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Edizione: 3. ed
Pubblicazione: Torino : Einaudi, 1960
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989) è stato uno scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico, critico d'arte e insegnante italiano. Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo, Sciascia è una delle grandi figure del Novecento italiano ed europeo. All'ansia di conoscere le contraddizioni della sua terra e dell'umanità, unì un senso di giustizia pessimistico e sempre deluso, ma che non rinuncia mai all'uso della ragione umana di matrice illuminista, per attuare questo suo progetto. All'influenza del relativismo conoscitivo di Luigi Pirandello si possono ricondurre invece l'umorismo e la difficoltà di pervenire a una conclusione che i suoi protagonisti incontrano: la realtà non sempre è osservabile in maniera obiettiva, e spesso è un insieme inestricabile di verità e menzogna.Ebbe anche un'attività politica importante, attestato su posizioni di socialismo democratico e marxismo moderato, poi di radicalismo liberale, garantismo e socialdemocrazia. Dapprima fu consigliere comunale a Palermo (1975-1977) per il Partito Comunista Italiano, ed in seguito (dal 1979 al 1983) deputato in Parlamento per il Partito Radicale, infine fu simpatizzante del Partito Socialista.
L'Hermes con Dioniso è una scultura in marmo pario (h. 215 cm) di Prassitele, databile al 350-330 a.C. circa e conservata nel Museo archeologico di Olimpia. La critica è divisa su chi la considera opera originale e chi la ritiene invece una copia ellenistica dell'originale perduto.
Il Regno di León (Reino de León in spagnolo, Reinu de Llión in leonese) trae origini dalla divisione del Regno delle Asturie da parte di Alfonso III. Questa suddivisione fu conseguenza della sollevazione di nobili, organizzata dal conte di Castiglia, Nuño Fernández, per liberare il figlio maggiore di Alfonso, Garcia; la sollevazione fu appoggiata anche dalla regina Jimena e dagli altri figli di Alfonso, Fruela e Ordoño. Alfonso III, per evitare una guerra civile, liberò Garcia, abdicò e si ritirò a Zamora con la moglie Jimena, dividendo il regno tra i suoi tre figli maggiori: a Garcia il figlio maggiore, andò il León a Ordoño, il secondogenito, andò la Galizia a Fruela, terzogenito, andarono le Asturie.
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