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Pubblicazione: Impruneta : A. Ricceri, [1940?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Impruneta (detta comunemente L'Imprunéta, con l'articolo; pronuncia: /l impruˈneta/) è un comune italiano di 14 550 abitanti della città metropolitana di Firenze, in Toscana, celebre soprattutto per l'industria della terracotta (il cosiddetto cotto di Impruneta), per la tradizionale Fiera di S. Luca, che si svolge ogni anno alla metà di ottobre, e per la Festa dell'Uva, che si svolge ogni ultima domenica di settembre. Le sue tradizioni risalgono all'epoca etrusca, successivamente la posizione geografica, le potenzialità del suolo e la relativa vicinanza da Firenze favorirono la nascita di un agglomerato romano. Il santuario mariano che vi si trova è sicuramente uno dei fattori che hanno reso noto il comune. Notevole anche la piazza Buondelmonti che con i suoi loggiati della fine del Cinquecento ospita le principali feste cittadine. Il turismo svolge una parte importante nell'economia del comune.
Il peposo è un piatto tipico toscano, originario dell'Impruneta. La dizione corretta è "peposo all'imprunetina" ma talvolta viene chiamato anche "peposo alla fornacina" . Ricerche storiche fanno risalire la preparazione di questo piatto all'epoca di Messer Filippo di Brunellesco Lapi (1377 - 1446). Durante la costruzione della famosa cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore sembra, infatti, che i fornacini addetti alla cottura dei mattoni facessero largo uso di questa pietanza. I prodotti in cotto dell'Impruneta (giare, orci, anfore, mattoni e tegole) sono molto famosi. Nei forni dell'Impruneta sono stati cotti anche i mattoni per la cupola del Duomo di Firenze del Brunelleschi. La tradizione culinaria e l'antica manualità artigiana della lavorazione del cotto. l fornacini usavano cuocere la carne in contenitori di coccio, posti all'imboccatura del forno, mentre preparavano i mattoni. Per coprire l'odore di una materia prima non sempre freschissima, veniva aggiunta una dose generosa di vino rosso e di pepe in grani. La lunga cottura avrebbe ammorbidito anche la carne più coriacea, che sarebbe diventata una sorta di crema, da gustare accompagnata da razioni abbondanti di pane. La denominazione della preparazione del "peposo all'imprunetina", il cui marchio è depositato presso l'Ufficio Marchi e Brevetti della Camera di Commercio di Firenze, è riservata al prodotto ottenuto in conformità al disciplinare di produzione. Per la preparazione del piatto si utilizzano esclusivamente i seguenti ingredienti: 1. Carne di manzo allevato in Toscana, taglio muscolo o guancia 2. Pepe in grani 3. Aglio (opzionale) 4. Vino Chianti 5. Sale Per la preparazione del "peposo all'imprunetina" a marchio registrato non è ammesso l'utilizzo di nessun altro ingrediente ed in particolare di pomodori, pomodori pelati o concentrato di pomodoro. Il processo di produzione del "peposo all'imprunetina" a marchio registrato prevede le seguenti fasi di lavorazione: a) Riscaldamento del forno b) Rosolatura della carne c) Aggiunta del vino d) Aggiunta del pepe in grani ed eventualmente dell'aglio e) Cottura prolungata f) Presentazione su fette di pane abbrustolito Il forno va scaldato diverse ore prima, ma è ammessa anche la preparazione nel tegame di coccio, sul fornello: in questo caso si taglia la carne a tocchetti della grandezza di una noce e si pone nel tegame rosolandola appena nel suo grasso. Quando la carne sarà rosolata, si aggiunge il vino rosso, in quantità tale da coprirla abbondantemente, e il pepe in grani, in un piccolo sacchetto di garza(opzionale), così da poterlo eventualmente eliminare prima della presentazione e l'aglio. Successivamente si aggiusta di sale. La cottura, che potrà avvenire in forno