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Titolo uniforme: Jean-Luc Godard. / Alberto Farassino
Autore principale: Farassino, Alberto
Serie: Il castoro cinema [La Nuova Italia] ; 2
Serie: Il Castoro Cinema / diretto da Fernaldo Di Giammatteo ; 2
Serie: Il Castoro Cinema / diretto da Fernaldo Di Giammatteo ; 2
Serie: Il castoro cinema
Serie: I libri dell'Unità. 2. ser ; 10
Serie: Il Castoro cinema ; seconda serie
Serie: I Libri dell'Unità
Serie: I libri del'Unità. Il castoro cinema. Seconda serie ; 10
Serie: I libri dell'Unità. Seconda serie ; 10
Serie: I libri dell'Unità ; 10
Serie: Il Castoro Cinema ; 176
Jean-Luc Godard (AFI: [ʒɑ̃.lyk ɡɔˈdaʁ]) (Parigi, 3 dicembre 1930) è un regista, sceneggiatore, montatore e critico cinematografico francese. È uno degli esponenti più importanti della Nouvelle Vague, nonché uno dei registi più significativi del cinema francese e internazionale. La sua carriera è contraddistinta da una grande prolificità e soprattutto dalle grandi innovazioni linguistiche apportate al mezzo cinematografico. Leone d'oro nel 1984, ha inoltre ricevuto nel 2011 l'Oscar onorario. Le sue opere sono state fonte di ispirazione per molti registi americani della New Hollywood e anche più recenti, come Quentin Tarantino, il quale ha chiamato la sua casa di produzione A Band Apart (riprendendo il titolo del film di Godard Bande à part).
Fino all'ultimo respiro (À bout de souffle) è un film del 1960 scritto e diretto da Jean-Luc Godard, considerato il film manifesto della Nouvelle Vague.
Il mio Godard (Le redoutable) è un film del 2017 scritto e diretto da Michel Hazanavicius. Si tratta di una pellicola biografica incentrata sul rapporto sentimentale e lavorativo tra il regista Jean-Luc Godard e l'attrice Anne Wiazemsky. È basata sulla biografia Un an après della stessa Anne Wiazemsky.
Jean-Paul Belmondo (Neuilly-sur-Seine, 9 aprile 1933) è un attore francese.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2021-11-25T04:44:14.889Z