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Pubblicazione: Siena : Accademia senese degli Intronati ; 2017
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Francesco Angiolieri, detto Cecco (Siena, 1260 circa – Siena, 1311/1313), è stato un poeta e scrittore italiano, contemporaneo di Dante Alighieri e appartenente alla storica casata nobiliare degli Angiolieri.
Simone Martini, indicato talvolta anche come Simone Senese (Siena, 1284 circa – Avignone, 1344), è stato un pittore e miniatore italiano, considerato indiscutibilmente uno dei maestri della scuola senese e sicuramente uno dei maggiori e più influenti artisti del Trecento italiano, l'unico in grado di contendere lo scettro a Giotto. La sua formazione avvenne, probabilmente, nella bottega di Duccio di Buoninsegna. Ancora giovane e sconosciuto ricevette il prestigioso incarico di dipingere la Maestà per il Palazzo Pubblico di Siena e da allora la sua fama crebbe senza soste. Lavorò ad Assisi, Roma, Napoli, oltre che, naturalmente, nella sua città natale. Nel 1340 si trasferì ad Avignone, all'epoca sede del papato, dove mori nel 1344, lasciando una forte influenza anche nel mondo dell'arte gotica francese.
La storia di Siena riguarda le vicende storiche relative a Siena, città dell'Italia centrale.
Aldobrandino da Siena (Siena, ... – 1287?) è stato un medico italiano. Di un "Magister Aldobrandinus de Senis, physicus" ci parla un documento datato 17 maggio 1287; la preziosa testimonianza è stata portata alla luce da Antoine Thomas in un articolo del 1906,dove si fa riferimento anche al testamento di Aldobrandino, scoperto nel Cartulaire de Montieramey (n. 428 pag. 379) ed edito da Lalore nel 1890. Dopo la denominazione physicus, infatti, il documento riporta "Trecis commorans": il medico aveva lasciato la sua casa di Troyes ai frati della diocesi di S. Antonio di Vienne e, probabilmente, il 1287 coincide anche con la data della sua morte. L'informazione riportata da Thomas si rivela fondamentale anche per l'indicazione dell'etnonimo di riferimento, confermando la provenienza senese del medico scrittore contro la lezione riportata da alcuni manoscritti del secolo XIII, che riportano Alebrans de Florence. Se per gli ultimi anni francesi di Aldobrandino vi sono fonti attendibili grazie al citato testamento, gli anni trascorsi in Italia, invece, sono avvolti da un alone di mistero, creato a partire dalle "carte di Arborea", ossia 40 pezzi tra pergamene e codici che furono fatti pervenire da ignoti alle biblioteche di Cagliari, Firenze e Siena tra il 1846 e il 1865. In questi documenti, come mostra Bisson, vi sono liriche italiane attribuite ad un Aldobrando da Siena nato nel 1112 e morto nel 1186. Aldobrando compare nelle carte insieme ad altri poeti come Gherardo da Firenze e Bruno de Thoro e, a detta di Luisa Mulas, è "il più amato dagli ammiratori delle poesie delle Carte"; tale Aldobrando era nato a Siena da famiglia di origine pavese, era diventato poeta alla scuola di Gherardo e qui aveva stretto amicizia col cagliaritano Bruno. La notizia fu ripresa anche da Bartoli, ne I viaggi di Marco Polo 12, p. LXIII, in cui lo studioso identificò Aldobrandino con l'autore del Régime sostenendo di posticipare di un secolo la datazione, per cui lo scrittore sarebbe nato nel 1212 e morto nel 1286. Le "carte di Arborea", tuttavia, si sono rivelate una vera e propria falsificazione, considerata soprattutto la fonte del 1287 resa nota grazie ad Antoine Thomas, che rimane oggi la più attendibile e costituisce anche il punto di partenza della voce del Dizionario Biografico degli Italiani dedicata ad Aldobrandino e firmata da Mario Marti.
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