o su fornello a fuoco bassissimo con spargifiamma, e dovrà protrarsi per almeno tre ore, finché la carne sia quasi completamente macerata. Al termine della preparazione, la carne dovrà apparire come una crema da "spalmare" su fette di pane toscano abbrustolito. La possibilità di conservare la carne per tempi più lunghi, l'introduzione del pomodoro, il miglioramento dei tagli, l'accessibilità economica di pepe e spezie, l'innalzamento generale del tenore di vita hanno inevitabilmente modificato la preparazione, con una serie di varianti, che lo hanno reso più simile a uno spezzatino pepato, da servire come pietanza, rispetto all'originale piatto unico, costituito da una fetta di pane abbrustolito su cui veniva "spalmata" la carne, di taglio povero, lungamente cotta approfittando del calore della fornace, insaporita dal pepe in grani, quindi recuperabile, e dal vino. Qualunque preparazione in ambito domestico o di ristorazione, che voglia denominarsi comunque "peposo", non deve prescindere dal rispetto delle sue caratteristiche fondamentali, quali l'uso del pepe in grani, l'aglio, il vino rosso, la lunga cottura. Il pomodoro deve comunque essere evitato, insieme ad ogni altro aroma aggiunto.
Cotto di Impruneta è il nome dato ai prodotti in terracotta della zona di Impruneta, a sud di Firenze, la cui tradizione risale al Medioevo.
La Festa dell'uva è una sagra che si svolge ogni ultima domenica di settembre a Impruneta, cittadina in provincia di Firenze, situata all'interno nell'area vitivinicola dei vini Chianti. Nata nel 1926 come esibizione agricola dei prodotti delle fattorie del paese, all'inizio degli anni '30 i quattro rioni storici del paese si affiancarono nella competizione alle fattorie, le quali lasciarono definitivamente spazio alle contrade alla ripresa della manifestazione nel 1950, dopo la pausa bellica iniziata nel 1938. La Festa dell'Uva di Impruneta è la più antica festa dell'Uva d'Italia, e rappresenta uno spettacolo in grado di richiamare ogni anno migliaia di persone in piazza Buondelmonti, nel cuore del paese. Per il suo carattere unico, e non riconducibile a nessuna delle sagre o feste simili in tutta Italia, così venne definita alla fine degli anni '50 dal giornalista e scrittore impruetino Leandro Giani: "La Festa dell'Uva, all'Impruneta, è qualcosa di più del Palio di Siena. I rioni del mio paese scendono in lotta fra loro, ma lo spirito di quella lotta entusiasmante non è evocato dalla sfilata dei carri allegorici lungo le vie del paese in settembre, bensì da ciò che i rionisti imprunetini hanno in corpo fin dal momento che per la festa dell'uva si mettono a lavorare. Cioè da sempre. E se la giuria che annualmente giudica e premia le loro fatiche secondo un ordine di merito che ad essa sembra essere equo, sapesse ciò che passa dentro agli imprunetini il giorno della loro sagra, non ne farebbe certamente di niente. Il carattere di un popolo diviso in quattro sottopopoli, con leggi proprie e pensieri liberi, che fanno del mio paese la più grande e intelligente Repubblica dell'Uva del mondo".
Il cotto è un materiale edile di produzione artigianale (divenuto poi industriale) adatto al rivestimento ottenuto da un particolare trattamento e cottura dell'argilla. A seconda del tipo di materia prima utilizzata il suo colore può variare dall'ocra rossa al rosso amaranto.
Fornaci di Barga è una frazione del comune italiano di Barga, nella provincia di Lucca, in Toscana. È situata a 165 m s.l.m. sulla riva sinistra del fiume Serchio.
Fantechi Ceramiche è stata una fabbrica di ceramica di Sesto Fiorentino fondata da Egisto Fantechi. Della creatività e della corretta gestione della Fantechi, che dava lavoro a molti operai del luogo, beneficiò tutta la cittadina di Sesto.
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