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Autore principale: Rossi, Alfredo
Cube - Il cubo (Cube) è un film del 1997, di genere fantascientifico, diretto da Vincenzo Natali. La storia è incentrata su un gruppo di personaggi intrappolati in una struttura costituita da numerose stanze cubiche, alcune dotate di trappole mortali. Il film ha avuto critiche positive e si è guadagnato una schiera di fan affezionati, che hanno apprezzato le sue atmosfere surreali e kafkiane. Il film ha avuto poi un sequel dal titolo Il cubo 2 - Hypercube, e infine un prequel chiamato Cube Zero, i quali non hanno riscosso però il successo dell'originale.
Un volto nella folla (A Face in the Crowd) è un film del 1957 diretto e prodotto da Elia Kazan.
Lee J. Cobb, pseudonimo di Lee Jacoby (New York, 8 dicembre 1911 – Los Angeles, 11 febbraio 1976), è stato un attore statunitense. Celebre caratterista è stato attivo a Broadway negli anni giovanili per poi passare a importanti interpretazioni sia sul grande che sul piccolo schermo in età matura.
Un albero cresce a Brooklyn (A Tree Grows in Brooklyn) è il primo film diretto da Elia Kazan (1945). È tratto dal primo romanzo di Betty Smith pubblicato nel 1943.
Le Porte di ferro (in romeno Porțile de fier; in serbo-croato Ђердапска клисура, “Đerdapska klisura”; in ungherese Vaskapu-szoros) sono una profonda gola attraversata dal Danubio lungo il confine tra Serbia e Romania. Segnano il passaggio dai Carpazi meridionali ai Balcani. La navigazione fluviale supera le Porte, che alimentano anche due centrali idroelettriche, grazie a un canale artificiale. Sia il toponimo rumeno, che quello ungherese (Vaskapu), hanno lo stesso significato di porte di ferro e anzi, sono entrambi utilizzati per riferirsi a un'intera classe di gole. Una denominazione alternativa per l'ultimo tratto è Clisura Dunării, la Gola del Danubio. In Serbia la gola è nota come Đerdap, che è compresa nell'omonimo parco nazionale, un nome che, nel tratto finale, è sostituito da Đerdapska klisura.
Cinematografo è un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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