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Autore principale: Trapani, Gianfranco
Pubblicazione: Milano : Red, 2008
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Gravidanza o gestazione è lo stato della donna che porta nel proprio utero il prodotto della fecondazione. Il termine gravidanza deriva dall'aggettivo latino gravidus che significa "gravato, appesantito" (derivato a sua volta dall'agg. gravis "pesante"). Gravida o pregna viene detta la donna incinta in quanto porta dentro di sé un carico, un "peso" (gravedo).
L'allattamento è il processo con il quale una femmina di mammifero nutre il proprio neonato dalla nascita, e durante il primo periodo di vita, attraverso la produzione e l'emissione di latte dalla mammella (lattazione) grazie alla suzione diretta del cucciolo dal capezzolo, se presente nella specie. L'allattamento materno risulta il modo fisiologico per nutrire e accudire il figlio nel periodo iniziale di vita ed è una delle caratteristiche fondamentali di tutti i mammiferi, essere umano compreso, ereditata fin dal triassico superiore dai rettili cinodonti. Nei casi di allattamento di prole non propria, tipico di alcune specie sociali tra cui l'uomo, si parla di baliaggio. Per distinguerlo dall'eventuale nutrizione artificiale, l'allattamento naturale viene definito anche allattamento materno o, nel caso dell'uomo, più specificamente allattamento al seno. Recentemente si è incominciato a definirlo semplicemente allattamento, differenziandolo dalla nutrizione con formula.
L'omeopatia (dal greco ὅμοιος, òmoios, «simile» e πάθος, pàthos, «sofferenza») è una pratica di medicina alternativa basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo. Alla base vi è il privo di riscontro "principio di similitudine del farmaco" (similia similibus curantur, letteralmente: «i simili si curano coi simili») enunciato dallo stesso Hahnemann. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza, detta anche "principio omeopatico", una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità fortemente diluita e "dinamizzata"; la misura della diluizione è definita dagli omeopati "potenza".
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