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Pubblicazione: [Firenze] : Fondazione Palazzo Strozzi, [2012]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, eng, Paese: IT
The World God Only Knows (神のみぞ知るセカイ Kami nomi zo shiru sekai?, lett. "Il mondo che solo Dio conosce"), spesso abbreviato in Kaminomi (神のみ?), è un manga di Tamiki Wakaki, pubblicato da Shogakukan sulla rivista Weekly Shōnen Sunday dal 9 aprile 2008 al 23 aprile 2014, dopo la storia-prototipo pubblicata sul numero 32 del 2007 con il titolo di Koishite!? Kami-sama!! (恋して!? 神様!!? lett. "Innamorato?! Dio!!"). Il manga è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Star Comics tra l'8 marzo 2012 e il 10 giugno 2015 con il titolo inglese. Dal manga è stato tratto un anime di 12 episodi prodotto da Manglobe, trasmesso da vari network televisivi giapponesi dal 6 ottobre al 22 dicembre 2010. Una seconda stagione dal titolo Kami nomi zo Shiru Sekai II (神のみぞ知るセカイⅡ?), sempre composta da 12 episodi, è stata trasmessa dall'11 aprile al 27 giugno 2011. Uno special introduttivo di circa tre minuti è stato pubblicato come bonus insieme al decimo volume del manga, il quale è stato poi ripreso come prologo del primo episodio nella versione Blu-Ray della prima serie; sono inoltre stati pubblicati tre OAV rispettivamente con il quattordicesimo, diciannovesimo e ventesimo volume del manga. Una terza stagione e un nuovo OAV extra incentrato sul personaggio di Kanon Nakagawa sono stati annunciati sull'ultimo numero doppio di Weekly Shonen Sunday del 2012: la nuova stagione, intitolata Kami nomi zo shiru sekai -Megami hen- è andata in onda dall'8 luglio al 23 settembre 2013, mentre l'OAV, intitolato Kami nomi zo shiru sekai: Magical Star Kanon 100%, è stato pubblicato in allegato al ventiduesimo volume del manga il 18 giugno 2013. Da The World God Only Knows sono state tratte anche due light novel.
La storia della fantascienza italiana è un percorso variegato di una narrativa di genere che si è diffusa a livello popolare dopo la seconda guerra mondiale e in particolare dalla metà degli anni cinquanta, sulla scia della letteratura statunitense e britannica. I più antichi precursori storici possono tuttavia essere rintracciati nella letteratura del viaggio immaginario e dell'utopia rinascimentale, se non addirittura in opere precedenti, come Il Milione di Marco Polo. È a partire dalla metà del XIX secolo che appaiono in Italia racconti e romanzi brevi di "fantasie scientifiche" - detti anche "racconti incredibili" o "fantastici" o "avventuristici", "romanzi dei tempi futuri" o "utopici", "del domani" - nei supplementi domenicali dei quotidiani, nelle riviste letterarie, in piccole dispense a puntate; a queste si aggiungono all'inizio del Novecento le opere più avveniristiche di Emilio Salgari, Yambo e Luigi Motta, i maggiori autori del romanzo popolare del tempo, permeato di avventure straordinarie in luoghi lontani ed esotici, ma anche opere di note figure della letteratura "alta", tra cui Massimo Bontempelli, Luigi Capuana, Guido Gozzano, Ercole Luigi Morselli.La nascita "ufficiale" del genere in Italia è collocata nel 1952, con la pubblicazione delle prime riviste specializzate, Scienza Fantastica e Urania, e la comparsa del termine "fantascienza", calco italiano di "science fiction"; gli "anni d'oro" vanno dal 1957 al 1960-1962.Benché dalla fine degli anni cinquanta la fantascienza sia divenuta in Italia uno dei generi più popolari, al successo di pubblico non si accompagna quello della critica: a fronte di un fandom attivo e organizzato non è corrisposto - con rare eccezioni - un autentico interesse da parte della élite culturale italiana, refrattaria se non insofferente al fantascientifico, a differenza di altri generi che hanno trovato posto, nel corso del tempo, nella discussione accademica e nelle pubblicazioni più prestigiose: opere fantascientifiche persino di autori acclamati come Dino Buzzati e Primo Levi sono accolte con freddezza. Nell'ambito della cinematografia si registra un buon numero di titoli prodotti dagli anni sessanta agli ottanta, ma è soprattutto attraverso la satira che il cinema italiano di fantascienza ha espresso la propria originalità. In campo televisivo il filone ha prodotto opere quasi esclusivamente negli anni settanta.
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