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Pubblicazione: Firenze : Tipografia Galileiana, 1903
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Per archivio si intende una raccolta organizzata e sistematica di informazioni di diversa natura. In secondo luogo, per estensione, con "archivio" si designa anche l'ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione.
L'Archivio di Stato di Torino raccoglie il complesso dei documenti dei membri di casa Savoia, cui nel tempo si sono andati a sommare archivi di famiglie e personalità illustri, archivi di associazioni, di industrie e la documentazione amministrativa prodotta dal Regno di Sardegna e dagli Uffici periferici dello Stato italiano in Provincia di Torino. Questo importante patrimonio, custodito su circa 83 km lineari di scaffalature, rende l'Archivio una ricchissima miniera di informazioni che permettono, agli storici e non solo, di spaziare su 1300 anni di storia del Piemonte, dell'Italia e dell'Europa. L'Archivio di Stato di Torino riveste una notevole importanza non solo per la documentazione conservata, ma anche per le motivazioni che portarono alla costruzione di una delle sue attuali sedi. L'edificio ospitante la Sezione Corte dell'Archivio venne infatti progettato e realizzato da Filippo Juvara tra il 1731 e il 1733 per rispondere all'esigenza di accentramento amministrativo tipica di una monarchia assoluta qual era quella sabauda, e rappresenta l'unico caso attualmente conosciuto in Europa di edificio appositamente costruito dal principio a uso di archivio. Proprio in quanto sintesi architettonica di questa rigida politica, la sede della Sezione Corte è stata inclusa dall'UNESCO nel sistema delle Residenze Sabaude – anch'esse testimonianza tangibile del controllo esercitato dalla dinastia sul territorio – e come tale riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1997.
L'Archivio di Stato di Milano (abbreviato con l'acronimo ASMi), con sede presso il Palazzo del Senato, via Senato n. 10, è l'istituzione dello Stato preposta, per legge, alla conservazione dei documenti provenienti dagli uffici degli enti statali, ma anche di quelli pubblici e dei soggetti produttori privati. Formatosi lentamente attraverso l'agglomeramento dei vari poli archivistici diffusi nella Milano austriaca tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, l'Archivio di Stato trovò definitivamente sede nell'ex Palazzo del Senato sotto la direzione di Cesare Cantù, nel 1886. Divenuto un centro di ricerca e di formazione d'eccellenza sotto le direzioni di Luigi Fumi e di Giovanni Vittani, l'Archivio di Stato di Milano dal 1945 continuò il suo ruolo di soggetto conservatore, adeguandosi alle esigenze dei tempi e sviluppando la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annessa all'Istituto. L'Archivio di Stato di Milano, che attualmente copre 45 km di scaffali e uno spazio deposito di 6.460 m², contiene archivi e fondi contenenti documenti delle istituzioni politiche e religiose anteriori all'Unificazione, come gli atti prodotti dalla cancelleria sforzesca o sotto il governo spagnolo prima, e austriaco poi. Seguendo lo schema preparato dalla Direzione Generale degli Archivi, oltre ai documenti prodotti prima del 1861 l'Archivio di Stato raccoglie e conserva gli atti prodotti dagli enti statali italiani facenti capo a Milano, quali la prefettura, il tribunale e la questura meneghina, oltre agli atti notarili provenienti dall'archivio notarile distrettuale locale (dopo cent'anni dalla cessazione di attività del notaio in questione) e a quelli degli archivi dei distretti militari. Infine, vi è la ripartizione archivi diversi, non rientranti nella suddivisione cronologica precedente e consistente principalmente in archivi privati o pubblici. Tra i documenti più celebri che l'Archivio conserva si ricordano, a mo' di esempio, la Cartola de accepto mundio, la più antica pergamena italiana conservata in un Archivio di Stato Italiano (risale al 721); il Codicetto di Lodi; lettere autografe di Leonardo da Vinci, di Carlo V, di Ludovico il Moro e di Alessandro Volta; un prezioso esemplare del Codice Napoleonico autografato dallo stesso imperatore; il verbale del processo contro Gaetano Bresci.
L'Archivio di Stato di Prato è l'ufficio periferico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che per legge conserva la documentazione storica prodotta dagli enti pubblici della provincia di Prato e per deposito volontario, custodia temporanea, donazione o acquisto ogni altro archivio o raccolta documentaria di importanza storica.
L'archivio storico, secondo la teoria e la legislazione italiana, è la terza e ultima fase della vita dell'archivio. Un archivio diventa storico dopo trent'anni di deposito di documenti, durante i quali vanno gradualmente ad affievolirsi fino a pressoché estinguersi gli interessi di natura pratica, contabile, amministrativa e giuridica degli atti in esso contenuti; d'altro canto dopo trent'anni si considera ormai maturato un interesse di tipo culturale e storico, per questo l'archivio viene messo a disposizione di terze persone mosse da fini di studio.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T04:19:43.019Z