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Autore principale: Mele, Rino
Serie: Il castoro cinema [La Nuova Italia] ; 18
Henry Kenneth Alfred Russell (Southampton, 3 luglio 1927 – Londra, 27 novembre 2011) è stato un regista e sceneggiatore britannico.
Theresa Russell, nata Theresa Poup (San Diego, 20 marzo 1957), è un'attrice statunitense.
Robert Oliver Reed (Londra, 13 febbraio 1938 – La Valletta, 2 maggio 1999) è stato un attore britannico. Attivo dalla fine degli anni cinquanta, vanta un'importante attività di caratterista in film d'avventura e horror della Hammer, tra cui spiccano le pellicole col regista Terence Fisher (Il mostro di Londra, Gli arcieri di Sherwood, L'implacabile condanna) tra il 1960 e il 1961. Fu uno dei protagonisti del cinema inglese degli anni sessanta grazie ai sodalizi con Michael Winner nei film Il complesso del sesso e I ribelli di Carnaby Street, entrambi del 1967, e soprattutto con Ken Russell in Donne in amore (1969) e I diavoli (1971), in cui Reed diede le sue interpretazioni più memorabili, mettendo il suo fisico e il suo volto sanguigno al servizio di ruoli sopra le righe.
Stati di allucinazione (Altered States) è un film del 1980 diretto da Ken Russell e interpretato da William Hurt. Scritto dal commediografo Paddy Chayefsky, il film è liberamente ispirato alla vita del ricercatore e psichiatra statunitense John Lilly, anche se la trama sconfina nella fantascienza. Chayefsky disconobbe però il film, ebbe continue liti con il regista e rifiutò di firmare la sceneggiatura. Questa appare nei titoli attribuita a Sydney Aron, il vero nome proprio dello scrittore. La pellicola, candidata per gli Oscar alla migliore colonna sonora di John Corigliano e per il suono, segna il debutto al cinema dell'attore William Hurt; nel film appare anche una giovanissima Drew Barrymore (nel ruolo secondario della figlia del protagonista), all'età di 5 anni.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2023-10-10T02:08:59.371Z