperialiste, non rispettose delle peculiarità locali e dannose per le condizioni dei lavoratori.
Ulrich Beck (Stolp, 15 maggio 1944 – Monaco di Baviera, 1º gennaio 2015) è stato un sociologo e scrittore tedesco.
La sociologia della globalizzazione è quella branca della sociologia che studia gli effetti e le problematiche sociali e culturali dei processi di globalizzazione, con particolare riferimento alle mutazioni delle forme di comunicazione interpersonale e sociale, dello sviluppo economico e delle politiche sociali ad esso inerenti. Può essere considerata come una branca della sociologia che studia gli effetti e le problematiche sociali e culturali dei processi di globalizzazione, con particolare riferimento alle mutazioni delle forme di comunicazione interpersonale e sociale, dello sviluppo economico e delle politiche sociali ad esso correlate. Essa permette di analizzare i processi e le formazioni, localizzati in ambiti nazionali e sub-nazionali, caratteristici del rapporto di interazione stabilitosi con le dinamiche locali. Ne consegue l'individuazione delle reti transazionali e dei mezzi di collegamento, che sostengono l'articolato sistema di relazioni multidimensionali, venutosi a creare nei rapporti che riguardano differenti paesi e località. Tale disciplina, quindi, indaga sulla costante interazione sussistente tra quanto avviene nei grandi apparati e fenomeni internazionali e quanto si verifica a livello delle unità di vita locali, dei sistemi di auto-organizzazione delle microcomunità, siano essi locali, nazionali o mondiali.
La globalizzazione (conosciuta anche come mondializzazione) è il fenomeno causato dall'intensificazione degli scambi economico-commerciali e degli investimenti internazionali su scala mondiale che, nei decenni tra XX e XXI secolo, sono cresciuti più rapidamente dell'economia mondiale nel suo complesso, con la conseguenza di una tendenzialmente sempre maggiore interdipendenza delle economie nazionali, che ha portato anche a interdipendenze sociali, culturali, politiche, tecnologiche e sanitarie i cui effetti positivi e negativi hanno una rilevanza planetaria, unendo il commercio, le culture, i costumi, il pensiero e beni culturali. Tra gli aspetti positivi della globalizzazione vanno annoverati la velocità delle comunicazioni e della circolazione di informazioni, l'opportunità di crescita economica per nazioni a lungo rimaste ai margini dello sviluppo economico mondiale, la contrazione della distanza spazio-temporale e la riduzione dei costi per l'utente finale grazie all'incremento della concorrenza su scala planetaria. Gli aspetti negativi sono lo sfruttamento, il degrado ambientale, il rischio dell'aumento delle disparità sociali, la perdita delle identità locali, la riduzione della sovranità nazionale e dell'autonomia delle economie locali, la diminuzione della privacy. Politologi, filosofi, economisti e storici di varia nazionalità hanno espresso i loro pareri sul globalismo, che può essere considerato un processo economico, sociale e politico simile alla globalizzazione nonché su mondialismo e mondializzazione, che sono altri fenomeni paralleli e conseguenti alla globalizzazione.
Per economia – dal greco οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos) "norma" o "legge" – si intende sia l'organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi, sia un sistema di interazioni che garantisce un tale tipo di organizzazione, sistema detto anche sistema economico. I soggetti che creano tali sistemi di organizzazione possono essere persone, organizzazioni o istituzioni. Normalmente si considerano i soggetti (detti anche "agenti" o "attori" o "operatori" economici) come attivi nell'ambito di un dato territorio; peraltro si tiene conto anche delle interazioni con altri soggetti attivi fuori dal territorio.
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