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Autore principale: Mariani, Giuseppe
Pubblicazione: [S.l.] : Studio editoriale fiorentino, 1998
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Farro della Garfagnana (IGP) è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta, prodotto nell'omonima regione, in provincia di Lucca. Il farro della Garfagnana è tradizionalmente utilizzato per la preparazione di zuppe o di torte salate; inoltre, può trovare impiego, da solo o in miscela con altri cereali, per la preparazione di paste o di prodotti da forno (biscotti, pane e altri).
Il farro (dal latino far), nome comune usato per tre differenti specie del genere Triticum, rappresenta il più antico tipo di frumento coltivato, utilizzato come nutrimento umano fin dal neolitico. Si distinguono: farro piccolo o farro monococco (Triticum monococcum); farro medio o farro dicocco o semplicemente farro (Triticum dicoccum); farro grande o farro spelta o semplicemente spelta (Triticum spelta).
Il farro dicocco (Triticum dicoccum), noto anche come emmer, farro medio o comunemente anche solo farro, è un cereale, parente stretto del grano. È una delle tre specie del genere Triticum comunemente chiamate farro. È stata una delle prime otto colture rese coltivabili.
La minestra di farro è una tipica ricetta italiana, ed in particolare lucchese, in quanto il farro è un prodotto tipico della Garfagnana. È un piatto povero a base di farro, fagioli e verdura della tradizione contadina. In Italia esistono varie ricette tradizionali particolarmente appenniniche (Molise, Garfagnana, ecc.) in cui il farro viene utilizzato per la preparazione di zuppe e minestre. Queste ricette erano totalmente dimenticate e solo negli anni 70 del XIX secolo furono imposte nel circuito della ristorazione soprattutto grazie ad alcune popolari trattorie lucchesi frequentate da personaggi famosi.
La produzione in economia è l'insieme delle operazioni attraverso cui beni e risorse primarie (es. materie prime) vengono trasformati o modificati, con l'impiego di risorse materiali (es. macchine) e immateriali (ad es. energia e lavoro umano), in beni e prodotti finali a valore aggiunto in modo da renderli utili o più utili cioè idonei a soddisfare, in seguito alla loro distribuzione sul mercato, la domanda e il consumo da parte dei consumatori finali. Con costo di produzione di indica invece la somma del costo relativo ai fattori impiegati nella produzione di un bene economico. La definizione è applicabile pressoché a qualunque attività umana e non, in qualunque disciplina, anche non tecnica. A causa della generalità della sua definizione, il termine "produzione" assume sfumature diverse a seconda del tipo di risorse trattate, dei risultati ottenuti, e del contesto in cui è utilizzata. A livello macroeconomico al livello di produzione, che rappresenta l'offerta, è collegato il livello di consumo o domanda ed livello di occupazione. Produzione e consumo tendono all'equilibrio in risposta all'equilibrio tra domanda e offerta.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T03:31:19.386Z