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Autore principale: Peccianti, Maria Cristina
Pubblicazione: Firenze ; Milano : Giunti, 2017
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Con lingua ebraica (in ebraico israeliano: עברית, ivrit) si intende sia l'ebraico biblico (o classico) sia l'ebraico moderno, lingua ufficiale dello Stato di Israele e dell’oblast autonoma ebraica in Russia, che conta circa 7 milioni di locutori (oltre che un cospicuo numero di ebrei della Diaspora); l'ebraico moderno, cresciuto in un contesto sociale e tecnologico molto diverso da quello antico, contiene molti elementi lessicali presi in prestito da altre lingue. L'ebraico è una lingua semitica e quindi parte della stessa famiglia che comprende anche le lingue araba, aramaica, amarica, tigrina, maltese e altre. Per numero di locutori, l'ebraico è la terza lingua di tale ceppo dopo l'arabo e l'amarico.
Il sardo (nome nativo sardu /ˈsaɾdu/, lìngua sarda /ˈliŋɡwa ˈzaɾda/ nelle varianti campidanesi o limba sarda /ˈlimba ˈzaɾda/ nelle varianti logudoresi e in ortografia LSC) è una lingua appartenente al gruppo romanzo delle lingue indoeuropee che, per differenziazione evidente sia ai parlanti nativi, sia ai non sardi, sia agli studiosi di ogni tempo, deve essere considerata autonoma dai sistemi dialettali di area italica, gallica e ispanica e pertanto classificata come idioma a sé stante nel panorama neolatino. È parlata nell'isola della Sardegna. È classificata come lingua romanza occidentale o insulare e viene considerata da molti studiosi la più conservativa delle lingue derivanti dal latino; a titolo di esempio, lo storico Manlio Brigaglia rileva che la frase in latino pronunciata da un romano di stanza a Forum Traiani Pone mihi tres panes in bertula ("Mettimi tre pani nella bisaccia") corrisponderebbe alla sua traduzione in sardo corrente Ponemi tres panes in sa bèrtula. Sebbene la base lessicale sia quindi in massima misura di origine latina, il sardo conserva tuttavia diverse testimonianze del sostrato linguistico degli antichi Sardi prima della conquista romana: si evidenziano etimi protosardi e, in misura minore, anche fenicio-punici in diversi vocaboli, soprattutto toponimi. In età medievale, moderna e contemporanea la lingua sarda ha ricevuto influenze di superstrato dal greco-bizantino, ligure, volgare toscano, catalano, castigliano e italiano. Dal 1997 la legge regionale riconosce alla lingua sarda pari dignità rispetto all'italiano. Dal 1999 è anche tutelata dalla legge nazionale sulle minoranze linguistiche; fra le dodici minoranze in questione, quella sarda è la più robusta in termini assoluti ma è anche quella che più ha conosciuto un decremento in termini relativi.
Il taiwanese (臺灣話 Tâi-oân-oē o 台語 Tâi-gí), nota anche come dialetto di Taiwan, hokkien taiwanese (臺灣閩南語 Tâi-oân Bân-lâm-gú), Minnan di Taiwan/Min Nan di Taiwan e Taiwanhua, è un dialetto appartenente alla famiglia dei dialetti hokkien della lingua min nan (una delle varietà del cinese), parlato da circa il 70% della popolazione di Taiwan. Il più grande gruppo etnico di Taiwan, per il quale l'hokkien è considerato una lingua nativa, è conosciuto come Hoklo o Holo (Hō-ló). La corrispondenza fra lingua ed etnia è generalmente vera benché non assoluta, in quanto alcuni hoklo parlano male l'hokkien mentre alcuni non hoklo lo parlano correntemente. Il pe̍h-ōe-jī (POJ) è un sistema di romanizzazione per questa lingua e per l'hokkien in generale. L'hokkien taiwanese è generalmente simile all'amoy. Si manifestano solo differenze minori in termini di vocabolario. Come l'amoy, l'hokkien taiwanese è basato su una mescolanza di idioma di Zhangzhou e di Quanzhou. A causa della popolarità tra i mezzi di intrattenimento di massa di Taiwan, l'hokkien taiwanese è cresciuto fino a diventare il più influente dialetto hokkien del min nan, specialmente dopo gli anni 1980. Insieme al dialetto amoy, il dialetto di prestigio taiwanese (basato sulla variante di Tâi-lâm) è considerato come "hokkien standard". Il taiwanese viene romanizzato con un sistema apposito detto Tâi-lô, che è una modifica del Peh-oe-ji, reso semplificato e più aderente alla pronuncia. In alternativa, si può usare il Peh-oe-ji visto la somiglianza enorme dei suoni e romanizzazioni, ma il sistema tonale non coincide.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T05:01:13.229Z